Capitolo 35

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Pv Altea

La mattina dopo, la spensieratezza della sera prima è totalmente scomparsa. Tutti siamo seri e concentrati mentre entriamo nell'aula dove si svolgerà il processo. È la stanza più grande che io abbia mai visto. Vi è un trono centrale, riccamente decorato di rosso ed oro, che è il posto del giudice, dove siederà il presidente Clayton... Almeno fino alla nostra accusa, mentre alla destra del trono, disposte in maniera perpendicolare, vi sono diverse piccole poltrone che sono riservate a tutti i membri del concilio. Davanti al trono, a diversi metri di distanza,  si trovano due scrivanie con dietro delle sedie, una per la difesa, dove vi è già seduta la consigliera Saphire con il suo avvocato, ed una dove siederanno Ryleight e Sulfus. Io e mia madre staremo sedute nella panca dietro di loro poiché siamo i testimoni chiave e saremo chiamati al banco per prime dopo la consigliera. Mentre dietro vi sono i posti per il pubblico ovvero chiunque voglia o debba assisterà al processo.
<<Va bene. Adesso è il momento. Ogniuno al proprio posto. State tranquilli, andrà tutto bene>> Ci rassicura Ryleight mentre punta gli occhi su Roth, che mi stringe la mano e non sembra intenzionato a lasciarla andare. <<Roth, devi andare al tuo posto, stiamo per cominciare.>> Dico cercando di lasciare andare la sua mano. Lui sospira ma la lascia andare, per poi stringermi a se <<Va bene, io sono seduto esattamente dietro di te, se hai bisogno di me, dillo.>> Mi sussurra ed io mi stringo a lui un'ultima volta mentre annuisco e lo lascio andare. <<Andrà tutto bene.>> Gli sorrido e lui ricambia il sorriso e mi lascia andare. <<Esattamente.>> Così va a sedersi sulla panca dietro di me mentre io prendo posto accanto a mia madre, che mi prende per mano e mi sorride, le sorrido di rimando e stringo la sua mano. <<Ci siamo.>> Mi sussurra<<Ci siamo.>> Concordo conscia del fatto che questa volta combatteremo insieme io e lei. Giusto un'attimo dopo il giudice, ovvero Clayton stesso, fa il suo ingresso in aula,  mi volto a guardarlo e, quando i nostri sguardi s'incontrano, resto paralizzata per un secondo dalla rabbia che vi leggo. La mano di Roth raggiunge la mia spalla, in un gesto chiaramente protettivo, e l'uomo distoglie lo sguardo tornando alla solita facciata da uomo pio e giusto. <<Sicuramente ha intuito che c'entriamo noi con la fuga di Beth>> La sua voce raggiunge direttamente la mia mente mentre poggio la mano sulla sua e cerco il nostro legame. <<Probabile... Pensa cosa farà quando la vedrà entrare in aula...>> Penso leggermente preoccupata mentre il solito calore mi riscalda il cuore quando le nostre anime si congiungono in una sensazione unica. <<Sta tranquilla, è con Seth, non rischia nulla... Quel ragazzo è spaventoso a volte fa paura persino a me.>> Commenta e non posso che essere d'accordo con lui. <<Solo Beth sembra non temerlo per nulla, anzi lo prende persino in giro...>> Rispondo mentre ripenso a come lo prendeva in giro la sera prima del suo essere sempre serio. <<Forse->> inizio ma mia madre mi stringe improvvisamente la mano così mi volto e noto che il processo sta cominciando così sospiro, lascio andare la mano di Roth, e mi concentro su ciò che sta accadendo in aula mentre anche lui si risiede composto lasciando andare la mia spalla.

Non avevo mai assistito ad un processo ed è strano, affascinante direi, come le leggi sembrano cambiare connotazione in base all'avvocato che le cita. Come un cacciatore con la sua preda, Sulfus, è totalmente concentrato nel torchiare la consigliera, mentre elenca tutte le accuse a suo carico e smentisce qualsiasi protesta del suo avvocato, nessuno potrebbe mai dire che il suo obbiettivo è diverso da lei. Questo finché non è il turno per la consigliera Saphire di salire al banco dei testimoni. Ovviamente lei nega tutte accuse contro di lei e afferma che io e mia madre siamo due bugiarde ma poi Sulfus fa un ghigno e le chiede: <<Sapeva da dove provenissero gli Omega, che venivano usati come giocattoli nell' istituto?>> Questa domanda era totalmente diversa da quelle precedenti, poiché finora erano state tutte su mio padre, così la sorpresa dipinge il volto della consigliera e del presidente per un secondo. Poi quello di Saphire torna subito alla sua facciata di tranquillità mentre quello del presidente Clayton si fa leggermente pensieroso. <<Ovviamente no, cioè sapevo che venivano da istituti minori ma non da dove di preciso.>> Dice con calma e Sulfus annuisce. <<Quindi non sapeva che questi istituti servivano solo per adestrarli ad essere servi sessuali degli Alpha?>> La domanda è così diretta che qualcuno dietro di me si lascia sfuggire un lamento, forse uno degli indagati minori, tenuti in fondo all'aula finché non verrà il momento di giudicare anche loro. <<Assolutamente no, sapevo che erano degli istituti di formazione classica.>> Dice fingendo il tono più tranquillo che può. <<Quindi quand'è andata in visita nell'istituto in cui risiedeva, grazie a lei, la figlia di suo mariro, non ha visto nulla di strano.>> A queste parole la consigliera scatta in piedi e sbatte nel mani sul banco davanti a lei mentre grida. <<Lei non è la figlia di mio marito! È solo la figlia di quella sgualdrina di mia sorella!>> Tutti sussultano alla sua reazione, tranne Sulfus che ha ottenuto ciò che voleva,  mentre il presidente batte il martelletto richiamando l'ordine e subito Saphire si risiede e si scusa. <<Non ha risposto alla mia domanda signorina... Ma non credo ce ne sia bisogno... La sua reazione è già una risposta. >> Dice lanciando uno sguardo eloquente alla giuria, poi si volta nuovamente verso di lei. <<Risponda a questa invece, chi altro, oltre lei, visitava questo genere di istituti?>> Eccolo lì il momento in cui il presidente Clayton comincia a capire. <<Non capisco cosa intende...>> Farfuglia la consigliera ma si lascia sfuggire uno sguardo verso il presidente mentre il suo avvocato si intromette gridando. <<Obbiezioni vostro onore. Questa domanda non ha nulla a che fare con le accuse mosse alla mia cliente>> Dice ed ovviamente il giudice gli risponde. <<Obbiezione accolta. Signor Glade, potrebbe concentrare le sue domande sull'accusa mossa invece di tergiversare?>> Gli domanda severamente ma a queste parole risponde Ryleight dicendo<<Ma è quello che sta facendo.>> Dice alzandosi e facendo calare il silenzio in aula. <<Come osa intrommersi Sunlight?!>> Lo riprende subito il giudice mentre Ryleight cammina tranquillo, ignorandolo, e si ferma al centro dell'aula, proprio difronte al giudice. <<Io Ryleight Sunlight accuso formalmente il presidente del consiglio, Clayton Cartest di pedofilia, abbusi su minori e rapimento.>> Tutto è immobile intorno a me. Sembra come se il tempo si fosse fermato mentre tutti prendono atto di ciò che hanno sentito e la giuria, composta dagli altri membri del concilio, cominciani a guardarsi intorno confusi. <<Di cosa stai parlando, Sunlight?>> Risponde Clayton cercando di apparire totalmente calmo ma il suo sguardo è furioso.  <<Parlo di ciò che ha fatto ad Altea e a tantissimi altri bambini in quegli istituti di formazione.>> Dice mimando le virgolette sull'ultima parola ma il suo sguardo è feroce. Non l'ho mai visto così arrabbiato. <<Non so di cosa tu stia parlando.>> Continua il giudice come se nulla fosse. <<Ma pagherai amaramente questo tentativo di infangare la mia reputazione solo perché vuoi prendere il mio posto nel concilio.>> Questa accusa causa diversi bisbigli tra l'assemblea mentre i membri della giuria sembrano interdetti. Chiaramente non sanno a chi credere. <<Non temo minimamente le conseguenze per aver detto la verità sul tuo conto. Sospettavo già da un po' che nascondessi qualcosa... Ma scoprire cosa fosse mi ha reso furioso.>> Ryleight stringe i pugni e temo che possa colpirlo ma non è un timore solo mio, riesco a sentire tutte le emozioni di Roth... Si sta trattenendo dall'andare al fianco del padre così mi volto e gli prendo la mano, lui la stringe automaticamente, voltando lo sguardo verso di me e riesco a sentire il suo corpo rilassarsi leggermente. <<Andrà tutto bene>> mimo a fior di labbra mentre comunico mentalmente con lui. In risposta si limita ad annuire mentre si volta nuovamente verso le spalle del padre. <<Stai inventando solo inutili calughe Sunlight. Io non ho mai avuto nessun interesse verso i bambini.>> Dice quasi ridendo che qualcuno possa pensare una cosa del genere ma è lì che un ghigno, che mette i brividi, si forma sul viso di Ryleight. <<Ne sei sicuro? Beth non la pensa così.>> Al sentir pronunciare quel nome, il sorriso muore sul volto del presidente Clayton che contrae il pugno sul podio davanti a lui. <<Beth? Non ho idea di chi sia.>> Dice a denti stretti, cercando chiaramente di trattenere la rabbia, ma Ryleight si volta verso la giuria e fa un gesto plateare verso la porta. <<Tranquillo te la presento io. La presento a tutti.>> A queste parole le porte dell'aula si spalancano e Beth, affiancata da Seth, fa il suo ingresso in aula con passo saltellante da bambina ed un sorriso sul volto. So che non è tranquilla come vuole fare credere, ma non posso darle torto se non vuole dare altre soddisfazioni a quel verme. <<Ciao padrone, mi cercavi? Eccomi qui>> dice con il suo tono forzatamente da bambina mentre raggiunge il fianco di Ryleight. Tutti cominciamo a parlottare tra loro confusi e interdetti mentre Clayton stringe nervosamente il bordo del tavolo e si alza come inorridito. <<Padrone? Io non ti ho mai vista.>> Dice con sdegno guardando verso beth. <<Come no? Mi hai comprato tu questi abiti... Mi hai adottata, l'hai dimenticato?>> Dice beth accentuando il suo tono da bambina mentre Clayton sbianca per un attimo prima di voltarsi verso la giuria. <<Signori,Ha persino portato qui una bambina ? È inaudito. Sta inventando di tutto per incastrarmi.>> Esclama sbattendo la mano sul podio ed allora Beth fa un piccolo sussulto e si avvicina verso Seth, che le poggia una mano sulle spalle per rassicurarla. Anche io e Kyle sobbalziamo, è una reazione condizionata poiché diventava terrificante quando si arrabbiava. <<Non è una "bambina" Clayton, ne ha l'aspetto perché per anni tu l'hai rinchiusa e l'hai costretta a comportarsi come tale perche la cosa ti eccita!>> La rabbia e lo sdegno, con cui viene lanciata questa accusa, e soprattutto la gravità di ciò che implica, ammutolisce la giuria che adesso si volta allibita verso Clayton. <<Come osi accusarmi di un crimine tanto abominevole Sunlight?!>> Quasi ringhia Clayton e si vede dagli occhi che fa fatica a controllarsi, sembra pronto a trasformarsi ed a balzare su Ryleight. <<Non solo ti accuso ma convoco un processo per estirpare una volta per tutte il marcio che c'è nel concilio. Un processo ad Onorem.>> Decreta Ryleight e tutti si azzittiscono mentre sento Roth innervosirsi. Nel processo ad Onorem chi perde viene condannato a morte, ecco perché è un processo che si usa solo in casi molti gravi. Clayton affila lo sguardo e poi fa una sorta di ghigno. <<Non ci sono problemi Sunlight, se vuoi perdere così la tua vita, per me va bene.>> Con queste parole sembra aver finito con le spiegazioni . <<Accetto il processo ad Onorem.>> Detto questo si alza e se ne va, accompagnato da alcune guardie di altri regni, mentre il capo della giuria prende posto sul trono del giudice. <<Visto l'accusa lanciata, sarà la giuria a valutare le accuse mosse contro la consigliera Saphire.>> Avvisa tutto il publico. <<Ryleight, come ben sai anche tu questa notte dovrai rimane qui, in custodia.>> Dice poi rivolto a Ryleight che subito annuisce. <<Si lo so, adesso vado. Ti affido il resto Kaisen.>> Dice dopo di che lancia uno sguardo verso Roth e si volta per poi uscire dall'aula. <<Roth... Ma tuo padre->> comincio a comunicare mentalmente con Roth che però interrompe i miei pensieri poggiandomi una mano sulla spalla. <<Sta tranquilla. Mio padre starà bene. Concentriamoci nel dare ciò che si merita a Saphire, e per il resto ci pensiamo dopo.>> Mi infonde la sua calma ed io annuisco e torno a seguire il processo.

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