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"La passione amorosa non è altro che un desiderio naturale e cieco, che ci trasporta a unirci a ciò che amiamo

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"La passione amorosa non è altro che un desiderio naturale e cieco, che ci trasporta a unirci a ciò che amiamo."
– François de La Rochefoucauld

☆☆☆

«Girati un po'»

Feci come mi aveva detto, assecondandolo un'altra volta.

Kenan sembrava deciso a trasformarmi nella sua musa personale, e io, nonostante la mia riluttanza iniziale, lo lasciavo fare.

Stavolta però, non ero mezza nuda nel suo letto, come era successo l'ultima volta, ma vestita di tutto punto, pronta per entrare in uno dei locali più esclusivi di Torino, dove si sarebbe tenuto il gala della juventus.

Indossavo un lungo abito rosso aderente e raffinato, che accarezzava le mie curve senza scoprire troppo.

Mentre i capelli li avevo lasciati nella mia piega naturale, leggermente mossa.

Lui mi guardava, soddisfatto di ciò che aveva creato con il suo telefono. Ogni volta che mi fotografava sembrava voler immortalare qualcosa di più che un semplice scatto.

«Finito?» chiesi, notando che ora il telefono non era più puntato su di me.

Kenan annuì, un piccolo sorriso compiaciuto si dipinse sul suo volto mentre osservava le immagini appena scattate.

Gli occhi si sollevarono dai suoi scatti e si posarono su di me, con una luce che raramente avevo visto in lui.

«Sei bellissima» mormorò, con una voce più bassa del solito, come se quel complimento fosse destinato a essere una confidenza tra noi due e nessun altro.

Quel suo tono mi colpì. Di solito era pieno di battutine pungenti, commenti che lasciavano spazio all'immaginazione. Ma stavolta sembrava diverso.

E anche se quella frase era uscita dalle sue labbra con naturalezza, sembrava stesse cercando la mia approvazione, una conferma che fosse stata la cosa giusta da dire.

Sentii il viso scaldarsi, ma cercai di mantenere la mia solita compostezza.

«Anche tu, Yildiz, non sei male» il mio tono era volutamente leggero, quasi per non dargli la soddisfazione di vedere quanto il suo complimento mi avesse toccato.

Accennai un mezzo sorriso giocoso, mentre lo guardavo.

Kenan indossava un impeccabile completo nero
con giacca e cravatta, che gli donavano un'aria estremamente elegante.

Era perfetto, lo sapeva, e quel maledetto taglio sul sopracciglio, ritoccato da lui stesso quest'oggi, lo rendeva solo più affascinante.

I nostri sguardi si intrecciarono per un istante, e io non potei fare a meno che perdermi in quei suoi occhi che mi raccontavano il mondo in un millesimo di secondo.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora