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"Il rimorso è il mio compagno di viaggio, e il perdono, la strada che cerco di percorrere

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"Il rimorso è il mio compagno di viaggio, e il perdono, la strada che cerco di percorrere."
-Ernest Hemingw

☆☆☆

Kenan

Il mio cuore era a pezzi, e con lui, anche me stesso.

Tutto questo, solo per colpa mia.

Era passata una notte, poche ore, dall'ultima volta che avevo avuto il privilegio di sfiorarla, sentire il suo profumo, ascoltare la sua voce.

Eppure... sentivo il bisogno di tornare da lei, anche solo per rivederla per un attimo, anche solo per qualche secondo.

Ma questo, non mi era più possibile. E non lo sarebbe mai più stato.

L'avevo ferita. Ferita a tal punto che le avevo fatto capire, con la mia indecisione e il mio egoismo, che non ero l'uomo giusto per lei.

Che stare con me non avrebbe fatto altro che farla soffrire, ogni giorno un po' di più.

E forse, aveva ragione, anche se io avrei fatto di tutto per cambiare. Per lei.

Vivere con la consapevolezza di non poter più passare nemmeno un istante con lei mi stava distruggendo.

Ogni respiro era un peso insopportabile, ogni pensiero su di lei una lacerazione.

Ma sapere che tutto ciò era successo per colpa mia mi faceva provare un fremito di speranza.

Un'illusione. Perché, in fondo, visto che tutto era dipeso solo da me, forse avrei potuto sistemare le cose, in qualche modo.

Ma ormai, quel pensiero si sfaldava in mille frantumi ogni volta che cercavo di afferrarlo.

Perché, anche se non avevo la minima idea di chi sarei diventato, sapevo una cosa con certezza: mentre avrei cercato di scoprirlo, avrei voluto avere solo una donna al mio fianco. Lei, Sofia.

Perché senza di lei, niente aveva più senso. Nulla, nemmeno l'aria che respiravo.

Ed era troppo strano, per me, pensare queste cose. Mi facevano sentire vulnerabile, come se stessi esplorando una parte di me che avevo sempre temuto di guardare.

Ma ormai ci avevo fatto l'abitudine, eppure non cessavo mai di sorprendermi.

Sentii delle voci che si allontanavano, e presto fui costretto a tornare alla realtà.

Ero in spogliatoio, con gli scarpini in mano, e lo sguardo perso nel vuoto. Nessuno, tranne Dusan, per merito di Sara, sapeva cosa era successo, e per fortuna Marisol aveva mantenuto il silenzio.

Ieri, ero andato da lei con un solo obiettivo. L'unico pensiero che mi attraversava la mente era risolvere quella situazione, una volta per tutte.

Non avevo mai voluto quella gravidanza, ma Marisol, pur non avendolo desiderato, aveva deciso di tenerlo, quel bambino. Ed era stato proprio lì che avevo dovuto prendere una decisione.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora