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"Le emozioni forti fanno tremare le gambe e fermare il cuore, ma sono quelle che danno senso alla vita

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"Le emozioni forti fanno tremare le gambe e fermare il cuore, ma sono quelle che danno senso alla vita."
-Cecelia Ahern

☆☆☆

Deglutii.

Quelle due semplici parole risuonarono nella mia mente ripetutamente, mentre l'intera stanza sembrava svanire intorno a me.

Cercai di mostrarmi calma, così gli sorrisi.

Sara osservò la scena, senza proferire parola.

Io non riuscivo ad aprire bocca, qualsiasi cosa volessi dire, rimaneva bloccata in quello strano nodo alla gola che si era creato.

Kenan non si mosse, inclinò solamente la testa continuando a squadrarmi.

Quei suoi sguardi iniziarono a infastidirmi.

A quel punto, intervenne Sara «Kenan, sai...» mi guardò «Sofia è una juventina sfegatata» disse, cercando qualcosa tra le mie mani.

«Guarda» mi prese il telefono che tenevo saldamente, mostrandogli subito lo sfondo.

Non lo aveva fatto per davvero.

No.

Mi portai le mani alla faccia, non potevo più stare lì.

Sarà aveva appena mostrato a Kenan Yildiz il mio sfondo.

E indovinate chi c'era su di esso?

Proprio lui.

Kenan Yildiz che insieme a Dusan Vlahovic sorrideva alla telecamera con indosso, naturalmente, la maglia della Juve.

Volevo andarmene, ma allo stesso tempo le mie gambe me lo impedivano.

Strappai il mio telefono dalle mani di Sara, fulminandola subito con lo sguardo.

Come le era venuto in mente?

Guardando quella scena, Kenan si mise a ridere, probabilmente divertito dalla mia reazione o forse dal mio sfondo stesso.

«S-scu..scusate» riuscii a pronunciare con le guance ormai in fiamme «d-devo andare» feci un cenno di sorriso e finalmente le mie gambe si mossero, portandomi in qualsiasi posto che non fosse quello.

Sara mi seguì subito cercando di stare al mio passo, nonostante stessi camminando con una velocità con cui non avevo mai camminato.

Ritornai al bancone, nello stesso posto in cui ero seduta qualche attimo prima.

Cercai di tornare a respirare normalmente, come facevo prima di ritrovarmi nella stessa festa Kenan Yildiz in persona.

La stella della juventus. Il mio punto debole.

Mi misi una mano al petto, sentendo il battito del cuore ritornare piano piano regolare.

Poi, ritrovai il coraggio di parlare «Ma tu» mi rivolsi a Sara, che ancora non aveva parlato da quando ero scappata «come lo conosci?» le chiesi, ancora incredula di ciò che era appena successo.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora