Capitolo 31

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Falena

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Falena

Guardo Serkan che sta fissando da ore l'orologio al polso. Ogni tanto tocca il pulsante laterale. Non chiedetemi cosa sta facendo perché non lo so. Siamo in piscina adesso, fuori però.

È disteso sullo sdraio. Io sono in piedi a fissarlo e visto che mamma è con papà ne approfitto.

Vado da lui. Non sono andata a consolare Petar, penso che voglia stare solo. Mi chiedo come sta Kan, se l'ha presa male tanto quanto lui. Fuori ti mostra altro, ma dentro? Cosa prova?

Mi siedo sull'altro sdraio accanto al suo e lo scruto ancora, come se fosse la mia unica priorità. Forse non si rende conto che sto soffrendo, che vederlo insieme a mia madre mi crea fastidio, ma allo stesso tempo non so che fare, non voglio essere pesante o assillante.

«Kan, stai bene?» domando.

«Sì. Puoi andare a consolare Petar.»

«Perché fai così?»

«Così come?»

«Mi allontani, poi mi avvicini e poi mi allontani di nuovo. Già devo sopportare il fatto che stai per sposare mia madre, non tenermi a distanza.» gli dico ciò che penso e mi torturo le dita.

Mi manca da morire e non se ne accorge o fa finta. Non riesco a comprenderlo.

«A tua madre l'ho sempre voluta, ma non ho avuto l'opportunità di avvicinarmi quando Joseph mi mandò in prigione. Tua madre mi serve per liberare Peppino, ma è evidente che non lo sto facendo solo per questo.» mi chiarisce e si mette seduto, appoggiando i piedi a terra e incrocia i miei occhi che sono un po' velati. «Vuoi sapere la verità, Falena? Vuoi conoscere i miei sentimenti? Perché è chiaro che non ti farò mai capire nulla di quello che provo. Ho imparato a nascondere i sentimenti quando ho perso Pietro, anche sotto tortura. Ho permesso a Jay di farmi l'elettroshock. Peppino si era rifiutato. Troppo sensibile per farmi del male, mentre Jay, no. È come me. Per metà Cyborg. Non mi chiamano così perché sono freddo, ma perché sono un Cyborg per davvero».

Rimango senza fiato e corrugo la fronte. Che significa che è per metà Cyborg?

Sposto gli occhi sulla sua mano che afferra la mia. Mi accarezza il dorso.

«Ci sono momenti in cui non provo assolutamente niente e altri in cui vorrei urlare e spaccare tutto. A te ci tengo...» non lo lascio finire che gli tappo la bocca.

«Non voglio sapere questo. Si è capito che tieni a me, io voglio sapere se mi ami, Serkan. Stai rinunciando a Peppino e a Ruben per stare con mia madre, per diventare quello che gli altri vogliono. Il ragazzo perfetto, il principe azzurro che tutte desiderano. Io non ti terrei mai bloccato, ti lascerei amare chi vuoi tu.» ammetto sincera e lui mi circonda il polso con le dita. Mi abbassa il palmo e si alza.

«Proprio non capisci.»

Si mette a camminare, come se questa conversazione per lui sia troppo. Mi sollevo e lo seguo.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora