Capitolo 28

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Petar

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Petar

Lo schiaffo che mi arriva in faccia mi fa risvegliare e la prima cosa che guardo è Sirin che si è praticamente buttata addosso a me durante il sonno.

La sua gamba destra è sul mio fianco e mi stringe la guancia con la mano con la quale mi ha tirato la sberla.

Questa ragazza è pericolosa quando dorme.

«Serkan...» mormora con gli occhi chiusi, «puoi togliere la torcia? Mi dà fastidio...»

«Non sono Serkan e non è la torcia, ma il mio pene che al momento si è indurito inspiegabilmente. Che poi che me ne faccio di una torcia? Per illuminare il tuo boschetto?»

«Sono depilata. Stai zitto e fammi dormire chiunque tu sia.»

«Sono Petar.»

Mi fa una pernacchia. Bastarda.

Nonostante sia scappato di casa in quegli anni e mi sia rifugiato in un bordello, non ho mai smesso di frequentare la scuola ed eravamo nella stessa classe. C'erano sempre battibecchi tra me e lei, e odiavo profondamente quando mi faceva la pernacchia.

Per zittirla ho dovuta baciarla e da quel giorno non lo ha più rifatto.

Mi chiedeva spesso di Serkan, ma non le ho mai detto nulla. Kan non voleva che lo sapesse.

Quando andavo a trovarlo mi diceva sempre: "qua dentro Sirin non ci deve proprio venire."

Così me ne sono sempre stato zitto.

Continuo a guardarla, dorme tranquilla e la sua mano scivola. Si appoggia sui miei addominali, li accarezza senza rendersi conto che è me che sta toccando e non Serkan, forse crede ancora che sia lui.

Qualcuno si aggrappa ai miei piedi e alzo la testa per vedere chi è. La piccola Futura. Resta ferma accanto alle mie gambe e mi guarda assonnata.

«Zio... Ho fatto la pipì a letto.»

«Perché lo dici a me?»

«Perché papà è con Falena nella vasca e non li voglio disturbare. Perché non ti prendi Sirin e lasci la mamma a Kan?»

«Ma non ci penso minimamente!» sbotto, spostando Sirin in maniera brusca e finisce addosso a Salvatore. Totò cade e sbatte contro qualcuno perché sento dei lamenti.

«Ma che cazzo Salvato'!» grida Margherita.

«Non ti muovere che sto comodo. Sono tuo zio. Non più Salvato'!»

«Totò ma vattene!» esclama Killian.

Salvatore gli fa una pernacchia in risposta. Uguale alla sorella.

Mi alzo e prendo Futura in braccio. Me la porto in petto e vado a controllare quei due nel bagno. Dormono in vasca. Mi avvicino e apro la manopola dell'acqua bollente. Il getto che scende dal soffione si imbatte su di loro e si svegliano all'improvviso, spostandosi anche per non bruciarsi.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora