Capitolo 23

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Jake

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Jake

Sicilia ➳ Palermo.
Isole delle Femmine.

Ogni boss ha un territorio e Claudia ha scelto l'isola delle femmine, città metropolitana di Palermo in Sicilia. Nessuno metterebbe piede qui. Da quando hanno gettato una specie di capsula, con all'interno il Virus X, gran parte degli abitanti sono stati infettati e sono morti. Alcuni di loro si muovono nelle strade, solo di notte, sembra che la luce del sole non sia la loro migliore amica.

Sono come cannibali, ma che temono il sole. Per spostarmi da qui devo usare sempre un motoscafo visto che l'autostrada A29 per Mazara del Vallo e Alcamo-Trapani è stata bloccata, anche la statale cento tredici.

Il treno che passa di qua, spesso gira a vuoto.

Sono l'unico ad essere immune al Virus e sembra che non abbia colpito nemmeno quella strega di Claudia.

L'erba cattiva non muore mai. Perfino se le iniettassi un veleno rimarrebbe in vita.

Il comune aveva dato il nome all'isolotto che gli stava di fronte chiamato appunto Isola delle femmine. Diverse leggende hanno subito il fascino esercitato dalla torre ormai in gran parte diroccata che sovrasta l'isolotto. Quella più conosciuta considera erroneamente la torre come prigione per sole donne.

In realtà il nome italiano di Isola delle femmine è uno di quei casi in cui il processo di italianizzazione ha trasposto negli annali un toponimo erroneo, assunto sulla base di considerazioni sommarie e semplificatorie della fonologia e della semantica siciliane. In precedenza, l'antico nome dell'isolotto sarebbe stato infatti "ìsula [di] Fimi", volgarizzazione siciliana derivante da un supposto precedente latino di īnsula Euphēmī, dal nome del generale Eufemio da Messina, governatore bizantino della Sicilia.

L'ascensore mi porta al decimo piano del palazzo di mia madre e non appena i battenti si aprono esco fuori scrutando la guardia col mitra tra le mani che fa il piantone in soggiorno, tra le due finestre.

Mi incammino, dirigendomi nella mia stanza e mi sfilo la cravatta. Dopo aver fatto le scale raggiungo la mia camera e sul mio letto c'è Adalgisa, la mia ragazza che già non sta bene di suo, ci mancava solo Claudia che ci minacciasse.

Se faccio tutto questo è anche per lei. Per mantenerla in vita. Non mi importa di me stesso, ma per proteggere gli altri e la donna che amo sono disposto anche a morire.

Mi avvicino, lasciando la cravatta sul comodino. Le giro il viso dalla mascella, ha le cannule infilate alla narice, che possono essere utilizzate per migliorare l'ossigenazione e la ventilazione. Le sue labbra sono pallide. Le sollevo quella superiore, i suoi denti stanno diventando più appuntiti, cosicché possa strappare la carne come fanno quegli esseri e quando apre le palpebre mi accorgo delle venature nere che stanno riempiendo la sclera.

Mi accomodo sul bordo del letto e continuo a guardarla. Ho dovuto chiudere le finestre con le tende ieri, la luce le dava fastidio.

Ci sto provando a trovare una cura, ma ogni ratto a cui inietto il vaccino muore oppure impazzisce.

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora