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"L'avventura più grande che tu possa vivere è quella di vivere la vita dei tuoi sogni

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"L'avventura più grande che tu possa vivere è quella di vivere la vita dei tuoi sogni."
-Oprah Winfrey

☆☆☆

Quella notte dormii profondamente, con Sole accoccolata al mio fianco nel grande letto matrimoniale.

Avevo insistito perché mio padre dormisse con noi, ma lui aveva scelto il divano, dicendo che il suo russare avrebbe disturbato il nostro sonno.

Fu ll suono acuto del cellulare a strapparmi via dal torpore dei sogni.

Aprii gli occhi di scatto, frastornata, mentre cercavo disperatamente il cellulare tra le coperte.

Risposi senza guardare il nome sul display, ancora mezza addormentata.

«Pronto?» mormorai con una voce impastata dal sonno.

«Sofi, tesoro! Scusami tanto se ti ho svegliata» riconobbi subito il tono dolce di Marisa.

«Oh, ciao Mery... Dimmi tutto» replicai, stropicciandomi gli occhi e soffocando un lungo sbadiglio.

«Ieri mi è arrivata una mail che ho letto solo ora... riusciresti a farti trovare tra un'oretta nel posto dell'ultima volta per un altro shooting con Sara?» chiese lei, con un'urgenza nella voce che mi fece sorridere.

«Certo che sì!» risposi con entusiasmo.

Non avevo mai smesso di amare questo lavoro, e ogni occasione la percepivo come una nuova avventura.

«Perfetto, allora ci vediamo alle 10:30. Niente trucco e capelli sciolti, mi raccomando!» aggiunse, sollevata.

«Capito, ci vediamo tra poco» dissi prima di chiudere la chiamata.

Mi stiracchiai lentamente, facendo attenzione a non svegliare Sole, che dormiva serenamente al mio fianco.

Quando riuscii a sollevarmi dal letto senza far rumore, mi infilai un paio di pantofole e uscii dalla stanza.

Appena giunta in cucina, trovai mio padre già sveglio, con il cappotto addosso e una tazza di caffè tra le mani. Si voltò verso di me con un sorriso.

«Già in piedi, papà?» chiesi, sorpresa.

Lui annuì, sorseggiando il caffè «Ho un'urgenza a lavoro, piccola. Dobbiamo già tornare... Non volevo svegliarvi, ma dobbiamo andare»

Il mio cuore si strinse un po' al pensiero di vederlo partire così presto, ma feci del mio meglio per non mostrarlo.

«Va bene... è stato davvero bello avervi qui» dissi sinceramente, avvicinandomi per abbracciarlo.

«Anche per me» rispose, stringendomi forte «Sole ha dormito bene?» aggiunse poi.

«Sì, come un angioletto» risi «vieni, svegliamola per salutarci.»

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora