Capitolo 14

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Serkan

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Serkan

Come si fa ad uscire da una vita malsana come la mia? Forse solo un angelo potrebbe condurmi nella via giusta. Negli ultimi giorni non ho fatto altro che farmi di ecstasy e adesso, in questo preciso istante, avverto un malessere che mi sta provocando tremori alle mani.

Ansimo e cerco di nascondere il fatto che sono in astinenza. Mi servirebbe una dose, ma qui non ne ho.

La scorta di pasticche sono al Dark Side o nella mia villa.

In caso di consumo regolare, la mancata assunzione di MDMA/ecstasy può provocare sintomi d'astinenza come sbalzi di umore, stati depressivi e un forte desiderio di assumere un'altra dose.

L'astinenza si manifesta inizialmente con ansia e intenso desiderio della sostanza, seguiti da un aumento della frequenza respiratoria, sudorazione, sbadigli, lacrimazione, rinorrea, midriasi e crampi allo stomaco e poi da piloerezione, tremori, contrazioni muscolari, tachicardia, ipertensione, febbre e brividi.

Mi sento proprio così, una merda. Mi pulisco il naso e gli occhi in continuazione. Sono caldo come il fuoco di Sant'Antonio e quando giro il viso, dove dovrebbe esserci Falena, vedo qualcun altro.

Pietro. La mia ossessione, l'unico ricordo che non riesco a cancellare, l'unico che mi ha distrutto più di tutto.

Il suo petto si macchia, diventa rossa, esattamente come quando Joseph gli sparò tre colpi davanti ai miei occhi e anche adesso ripeto la stessa azione. Cerco di fermare il sangue che esce copioso, mi tremano perfino le mani.

«Pietro... Ca sugnu...» gli porto il braccio destro dietro al collo. Lo sollevo leggermente e il capo molle di Pietro si piega indietro. Appoggio la fronte sulla sua mascella e stringo i denti, ma anche gli occhi, «c-ci volevo bene... E tu m-me l'hai portato via...»

«Tu devi scegliere sempre la famiglia tua, Kan.» esordisce Joseph in piedi con la pistola in mano. «L'amore non esiste. L'amore ti rende debole e tu non lo devi essere.»

Se sono diventato così è per colpa sua. Mi sono spento per tutto ciò che ho perso.

«Sei sangue marcio, Kan. Forse è meglio se ammazzo pure a te.» mi punta l'arma contro e lo scruto, aspettando che prema il grilletto.

«Fallo! Ammazzami! Che campo a fare se sono marcio! Spara! Spara!» ripeto e mi graffio la faccia, facendomi del male da solo. Grido come un matto, come se questo potesse liberarmi dal dolore.

Mi ferisco perfino il collo, come se volessi strapparmi la pelle di dosso.

«Serkan! Basta! Che cosa fai!»

Falena mi riporta alla realtà e la guardo. Ha un asciugamano attorno al corpo.

«Che ci fai ancora qua?» le chiedo, cambiando umore, come se adesso la sua presenza mi infastidisse o perché non voglio farmi vedere così: come uno straccio per colpa della droga.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora