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"A volte il cuore vede ciò che è invisibile agli occhi

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"A volte il cuore vede ciò che è invisibile agli occhi."
-H. Jackson Brown Jr

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Tic tac, tic tac.

Il tempo scorreva, ma quella giornata sembrava sospesa, incapace di avanzare.

Sapete quando avete tutto il tempo del mondo, ma nessuna voglia di fare niente?

Ecco, io mi trovavo esattamente in quella situazione.

Decisi che una lunga doccia avrebbe risolto tutto, o almeno riempito qualche minuto di quella noia soffocante.

Lavare i capelli, sistemarmi... insomma, un modo per rilassare il corpo e, magari, anche la mente.

Chiusi la porta del bagno alle spalle, e vidi il vapore che iniziava già a riempire l'aria.

Mi infilai sotto il getto caldo dell'acqua, lasciando che mi scorresse addosso, sciogliendo la tensione che non sapevo nemmeno di avere.

Restai lì, immobile, cercando di non pensare. Ma come al solito, i miei pensieri scivolarono verso di lui.

Kenan.

Era ormai un'abitudine. Nonostante volessi liberarmene, la sua immagine si insinuava nella mia testa in ogni momento di calma, rendendo impossibile ignorarlo.

Mi ritrovavo a pensarlo di continuo, come se fosse un pensiero fisso e inamovibile.

Sospirai, spegnendo il getto d'acqua, e uscii dalla doccia.

Mentre mi asciugavo i capelli, con il profumo del bagnoschiuma che ancora aleggiava intorno a me, una notifica del cellulare mi fece sobbalzare.

Mi fermai di colpo, puntando subito gli occhi sul display, e il cuore accelerò senza motivo.

Un messaggio da un numero non memorizzato.

Mi bastò un'occhiata alla foto profilo di whatsapp per capire di chi si trattasse effettivamente.

"Mi apri la porta?"

Sgranai gli occhi, ancora incredula, e senza nemmeno rifletterci mi sistemai l'accappatoio alla meglio, stringendolo in vita con una fretta che tradiva la mia agitazione.

Mi avviai verso la porta, con i piedi scalzi che facevano appena rumore sul pavimento.

L'aprii lentamente, quasi come se avessi paura di cosa o chi mi aspettasse dietro.

E lì, ovviamente, c'era lui.

Kenan, se ne stava appoggiato allo stipite della porta, con quell'aria di chi non ha alcuna fretta. I suoi occhi scivolarono subito su di me, percorrendomi da capo a piedi senza alcun pudore.

«Finalmente ce l'hai fatta» fece un mezzo sorriso, divertito «ho suonato il campanello una decina di volte» disse, come se fosse stata una maratona.

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora