Capitolo 22🔴

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Killian

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Killian

Sicilia ➳ Palermo.
Zona Centro.

Mia madre è voluta rimanere per prepararmi qualcosa di sfizioso. Nonostante sia grande abbastanza da sapermi cucinare da solo, non riesce a fare a meno di viziarmi.

Io e Margherita ci siamo scambiati i numeri. Fin'ora, da quando mi sono infiltrato nella villa dei Napolitano per conto di Serkan, non lo avevamo mai fatto.

Non le ho ancora scritto.

«Mi piace quella ragazza.» Eloisa, mia madre spezza il silenzio. È vicina alla finestrella della cucina e si sta fumando una sigaretta nel frattempo che la pasta al forno si cuoce. L'ha preparata in un attimo, «a te piace veramente o è una delle tante che ti vuoi portare a letto?» indaga, visto che ho solo detto che mi attizzava.

«Non farti film mentali. Non me lo metto l'anello al dito come Serkan.»

«E mica se l'è messo ancora.»

«Aveva quello di fidanzamento al dito. Ormai è andato a farsi fottere. Missa' che la vuole veramente. D'altronde l'ha sempre voluta avere accanto.» ammetto, tornando con gli occhi sullo schermo del mio cellulare e mi arriva una notifica da parte della mia ex.

"Ci sono ancora i tuoi CD qui. Li vieni a prendere?"

"Puoi anche portarli, o hai paura che ti si spezzano le unghie?"

"Vaffanculo, Killy."

Le mando il dito medio.

«Beh, alla fine non c'è niente di male se la vuole, no? Magari si innamora il mio gioiellino.» dice mamma e la guardo. Spegne la sigaretta nel posacenere quando la termina e si sistema quei capelli arancioni che si è tinta da sola. Avrebbe voluto fare la parrucchiera da giovane, invece per colpa del padre è finita in un bordello soltanto perché era incinta.

Non faceva la puttana, chiariamo. Viveva in quel posto e lavorava dove le capitava per aiutare Ambrosia.

«Il tuo gioiellino sono solo io.» puntualizzo geloso.

Menomale che non ho una sorella, altrimenti sarei stato assillante. Con mia madre già lo sono a sufficienza. Forse perché ha sofferto per colpa di quel balordo del padre e anche di Joseph Napolitano. Quel verme ha fatto la sua parte. Le ha rovinato la vita. Se lavoro per lui è solo per aiutare Serkan.

Quell'uomo lo schifo.

«E non essere geloso!» mi fa e mi dà uno schiaffo sulla guancia quando si avvicina, sempre amichevolmente e non con l'intento di farmi male, «dai, caccia sto telefono che mangiamo», mi dice e lo prende, controllandolo, «ancora sta stronza, ma non l'avevi mandata a quel paese?»

«Sì, mi ha scritto solo per i CD.»

«Sese, per i CD. Non ci crederebbe neanche Margherita. Quella ti vuole.» il suo sesto senso non sbaglia mai, «ci vado io a prendere i CD, tu concentrati su Margherita che è molto più simpatica di questa... Com'è che si chiama?» mi domanda.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora