Capitolo 49

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Oranius

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Oranius

Sicilia ➳ Palermo.
Isole delle Femmine.

Sono ancora a letto. Di solito sono già in piedi, ma stamattina ho questo frutto proibito accanto a me. È stretta al mio petto, nemmeno si è resa conto che mi ha abbracciato per tutta la notte. Le piace sbavarmi gli addominali.

«T-Ti o-odio...» farfuglia nel sonno.

«Mh. Ci sono altri sentimenti nel tuo cuore a parte l'odio?» le chiedo, appoggiando il gomito destro sul cuscino e il pugno sulla guancia. Antonia sentendo la mia voce apre le palpebre.

Mi guarda assonnata, si accorge che è attaccata a me e lancia un grido, rotolandosi via, ma finisce a terra come una sardina.

«Ahia... Porca zozza. Le ginocchia...» si lamenta e mi alzo. Non per darle una mano, più per vestirmi.

Mi tolgo il kimono e lo lascio sulla poltrona. Apro l'armadio e cerco qualcosa di appropriato da mettermi.

«Perché ti stai vestendo?»

«Mi pare che tu mi abbia invitato ieri sera a venire con te in città.»

«Non l'ho fatto.»

«Allora devo aver sentito male. Ti seguo comunque. Ho molte cose da fare.» indosso dei pantaloni neri, una giacca di pelle e la mia collana nordica. C'è scritto "Northmen" uomini del Nord.

C'è l'ho scritto anche sulla mia spada. Sì ho una spada, sono antico.

Chiudo le ante e scruto Tonia che si rimette le pistole nelle fondine.

Incrocia il mio sguardo attento e si tortura il labbro inferiore.

«Le scarpe non le indossi?» domanda.

«No.»

«Dovresti. La città non è pulita.»

«Neanche questo posto lo è, se non te ne fossi accorta.»

«Potrebbero guardarti. Non voglio attirare l'attenzione.»

Mi avvicino, fino ad essere naso contro naso.

«Ti vergogni di me? Guarda che tra me e te, sei tu quella strana.»

«Perché sarei strana?»

«Camminerai accanto ad un Cannibale che è stato colpito dal Virus X. Guarderanno te, non me.» le soffio sulle labbra che poi sfioro con la punta del naso e quando i nostri fiati si mescolano la tentazione di darle un bacio mi sta facendo diventare matto, ma sto al mio posto, visto che ama Romero.

Mi stacco e vado verso l'uscita. Cammino lungo il corridoio e arrivo alle scale. Le scendo, raggiungendo il salone.

I miei simili sono in piedi, non possono uscire alla luce del sole, morirebbero. Smetterebbero di respirare e non me lo posso permettere.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora