Capitolo 41

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Tarik

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Tarik

Sento dire "d'accordo, lo farò" mentre sto davanti alla porta della camera di Sirin. Neanche busso, entro e basta, chiudendo il battente alle spalle.

Lei sussulta e chiude la chiamata. Indossa il vestito da sposa e il velo al momento c'è l'ha dietro la testa che le copre quei lunghi capelli castani tendenti anche al biondo.

È decisamente un abito antico che le copre perfino il collo.

Vuole morire di caldo?

«Impara a bussare. Potevo essere nuda.»

«Tanto non mi sarei perso niente.» la offendo, proprio perché lei a volte mi tratta come un cane.

Sono la sua guardia del corpo e ha osato lasciarmi qui quando sono andati a festeggiare.

Non mi faccio più trattare come uno zerbino. Se lei punge, io sarò più aspro.

«Come osi offendermi così? Tu sei la mia guardia del corpo, Tarik.»

«Ah, ora sono la tua guardia del corpo? Prima no, però. Te ne sei andata a Las Vegas senza portarmi con te e sinceramente mi ha dato fastidio. Non sono la tua guardia del corpo solo quando ti fa comodo. Gettala a terra sta maschera da ragazza dolce perché a me sinceramente non mi incanti. Sei solo una piagnucolona del cazzo.» mi avvicino puntandole l'indice contro, «se davvero volevi ritrovare le tue figlie lo avresti fatto, una madre vera non si ferma mai. La sai la storia di Demetra?»

Mi guarda e annuisce.

«Sì, la so.»

«Ma è meglio farti capire come reagirebbe una madre se le dovessero rubare una figlia. Nel pantheon classico greco, Persefone ricoprì il ruolo di moglie di Ade, il dio degli inferi. Diventò la dea del mondo sotterraneo quando, mentre stava giocando sulle sponde del Lago di Pergusa, in Sicilia, con alcune ninfe. Ade la rapì dalla terra e la portò con sé nel suo regno. La vita sulla terra si fermò e la disperata dea della terra Demetra cominciò ad andare in cerca della figlia perduta, riposandosi soltanto quando si sedette brevemente sulla pietra Agelasta. Secondo il mito, durante la sua ricerca Demetra ha viaggiato per lunghe distanze e ha avuto molte piccole avventure lungo la strada. In uno dei luoghi insegnò i segreti dell'agricoltura a Trittolemo. Alla fine Zeus, pressato dalle grida degli affamati e dalle altre divinità che avevano anche ascoltato la loro angoscia, costrinse Ade a riportare Persefone. Tuttavia, era una regola del Fato che chiunque avesse consumato cibo o bevande negli Inferi fosse condannato a trascorrere lì l'eternità. Prima che Persefone venisse rilasciata a Hermes, che era stato mandato a recuperarla, Ade l'aveva ingannata invitandola a mangiare dei semi di melagrana (sei o quattro secondo il racconto) che la costrinsero a tornare negli inferi per alcuni mesi all'anno. Così fu costretta a rimanere nell'Ade per sei o quattro mesi (un mese per seme) vivendo sulla terra con sua madre per il resto dell'anno. Da quando Demetra e Persefone furono di nuovo insieme, la terra rifiorì e le piante crebbero rigogliose ma per sei mesi all'anno, quando Persefone è costretta a tornare nel mondo delle ombre, la terra ridiventa spoglia e infeconda. Questi sei mesi sono chiaramente quelli invernali, durante i quali in Grecia la maggior parte della vegetazione ingiallisce e muore.» le rinfresco la memoria, facendole capire che Demetra non si era mai fermata nel cercare sua figlia.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora