Capitolo 26

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Sirin

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Sirin

Siamo nel Jet privato di Luciano e per tutto il viaggio fino alla pista di atterraggio di Falcone e Borsellino, Falena non ha aperto bocca. Serkan invece è andato a stendersi sul letto. Abbiamo delle stanze a disposizione finché non arriviamo a Las Vegas.

Con noi si sono aggiunti Tom Bellusci ed Eloisa.

Margherita è con Killian, non si è ripresa dallo svenimento.

Forse dovevo stare zitta, ma non ce la facevo più. Sono le mie piccoline e avevano il diritto di sapere che sono la loro mamma.

Rimango in piedi a fissare Falena. Lei è seduta, guarda il vuoto mentre James le fa vento. Petar invece le schiocca le dita davanti al viso, sembra morta. Solo che respira.

È stato così sconvolgente sapere che sono la madre?

«Falena non ti puoi bloccare così... Forse non dovevo dirtelo, mi dispiace se ti ho scioccata.» le dico e quegli occhi cerulei si spostano, si indirizzano su di me.

Ho cercato di spiegarle perché ci hanno divise, che è tutta colpa di mia madre se non ho potuto crescerle.

Io e Serkan abbiamo una cosa in comune, ma a differenza sua, i suoi bambini sono ancora piccoli. I miei no, mi sono persa tutto. La loro prima parola, i primi passi...

Non è stato facile per me, ho sofferto molto. Tutt'ora sto male che non abbia avuto la possibilità di prendermi cura di loro e di amarle come meritavano.

«Ho bisogno di andare a stendermi. Scusate.» dice Falena che si alza e se ne va in stanza con Petar. Scruto James per un po', non dico nulla e raggiungo Serkan. Chiudo la porta e mi avvicino.

È a pancia in giù. Forse sta ancora male per le parole crude che gli ha detto Romina. È stata davvero cattiva. È rimasta anche a casa, non è voluta venire con noi.

Se davvero lo amava non sarebbe mai andata con Joseph. Mi chiedo se il piccolo Serkan e Futura siano davvero figli suoi. E se sta mentendo? Se non è la loro mamma?

Mi ricordo che Serkan andava appresso ad una ragazza disabile tre anni fa. Mi raccontava sempre tutto Edoardo delle sue uscite.

Questa ragazza era paralizzata e lui si prendeva cura di lei, sono certa che abbiano avuto una storia.

La vita di Serkan va capita dal principio. Solo così si capiranno i suoi misteri.

«Falena mi odia...» mormoro, sedendomi accanto a lui e gli sfioro il fondo schiena.

«Non ti odia, è solo sconvolta. Dalle tempo. Con i bambini piccoli è più facile, quando sono grandi è difficile parlare con loro.» ammette e cambia posizione, per potermi guardare. La mia mano finisce sul suo fallo coperto dai pantaloni neri e tolgo le dita.

Ci siamo anche cambiati prima di venire qui. Serkan veste sempre di nero. Non supererà mai la morte di Pietro.

«Kan, facciamo un gioco? Mi voglio distrarre un po'.»

𝐓𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐣𝐚𝐲𝐬 ➳ ᴍᴀғɪᴏsɪ ʀɪʙᴇʟʟɪ [Primo Volume]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora