30.

3.2K 155 219
                                    

"Non lasciare che le persone che non rispettano i tuoi valori ti dicano come dovresti sentirti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Non lasciare che le persone che non rispettano i tuoi valori ti dicano come dovresti sentirti."
- Maya Angelou

☆☆☆

«Io non ci voglio venire!» urlai a Sara, sentendo gli occhi farsi lucidi.

Era passato solo un giorno da quello schifo a cui, purtroppo, avevo assistito per metà.

E ora Sara, mi stava costringendo ad uscire, in compagnia di chi, poi?

Ovviamente, di quel bastardo di Yildiz.

«Sofia, calmati» disse dolcemente, poggiandomi le mani sulle spalle, come se questo potesse placare il turbinio di emozioni che mi stava travolgendo.

«Conoscerai qualcun altro, ti distrarrai. È solo questo il motivo per cui voglio che tu venga, fidati di me»

«Non voglio conoscere un cazzo di nessuno, vuoi capirlo?» replicai, con la voce che tremava di rabbia «l'unica cosa che voglio è non rivederlo mai più» risposi convinta.

Ero ostinata, fermamente intenzionata a scappare da quell'invito che mi sembrava una trappola emotiva, ma nonostante i miei sforzi, poche ore dopo mi ritrovai davanti ad una delle discoteche più privilegiate di Torino.

La fila di persone che attendevano di entrare sembrava interminabile, ma io e Sara entrammo con facilità grazie al pass vip.

Dentro, il locale era immerso in luci al neon che si riflettevano su pareti scure.

La musica martellante vibrava sotto i piedi, mentre la folla ballava compatta al centro della sala.

Ai lati, i tavoli vip erano arredati con divani in velluto e bottiglie di champagne, lontani dalla confusione della pista.

L'atmosfera era un misto di lusso e caos, con il profumo di alcool e fragranze costose che riempivano l'aria.

«Comunque, stavo pensando...» cominciò lei, cercando di rompere quel muro di silenzio che avevo costruito attorno a noi, dato il recente breve litigio.

«Cosa?» le risposi con aria distratta, mentre ci dirigevamo verso il tavolo prenotato per i calciatori della Juventus.

«Non è che ti stai innamorando?» buttò fuori di getto, mentre la sua voce era un misto tra curiosità e timore, per come avrei potuto reagire a quella domanda.

Mi bloccai sul posto, come paralizzata. Le gambe non riuscivano a muoversi, mentre il cuore iniziava a martellare nel petto.

La guardai con gli occhi spalancati, pronta a negare «Non ci pensare proprio, io lo odio, Sara. Lo odio a morte, soprattutto dopo quello che ha fatto»

La mia voce era ferma, o almeno cercavo che lo fosse, anche se un filo di insicurezza tradiva le mie parole.

Ma prima che potessi riflettere ulteriormente su ciò che avevo appena detto, notai che Sara continuava a scuotere la testa in direzione di qualcuno alle mie spalle, come se volesse fermarlo dal venire più vicino.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora