𝟰𝟭. 𝗕𝗹𝗼𝗼𝗱 𝗼𝗳 𝗺𝘆 𝗯𝗹𝗼𝗼𝗱

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Daemon fece ritorno da Harrenhal al trascorrere di qualche settimana, dopo che il castello si fu arreso, terrorizzato come quando Aegon il Conquistatore aveva decimato la famiglia di Harren

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Daemon fece ritorno da Harrenhal al trascorrere di qualche settimana, dopo che il castello si fu arreso, terrorizzato come quando Aegon il Conquistatore aveva decimato la famiglia di Harren. Il Principe Canaglia era ancora avvolto nella sua armatura. Nel frattempo avevo lasciato la sala della tavola dipinta, dove Lord Corlys e Jacaerys stavano cominciando a progettare la battaglia del Gullet. 

La fossa dove i draghi riposavano, a Roccia del Drago, era maestosa tanto quanto quella di Approdo del Re: attraversandola, mi parve di sentire i respiri furenti di migliaia di antichi draghi che in passato avevano dominato l'isola. Caraxes salì un paio di scale, e lasciò scendere il suo cavalcatore. Vedendomi andargli incontro, mio padre arrestò i suoi passi. "Le voci giungono fino alle terre del nero" si annunciò, togliendosi l'elmo. "Congratulazioni padre, per la conquista" cambiai discorso, prima che l'appena nata conversazione virasse su ciò che evitavo come la peste. Daemon però rise. "La testa di Otto Hightower?" mi beffeggiò " Tu sei una donna senza volto, Saera, avresti ucciso Aemond senza che egli se ne accorgesse. Perché non l'hai fatto?"

E gli spettri di quell'alba tornarono a tormentarmi. Avevo fatto cose orribili: ucciso, ricattato, minacciato. Ma innamorarmi era stata la cosa peggiore che potesse capitarmi. Soprattutto dell'assassino di mio fratello. "Perché lo amo. Perché sono una codarda" replicai con sincerità. E calò un silenzio che venne spezzato soltanto dagli sbuffi di Caraxes, stanco per il viaggio. "Mi hai sempre reso orgoglioso, sangue del mio sangue, ma questa volta non me la sento di addossarti la colpa: mi sono macchiato di peccati ben peggiori, quando ho preso in moglie tua madre"

 "Mi hai sempre reso orgoglioso, sangue del mio sangue, ma questa volta non me la sento di addossarti la colpa: mi sono macchiato di peccati ben peggiori, quando ho preso in moglie tua madre"

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𝗴𝗿𝗲𝗲𝗻 𝗰𝗼𝘂𝗻𝗰𝗶𝗹

"Harrenhal è caduta" annunciò Larys Strong, mentre Aemond sedeva al posto di suo fratello, ancora in condizioni gravose. Non indossava più la benda. "Bisogna forzare il blocco navale dei Velaryon, il Gullet è chiuso da troppo tempo e probabilmente il Serpente di Mare sta escogitando un attacco a sorpresa che potrebbe annientarci"

Alicent era ormai scomparsa dal concilio, in lutto per sua figlia e per suo padre, cominciando a odiare quello sfarzoso colore verde che aveva deciso di indossare quand'era giovane. Trascorrendo le notti in bianco, indossando camicie da notte e spesso non lavandosi affatto.

"Suggerisco che qualcuno attraversi il Mare Stretto in cerca di un'alleanza con i nemici di Daemon Targaryen. L'Alto Concilio della Triarchia potrebbe accettare la nostra proposta" continuò l'uomo dal piede caprino. "Ma il Principe reggente deve rimanere qui" replicò con ovvietà Tyland Lannister, facendolo spazientire. "Sarà per questo motivo che tu, glorioso e coraggioso leone, risolverai questa questione per me" Tyland divenne paonazzo, privo del coraggio che i Lannister tanto decantavano di possedere. "Mio Principe-" balbettò. "C'è qualche problema o hai intenzione di partire all'istante?" si alzò Aemond dallo scranno, spazientito dal timore di quell'uomo che in fondo aveva sempre detestato. "Affatto, mio Principe. Nessun problema. Partirò all'istante" e detto ciò, Tyland si alzò traballante dalla sedia, pregando che suo padre nella propria tomba non lo deridesse proprio come stavano facendo quegli uomini lì, dinanzi ai suoi occhi.

𝐕𝐀𝐋𝐀𝐑 𝐌𝐎𝐑𝐆𝐇𝐔𝐋𝐈𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora