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"La verità è una fiaccola che brilla attraverso la nebbia; non la si può nascondere a lungo

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"La verità è una fiaccola che brilla attraverso la nebbia; non la si può nascondere a lungo."
-Arthur Schopenhauer

☆☆☆

Sofia

Aprii gli occhi, stiracchiandomi sotto le lenzuola, godendomi per un momento la tranquillità della mia stanza.

L'aria era fresca, il cielo era grigio fuori dalla finestra, ma dentro di me c'era una strana calma che non provavo da giorni.

Nessun mal di testa, niente senso di febbre, niente di quelle fastidiose sensazioni che mi avevano tormentato nelle ultime settimane. Eppure, sentivo un vuoto.

Mi voltai sul fianco, allungando una mano verso il lato del letto. Vuoto.

Kenan non c'era. Ancora una volta, mi ero svegliata da sola.

Non era insolito per lui uscire presto, specialmente quando doveva allenarsi o aveva qualche impegno, ma oggi c'era qualcosa di diverso.

Non saprei spiegare esattamente cosa, ma c'era una sensazione strana, quasi opprimente, che non riuscivo a scrollarmi di dosso.

Sospirai, allontanando le lenzuola da me e scendendo lentamente dal letto.

Lasciai che i piedi nudi toccassero il pavimento freddo, cercando di concentrarmi sul presente.

Dove sarà andato stavolta?

Mi diressi in bagno, sciacquandomi il viso con l'acqua fresca nel tentativo di svegliarmi del tutto.

Il mio riflesso nello specchio mostrava un volto meno stanco del solito, ma la sensazione di assenza non mi abbandonava. Come se qualcosa mancasse.

Camminai verso il salotto, aspettandomi di trovare magari un biglietto, un messaggio, o anche solo un segno che indicasse che Kenan fosse passato di lì prima di uscire.

Ma quando entrai, ciò che vidi mi lasciò senza parole.

Sorrisi istintivamente, facendomi travolgere da un mix di emozioni inspiegabili.

Al centro della stanza, posizionato con cura quasi maniacale sul tavolo, c'era un grande mazzo di rose rosse.

Rimasi immobile per qualche secondo, il cuore che accelerava leggermente nel petto. Le mie labbra si piegarono in un sorriso sorpreso.

Perché delle rose?

Pensai a che giorno fosse oggi e solo allora mi ricordai che era il 14 febbraio.

San Valentino.

Non avevo mai festeggiato questa giornata, non l'avevo mai considerata importante. E Kenan? Lui non mi sembrava uno da grandi gesti romantici.

Eppure, eccolo lì, un mazzo di rose rosse, intenso e profumato contro il grigiore di una giornata qualsiasi.

Mi avvicinai lentamente, quasi esitante, e abbassandomi un poco per osservare meglio i fiori, notai un piccolo biglietto infilato tra i gambi. Lo presi tra le dita con delicatezza, il profumo dolce e intenso delle rose mi riempì i polmoni.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora