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"L'amore è un mistero

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"L'amore è un mistero. Non cercare di capirlo, vivilo."
-Paulo Coelho

☆☆☆

Non saprei dire esattamente il perché, ma sentii il bisogno di agire d'impulso, senza riflettere troppo.

Era passata solo qualche ora da quando Kenan mi aveva lasciata sotto casa con un bacio a stampo, tanto perfetto quanto improvviso.

Il suo sapore era ancora lì, sulle mie labbra, e nella mia testa continuava a vorticare quel pensiero, quella voglia di condividerlo con lei.

Afferrai il telefono quasi con urgenza, le dita già familiari nel digitare quel numero che conoscevo a memoria.

Ogni squillo mi faceva fremere, e per la prima volta, quando sentii la segreteria partire, non mi assalì la solita malinconia.

Anzi, un sorriso, vero e sincero, mi illuminò il viso.

«Ciao, mamma» mormorai piano, la voce era appena un soffio, mentre cercavo di contenere l'ondata di emozione che minacciava di sommergermi «devo raccontarti una cosa»

Feci un respiro profondo, cercando di tenere il tono leggero, ma il cuore mi batteva all'impazzata.

«Kenan Yildiz... te lo ricordi, vero?» continuai, e non potei fare a meno di sorridere.

Ricordai di tutte le volte che avevo parlato al telefono di lui, di quel ragazzo che avevo visto debuttare in prima squadra, mentre lo guardavo con quell'orgoglio inspiegabile, nonostante non lo conoscessi davvero.

«Beh, adesso è diverso. Non so come dirtelo, ma... l'ho conosciuto. Sul serio, stavolta. E, mamma... non è solo questo»

Mi fermai un attimo, sentendo la sua assenza pesare più che mai, ma decisa a non lasciare che quel vuoto inghiottisse le parole.

«Tra qualche provocazione e qualche bacio... ci siamo spinti oltre. Lo so, tu avresti scosso la testa, forse avresti detto di stare attenta... "mai fidarsi dei calciatori" mi dicevi sempre» risi piano, assaporando quel ricordo.

«Ma sai una cosa? Per me, in quel momento, era la cosa più giusta da fare. Non desideravo altro» confessai, forse più a me stessa che chiunque altro.

Mi fermai per un momento, deglutendo mentre ascoltavo il solito silenzio dall'altro lato.

Non c'era risposta, solo il vuoto familiare della segreteria. Ma questa volta, sentivo qualcosa di diverso, un sollievo che non provavo da tempo.

«Lo so, suona strano...» dissi, passando una mano tra i capelli, cercando di mettere in ordine i pensieri «non avrei mai immaginato di raccontarti una cosa del genere, soprattutto riguardo a lui»

Sorrisi, ripensando a tutto ciò che era successo «Sai, è tutto così surreale. Non solo perché lui è... beh, lui. Ma perché mi fa sentire in un modo che non ho mai provato. E tu mi avresti capito al volo, ne sono sicura»

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora