"L'istinto è il cuore che parla quando la mente tace."
-Sylvia Plat☆☆☆
Sofia
Stanotte non avevo dormito. Nemmeno per un istante.
Avevo trascorso ore a fissare il soffitto, avvolta nell'oscurità della mia stanza, mentre il silenzio mi inghiottiva.
Avevo provato a convincermi che chiudere gli occhi avrebbe portato un po' di sollievo, ma la verità era che non cercavo pace.
Cercavo solo di fuggire. Da tutti quei tormenti. Da me stessa.
E ora, seduta al tavolo della cucina, con le mani intorpidite che stringevano una tazza di latte caldo, fissavo il vuoto davanti a me come se lì potessi trovare una risposta.
Ma non c'era nulla, solo la penombra della casa e il lento ticchettio dell'orologio.
Quando finirà tutto questo?
Una domanda semplice, eppure carica di disperazione. Mi sembrava di essere intrappolata in un loop infinito, una spirale di pensieri che mi riportava sempre allo stesso punto, a lui.
La sua immagine era una condanna. Lo rivedevo a terra, con il volto contorto dal dolore, e quella smorfia che mi aveva spezzato il cuore.
Ogni volta che chiudevo gli occhi, lo vedevo. E ogni volta che li riaprivo, lo sentivo.
Un nodo mi serrava la gola. Perché non potevo chiamarlo? Perché non potevo sapere come stesse?
Era una tortura, ma una tortura che mi ero scelta da sola. Sapevo che avvicinarmi a lui avrebbe significato precipitare di nuovo. E non potevo permettermelo.
Presi un respiro profondo, tentando di calmarmi. L'aria uscì dalla bocca con un sibilo, come se volessi espellere insieme a quel fiato anche il dolore che mi schiacciava il petto.
Ma non funzionava. Non funzionava mai.
Mi strinsi nella coperta di lana che avevo gettato sulle spalle, cercando conforto dal freddo che mi penetrava nelle ossa.
Fuori, il cielo sembrava bloccato tra la notte e il giorno, quasi come una luce fioca che non riusciva a spezzare le tenebre.
Fu allora che lo sentii.
Un rumore sottile, quasi impercettibile, come un fruscio appena accennato o un lieve urto contro qualcosa.
Non saprei dire cosa fosse, ma mi fece trasalire. Per un istante trattenni il respiro, irrigidita sulla sedia. Il suono sembrava provenire dalla porta d'ingresso.
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Like a dream || Kenan Yildiz
Fanfiction"I sogni a volte si trasformano in incubi, e tu sei stato decisamente il mio incubo migliore" A Torino, Sofia crede di star finalmente realizzando il suo sogno più grande, ma non immagina quanto presto tutto cambierà. Kenan Yildiz, giovane talento...