𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]

Capitolo 8

Ｓｅｒｋａｎ

Se avessi dovuto scegliere tra Sirin e Romina avrei scelto quest'ultima. Siry è come una sanguisuga, si attacca e non te la scolli più. Non ho mai potuto vederla, anche quando andavamo a scuola insieme. Con noi c'era anche Pietro. Sirin era la ragazza popolare e io quello marcio che faceva sempre stronzate soltanto per rimuovere il rumore dalla mia testa.

Fumavo, bevevo, mi rendevo la vita più complicata, proprio come faccio adesso.

A che cazzo mi serve una moglie come lei?

Metto giù mio fratello che prende per mano Futura e vanno da Romina.

Sirin si avvicina.

«Perché non me lo hai detto?» le chiedo.

«Scusa, non sapevo come dirtelo.» ammette e mi afferra la mano sinistra, «Serkan, non ti rifiutare. Sposami», manca quel "per favore" e sembra davvero che mi stia supplicando. Mi chiedo perché vuole che la sposi.

Non è felice? Non sta bene a casa sua? Il padre la picchia? È infame come il mio?

Do un'occhiata ad Arturo. Non mi sembra malvagio come Joseph. Ha cresciuto tre figli da solo, visto che la moglie non si sa che fine abbia fatto. Lo ha lasciato e se n'è andata. Lui li ha amati i figli. Mio padre invece ci ha solo e sempre disprezzato, punendoci per qualsiasi cosa. Anche quando non avevamo fatto nulla di male.

Solo Michael veniva trattato come un Re.

Mi libero dalla presa e la sorpasso. Mi vado a sedere accanto a Romina che stringe mio fratello. I nostri occhi si incrociano e i suoi sono lucidi, di una che sta soffrendo. Solo quando ci incontriamo da Mimì Amato i suoi mali vengono estirpati con del buon sesso.

L'unico modo per noi di liberarci dallo stress, dal caos.

Gli altri si accomodano anche e da sotto il banco stringo la coscia destra di Romina. Lei mi accarezza il dorso e punto lo sguardo su Joseph davanti a me. Anche Romina mi ha tolto. Tutto ciò che volevo mi è stato strappato via e quel coglione di Michael non si è mai reso conto che la moglie lo tradisce con me.

Un tempo ci volevamo, stava con me e Joseph aveva deciso che doveva sposarsi a quel cornuto. Romina viveva in casa nostra, decideva lui per lei, per tutti quanti. Come se la mia opinione non contasse a niente.

Non abbiamo mai smesso di vederci di nascosto e di andare a letto insieme. Lo facciamo al bordello di Mimì che è più sicuro che al Dark Side.

«Allora, Serkan, come hai intenzione di mantenere mia figlia visto che non vuoi lavorare nell'azienda di tuo padre?» mi domanda Arturo che mi riporta alla realtà.

«Saranno pur sempre fatti miei come manterrò tua figlia una volta sposati.» rispondo e mi concentro su Sirin alla mia destra che mantiene il volto basso, ma poi incontra i miei occhi. Sembra diversa da come me la ricordavo io, è più docile.