Capitolo 20

41 7 22
                                    

Luciano

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Luciano

Sicilia ➳ Palermo.
Zona Centro.

Sono seduto nello studio di mio fratello, Joseph. Sta parlando con Serkan. Usa ancora quel telefono abominevole, quello con la cornetta, antica di mille anni. Di sicuro non gli frega se paga qualche bolletta in più, ha soldi a palate la merda.

«Per quanto pensi di rientrare? C’è bisogno che ti misuri l’anello nuziale.» la voce di Joseph mi riporta sulla Terra e mi concentro sulla loro conversazione.

«Non lo so. Sinceramente non me frega niente. Se poi mi va stretto lo farò allargare.» risponde Serkan. Per fortuna la sua voce si sente, almeno posso farmi i cazzi loro senza risultare il solito impiccione.

«Kan, almeno su questo. Ho già organizzato tutto io, i fiori, il mangiare, il fotografo e il prete lo fa tuo zio.»

Questo è vero. Mi sono offerto di sposarli. Altrimenti la licenza che me la sono presa a fare? Per pulirmi il culo?

«Sono con Sirin in questo momento. Abbiamo deciso di pranzare insieme visto che ieri ho dovuto abbandonare il ristorante. Provalo tu, poi se mi va stretto lo farò allargare.»

«Ah, sei con Sirin. Va bene, me lo misuro io.»

Sirin sembra l'unica che gli stia a genio.

Rimette la cornetta nello spazio vuoto del telefono e si prova l'anello nuziale di Serkan. Domenica prossima è il ventotto maggio, una data da non dimenticare. Mio nipote si sposa. Mah, e io che credevo volesse spassarsela ancora.

Ha smesso di infilarlo in ogni presa che incontra?

«Quello di Sirin chi lo prova?» chiede come se mi importasse.

Serkan mi sta nascondendo qualcosa. Nei suoi occhi non vedo felicità, ma odio puro. L'odio che proviamo in comune per quest'uomo. Io sono riuscito a sbarazzarmi di mio padre. Quando cazzo lo fa lui? Se fosse per me già lo avrei ucciso, ma così toglierei la vendetta a mio nipote e lui deve massacrarlo, deve strappargli via il cuore.

Come Jo ha fatto con Kan.

So di Pietro, di quando glielo ha ammazzato davanti agli occhi. Me lo ha raccontato quando era in carcere, solo quando mi ha visto, Serkan è riuscito a liberarsi da un peso talmente grande che lo stava consumando. Gli avevo detto che Joseph era un morto che cammina, ma mio nipote non voleva che lo eliminassi perché doveva compiere lui quel sacrificio.

Mi disse che doveva piegarlo e metterlo davanti ad una scelta, la stessa che gli aveva fatto lui.

«Non lo so, fallo fare a Romina, tanto è magra come Sirin.» mi decido a rispondere.

«Hai ragione.»

Il maggiordomo ci interrompe quando prima di entrare bussa. Lo guardiamo, è vestito elegante ma lascia l'uniforme sulla scrivania e mio fratello alza un sopracciglio.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora