Capitolo 42

34 9 24
                                    

Florie

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Florie

Sicilia ➳ Palermo.
Zona Zen.

Arrivo nella zona di James e accosto la mia fiat cinquecento viola dietro la sua Chevrolet. Spengo il motore e mi guardo un attimo sullo specchietto retrovisore. Mi sistemo i codini viola ma che di notte sembrano blu e scendo dalla macchina.

Chiudo lo sportello avvicinandomi al battente.

«James! Sei a casa? La Chiattilla si sposa! Non vuoi vederla con l'abito nuziale mentre si sposa un altro davanti a te?» urlo come una pazza, ma non ricevo nessuna risposta.

Se Sarruzzo fosse qui mi avrebbe già aperto, ma non c'è evidentemente.

«Renatino, cuoricino! Apri alla tua Florie!» chiamo il gatto e lo sento miagolare. Poco dopo la maniglia si abbassa e il battente si apre. Mi mostra quel bel musetto che ha Renato e gli sorrido piegandomi alla sua altezza quando si avvicina, «quanto mi sei mancato, tesorino», gli faccio i grattini sul viso e poi lo afferro, senza appoggiarlo sul mio abito.

Ho optato per un corsetto blu e la gonna nera corta con le frange.

Entro in casa e chiudo il battente. Lascio il gatto sulla poltrona in soggiorno e decido di recarmi di sopra, nella camera di James. Lo trovo a letto con il culo di fuori e noto una bella bottiglia di vino sul comodino.

Si è ubriacato.

Mi avvicino e mi tolgo i tacchi. Salgo sul letto e gli bacio una natica arrivando fino sulla schiena con i miei baci dolci. Quanto mi è mancato. È molto più grande di me, ma non mi importa, l'ho sempre amato.

Papà non mi dice niente, lo sa che sono innamorata di lui da quando avevo quattordici anni, vorrebbe impedirmelo perché appunto è molto grande, ma non riesce a fare il papà severo con me.

«James sono tornata... Adesso penserò io al tuo cuore.» gli sussurro all'orecchio, baciandogli la guancia con amore.

«Non mi costringere ad andare a quel matrimonio del cazzo. E non ho bevuto perché Sirin si sposa, non me ne frega niente di lei. Ho bevuto per noia ieri sera...» biascica il mio amore e lo ribalto cosicché possa guardarlo meglio in viso.

«Non ci andiamo se non vuoi. Restiamo qui. Cucino io per te.»

«Li bruci ancora i muffin?»

Lo sa che sono una pessima cuoca. Ma sto imparando a fare almeno la pasta al forno senza abbrustolirla. Con il lavoro che fa mio padre non ha tempo a insegnarmi, che poi non mi piace cucinare a prescindere.

Ma per il mio cuoricino farei di tutto. Anche prendermi una pallottola per lui.

Sono molto brava a cucire vestiti e a inventare nuovi look a mio piacimento.

«Sì, li brucio ancora. Ma so fare tante altre cose.» ammetto e i suoi occhi verdi come gli smeraldi mi osservano.

«Tipo cosa?»

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora