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"Ogni nuovo inizio proviene dalla fine di un altro inizio

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"Ogni nuovo inizio proviene dalla fine di un altro inizio."
-Seneca

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Lo spirito Juventino ha sempre fatto parte di me. Da quando sono nata, mio padre non ha mai smesso di portare un po' di Juve nella mia quotidianità, fino a farla diventare parte del mio essere.

Sono rimasta figlia unica fino all'età di 14 anni, quando, come regalo di compleanno, mia mamma mi annunciò la sua seconda gravidanza.

Inizialmente ero scioccata, mai mi sarei immaginata di poter avere al mio fianco un compagno di vita, che sarebbe rimasto per sempre.

Il 9 settembre 2020 è nata Sole, la mia sorellina. Ed è stata la cosa migliore che potesse capitarmi. Io ho cresciuto lei, ma allo stesso tempo lei ha cresciuto me.

E mentirei amaramente se dicessi che a mancarmi più di tutti non sia proprio lei, che rallegrava ogni mia singola giornata.

Ma stavo vivendo il mio sogno, che persino Sole mi augurava di poter raggiungere.

Di amicizie ne avevo poche ma buone, nonostante nessuno si fosse mai fatto sentire estremamente legato a me.

Sapevo benissimo, che una volta arrivata qui, a Torino, avrei dovuto farmi una vita nuova perchè nessuno si sarebbe impegnato per mantenere il rapporto di amicizia che condivideva con me.

Sono sempre stata una ragazza abbastanza riservata, ma allo stesso tempo molto socievole con le giuste persone.

Mio padre, era il mio vero e unico migliore amico. Sapeva tutto di me. Ogni mia debolezza, fragilità e persino qualsiasi cosa capace di rendermi felice. Per questo, era l'unica persona di cui mi fidavo ciecamente.

Ritornai alla realtà, solo quando mi accorsi di non aver ascoltato nulla di ciò che mi aveva appena detto Marisa.

«Perdomani Mery, ripeti che non ti stavo ascoltando» le dissi, così lei scrollò la testa quasi arrabbiata.

«Ti ho detto, che insieme a te ci sarà un'altra ragazza. Ha solo un anno in più di te però ha molta più esperienza. Segui lei, e segui il tuo istinto» mi fece l'occhiolino.

«Va bene, non ti deluderò» le sorrisi, mentre la make up artist stava finendo il lavoro sul mio viso.

Tutto era pronto, mancavo solo io. Inoltre dall'altra stanza si sentiva una voce femminile che mi sembrò particolarmente familiare. Eppure non conoscevo nessuno di Torino.

Una volta terminati anche i capelli, mi alzai ringraziando le ragazze che mi avevano sistemata, e raggiunsi il luogo dove sarebbe avvenuto lo shooting.

Camminai lentamente, mentre l'adrenalina mi scorreva nelle vene.

"Rilassati", mi ripetevo nella testa.

Così con il sorriso strappato in viso, attirai l'attenzione del fotografo che mi squadrò da testa a piedi.

«Perfetta!» esclamò lui, cercando di mettermi a mio agio «ora ci raggiunge anche-» si interruppe non appena varcò la porta della stanza anche una ragazza dal sorriso splendente e i capelli oro.

Mi accorsi solo in quel momento che io già la conoscevo. Era lei, la ragazza della stazione.

Infatti, quando si accorse della mia presenza fu stupita quanto me.

«Ciao Sofia!» esclamò venendomi ad abbracciare, io inevitabilmente ricambiai tutto quell'affetto inaspettato.

«Già vi conoscete?» chiese Marisa, confusa.

«Mi ha aiutato in stazione, niente di che» risposi io sorridente.

Ci fu un attimo di silenzio, subito interrotto da Fabio, il fotografo «bene, possiamo iniziare?» chiese aggiustando le ultime cose sulla macchina fotografica.

Io e Sara annuimmo contemporaneamente e iniziammo quella fantastica avventura.

In particolare, oggi indossavamo una semplice tuta firmata adidas, io grigia mentre lei nera.

Scattammo foto in varie posizioni per circa mezz'ora, lasciando spazio alla nostra fantasia e divertimento e, soprattutto, sfoggiando i nostri sorrisi.

Mi era piaciuto posare insieme a lei, tanto che legammo fin da subito. Sentivo fossimo già in sintonia.

«Perfetto, va bene così, abbiamo finito» Fabio fece il pollice in su, mentre io e Sara rilassammo finalmente le mascelle.

Non mi ero sentita a disagio nemmeno per un momento, a contrario dell'ultima volta in cui la ragazza che mi aveva affiancata non mi aveva degnata nemmeno di una parola.

«Siete bellissime!» esclamò una signora, di cui mi accorsi che probabilmente fosse l'assistente di Sara.

Le sorrisi, pronunciando un gentile "grazie".

«Sei stata fantastica» mi sussurrò di passaggio all'orecchio Marisa, quando ormai era arrivato il momento di cambiarci.

Riuscii solamente a sorridere, mentre Sara davanti a me mi stava parlando senza smettere per un secondo.

Senza nemmeno accorgercene, avevamo già preso confidenza.

Infatti, prima di andare, ci scambiammo persino i numeri di telefono e l'instagram.

Quando tornai in hotel, non feci nemmeno in tempo a mangiare che ebbi l'immediata necessità di riposare.

Così, dopo essermi fatta una doccia veloce, mi sdraiai sul letto. Sentivo ancora l'energia dello shooting nelle vene, ma la stanchezza aveva il sopravvento.

Chiusi gli occhi, permettendomi di sognare ancora un po'. Torino, con le sue opportunità e le sue sfide, mi stava già regalando momenti che non avrei mai dimenticato.

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Spazio autrice
Ecco il secondo capitolo.

Per ora sto cercando di farvi entrare a pieno nella vita della nostra protagonista...

Spero non vi stiate annoiando!

Ci vediamo domani con il prossimo o se preferite oggi pomeriggio, basta che me lo diciate❤️

Lasciate una stellina se vi va, baci💫

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora