"Il dolore è un insegnante che ha un modo tutto suo di dirci che siamo vivi."
-Haruki Murakami☆☆☆
"Sono uscita dall'ospedale, è andato tutto bene, però se permetti vorrei la busta indietro"
Rilessi quel messaggio, le parole mi risuonavano dentro come un eco, creando mille domande che solo Kenan poteva davvero sciogliere.
Sentivo il suo sguardo su di me, ma non riuscivo a sollevare gli occhi dal telefono.
«Dimmelo» dissi poi, in un sussurro teso «se riuscirò a perdonarti?... si vedrà dopo»
Lui non disse nulla, lo osservai mentre, esitante, infilava una mano nella tasca e, con lentezza, ne sfilava una busta.
Appena la vidi, la riconobbi subito. Era la busta che avevo quasi aperto, quella che Kenan aveva cercato di nascondermi.
Sospirai, il cuore batteva più forte, come se non volesse permettermi di mantenere quella calma che a fatica stavo cercando di mostrare.
Senza una parola, lui fece un paio di passi verso di me e mi porse la busta.
Sentii le mani tremare mentre la prendevo, la stretta delle mie dita più salda di quanto pensassi, come se volessi ancorarmi a qualcosa mentre la verità si avvicinava.
«Aprila e guarda... non servono spiegazioni» disse con una voce quasi timorosa, come se nemmeno lui volesse affrontare tutto ciò.
Abbassai lo sguardo, prendendo un respiro profondo.
Avevo paura di scoprire cosa ci fosse dentro, ma sapevo che dovevo farlo.
Deglutii, poi, con un movimento lento, aprii quella maledetta busta, con le mani ancora tremolanti.
Prima di abbassare lo sguardo, lanciai un'ultima occhiata a Kenan, quasi sperando di trovare una qualche traccia di speranza sul suo volto.
Ma ciò che vidi mi confermò il peggio, i suoi occhi erano bassi, e sul suo viso si fece spazio un'espressione così colma di rimorso da farsi quasi insopportabile.
Infine, tirai fuori il contenuto della busta. Chiusi gli occhi, come se quel gesto potesse in qualche modo attutire la verità. Poi, quando li riaprii, sentii il sangue gelare.
Restai lì, immobile, incapace di muovermi.
Le dita si contrassero, le strinsi come se non potessi più lasciare andare ciò che avevo tra le mani, e allo stesso tempo sentii dentro di me una morsa di incredulità che mi bloccava il respiro.
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Like a dream || Kenan Yildiz
Fanfiction"I sogni a volte si trasformano in incubi, e tu sei stato decisamente il mio incubo migliore" A Torino, Sofia crede di star finalmente realizzando il suo sogno più grande, ma non immagina quanto presto tutto cambierà. Kenan Yildiz, giovane talento...