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"L'intimità è la mia poesia preferita

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"L'intimità è la mia poesia preferita."
-Khalil Gibran

☆☆☆

Quando mi svegliai, mi ritrovai in una posizione del tutto inaspettata.

Non ricordavo affatto di essermi addormentata così.

Ero tra le braccia di Kenan, il mio corpo avvolto dal suo, con la testa appoggiata al suo petto.

I suoi muscoli sembravano scolpiti e rassicuranti sotto la mia guancia, e il suo respiro calmo mi cullava dolcemente.

I battiti del suo cuore erano regolari e profondi, e riflettevano il suono più rassicurante che avessi mai sentito.

Non mi mossi, non avevo nessuna intenzione di rompere quell'equilibrio. Era troppo piacevole restare li, tra le sue braccia, a godermi il suo calore.

Poi, quasi come se avessimo un legame invisibile, sentii il suo respiro cambiare, diventare più leggero e meno regolare.

Poco dopo, un sospiro profondo venne accompagnato da un bacio delicato sulla mia testa.

Un gesto così intimo che mi lasciò senza parole. Non erano i soliti gesti carichi di provocazione, quelli che ci lanciavamo come armi per mantenere le distanze, per nascondere ciò che realmente sentivamo.

No, questa volta c'era qualcosa di diverso. Qualcosa di sincero.

Non potevo ignorarlo, messi così, sembravamo proprio una coppia, una di quelle che si sveglia al mattino senza fretta, come se il mondo fuori non esistesse.

Alzai lentamente la testa, trovando subito il suo sguardo. Le sue fossette si formarono mentre mi sorrideva, allargando gli angoli della bocca in un sorriso luminoso che accendeva il suo viso.

«Buongiorno, bambolina» mi salutò con la voce roca, ancora impastata dal sonno.

«Buongiorno» risposi a mia volta, stiracchiandomi alzando il busto e cercando di sciogliere la tensione nel mio corpo, anche se, in realtà, non avrei mai voluto abbandonare quel momento.

Non sapevo da quanto tempo eravamo rimasti abbracciati, ma una parte di me desiderava tornarci al più presto.

«E dai, stavo comodo cosi» borbottò, stiracchiandosi anche lui con la lentezza di chi non vuole affrontare il giorno.

«lo no» replicai, nascondendo dietro quelle parole un'ironia che speravo lui non notasse.

Kenan mi osservò, incrociando le braccia sul petto, e i suoi bicipiti si contrassero appena, rendendo impossibile non notare ogni dettaglio del suo corpo.

«Sempre in contrasto con me, eh?» disse con un tono che portava ancora traccia del suo sonno, ma con quell'ironia che lo contraddistingueva.

«Certo, non succederà mai il contrario» ribattei, facendo una smorfia divertita.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora