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"Non posso vivere con te, né senza di te

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"Non posso vivere con te, né senza di te."
-Publio Ovidio Nasone

☆☆☆

Avevo passato talmente tanto tempo con Sara che, ora che mi aveva lasciata sola per stare un po' con Dusan, la casa sembrava troppo silenziosa.

Dopo l'allenamento, infatti, avevamo fatto due chiacchiere al bar con i ragazzi, e poi tutti eravamo tornati a casa, me compresa.

Finalmente potevo rilassarmi, o almeno così pensavo. Ma sapevo che la mia mente non avrebbe trovato davvero quiete. La pace, per quanto la desiderassi, non sarebbe mai arrivata.

Prima di rifugiarmi sotto le coperte, andai a rovistare in dispensa, in cerca di qualcosa da sgranocchiare mentre magari guardavo un film.

Era pieno di frutta secca di ogni tipo, e mentre decidevo cosa prendere, intravidi un pacchetto di biscotti che sembrava quasi dimenticato, in un angolo.

Mi sporsi per prenderlo, stavo per afferrarlo quando un suono, familiare come un vecchio battito, richiamò la mia attenzione. Una notifica.

Ma non era una notifica qualunque.

Il cuore ebbe un sussulto, battendo più velocemente, mentre il suono si ripeté. E poi ancora. Ogni rintocco era un colpo che affondava dritto nel petto.

Riconoscevo quel suono, ormai lo sapevo a memoria. Era lui.

Kenan.

Aveva scritto. Di nuovo. Un messaggio, anzi, più di uno. E io non trovavo il coraggio per leggere il contenuto.

Le dita sfiorarono il telefono, come fosse un oggetto pericoloso, e con un sospiro lungo, cercai di prendere fiato, lasciando che gli occhi sgranati rimanessero fissi sullo schermo illuminato.

L'istinto mi diceva di ignorarli, magari così sarei riuscita a calmarmi, ad allontanare quella morsa dal cuore.

Mi sistemai sul divano con la busta dei biscotti in una mano e il telefono saldo nell'altra, cercando di convincermi che potevo aspettare.

Ma ogni secondo che passava era un richiamo, uno stimolo inesorabile che mi spingeva verso di lui, verso quelle parole ancora nascoste.

Infine, quasi senza rendermene conto, cedetti. Dopo un altro respiro, sbloccai il telefono. La mano mi tremava ancora mentre aprivo la chat con lui.

Sei messaggi. Sei frasi, che bastarono a smuovere tutto.

Sentii il cuore fare una capriola, la mente confusa, e il resto... era un tumulto di emozioni che non riuscivo nemmeno a spiegare.

Kenan- le ho detto di abortire
Kenan- non lo voglio
Kenan- voglio solo te
Kenan- te lo giuro sofi
Kenan- non sarei mai riuscito ad amarlo come avrei amato un eventuale figlio con te
Kenan- poi mi avrebbe per sempre ricordato di aver perso te, l'unica persona che ha conosciuto lati di me che nemmeno io conoscevo

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora