PV Joy
Ma dove sono? Mi domando aprendo gli occhi e mi guardo intorno... Sono in una camera da letto. Scendo dal letto confusa poiché è un luogo familiare ma non capisco quale... <<Joy, che succede tesoro?>> Domanda una voce dolce, la riconosco... Dovrei riconoscerla ma... <<Mamma...>> Mi ritrovo a dire ma io non ho una mamma o si?
La donna si abbassa verso di me e mi stringe dolcemente a sé mentre mi sussurra che va tutto bene, che è solo un incubo ed io mi stringo a lei e chiudo gli occhi... Quando li riapro però non sono più lì, sono su un letto, lo riconosco è uno dei letti usato per l'allenamento.. comincio a dimenarmi ma mi rendo conto che le mie mani sono legate alla testata del letto. <<Aiuto! Aiuto!>> Dico con tutta la mia voce dimenandomi ma un viso si manifesta davanti a me e Sussurra...<<Nessuno verrà ad aiutarti...>>
Mi sveglio di soprassalto e mi tiro su, di scatto, a sedere portandomi una mano al petto mentre respiro velocemente ed il cuore corre nel mio petto. <<Joy che succede?>> Mi domanda Roth che mi guarda preoccupato mentre io mi rendo conto di essere praticamente raggomitolata sul suo fianco. Dovrei spostarmi da lui, imbarazzata, invece mi stringo di più a lui gettandogli le braccia al collo. <<scusa... Ho avuto un incubo, dammi un attimo... >> Sussurro mentre tuffo il viso nel suo manto e provo a riportare il respiro ad una velocità normale mentre il viso di quell'uomo continua ad apparire davanti ai miei occhi anche se sono già sveglia. È un ricordo mi rendo conto, tutto ciò è successo davvero. <<Prenditi tutto il tempo che vuoi>> risponde lui in tono tranquillo anche se il suo battito, che riesco a sentire visto che poggio il viso all'altezza del duo petto, è accelerato. Forse l'ho svegliato di colpo e si è spaventato. Penso e non so perché questa cosa, io che spavento lui, mi fa ridacchiare. Al che lui si allontana leggermente da me e mi guarda confuso. <<Perche ridi?>> Mi domanda ma io mi limito a fare un alzata di spalle e mi stacco da lui, rendendomi conto che la paura, provata poco prima, era totalmente scomparsa. <<Adesso sto bene, grazie >> rispondo con un sorriso anche se il cuore batte ancora veloce nel mio perto. Chi era quella donna? Era davvero mia madre? Mi domando mentre lui sbuffa e si rialza per scuotere il manto dalla polvere.<<Cos'hai sognato da spaventarti tanto?>> Domanda lui inserendosi tra i miei pensieri mentre anche io mi alzo in piedi. lo guardo un po' titubante ma alla fine opto per una mezza verità. <<Era un ricordo... O almeno credo. Di quando ero all'istituto...>> Dico omettendo la parte iniziale poiché mi confondeva troppo. <<Cos'è successo lì da spaventarti tanto anche nei sogni?>> Mi domanda avvicinando il muso al mio viso ed io non riesco a rispondere. Non posso rispondere. Mi limito a guardare i suoi occhi con un espressione turbata. Allora lui sospira e si accuccia davanti a me. <<Va bene, mene parlerai quando sarai pronta, torniamo al dormitori, ti va?>> Mi domanda ed io annuisco. <<Bene, allora sali. Ti porto fuori di qui.>> Dice e muove la coda per mettermi fretta, o almeno così sembra. <<Posso uscire sulle mie gambe...>> Mi lamento ma lui mi colpisce delicatamente con la coda morbida. <<Forza sali, ci metteremo una vita con il tuo passo umano. >> Dice ed effettivamente non posso dargli torto così mi avvicino nuovamente a lui e salgo sul suo dorso. <<Bene, ora spengo il fuoco, tu attaccati alla mia schiena e sta giù. Il passaggio è molto stretto.>> Mi avvisa ed io faccio subito come dice. <<Brava, piccola seccatura.>> Detto questo, con una zampata, getta della terra sul fuoco che subito soffoca e si spegne, lasciandoci completamente al buio così mi stringo un po' di più a lui. Non sono mai stata una fan del buio. <<Tieni forte, si va.>> Non mi dà il tempo di assimilare quelle parole che comincia a muoversi.
Come aveva previsto, in pochi minuti, siamo fuori dal rifugio e la luce del sole, filtrata dai grandi rami degli alberi, ci colpisce. <<Finalmente, della luce.>> Dico rassicurata dalla cosa e lui ridacchia, facendomi un po' sobbalzare sulla sua schiena. <<Mi stai dicendo che hai paura del buio?>> Mi domanda chiaramente divertito ed io incrocio le braccia al petto seccata. <<Non ho paura, mi mette solo un po' d'ansia.>> Mi difendo ma lui non sembra d'accordo anche se non ribatte e si limita ad accucciarsi. <<Su, trasformati. Così facciamo un po' di allenamento con la comunicazione mentale. Sei una frana!>> Esclama ed io vorrei ribattere ma ha ragione così mi limito a scendere e sospirare. <<E va bene. Ma se non riusciamo a comunicare per tutta la strada di ritorno, non prendertela con me per favore.>> Gli dico prima di dargli le spalle e andare con passo un po' lento e trascinato verso una grande quercia la davanti. <<Veloce Joy, non abbiamo mica tutto il giorno.>> Mi incita e, abituata com'ero a seguire gli ordini, aumento subito l'andatura del passo e con movimenti veloci comincio a spogliarmi. Una volta che sono totalmente nuda comincio a concentrarmi per trasformarmi.

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Just My Fate
Hombres LoboNascere omega, nel Regno di Silvercade, voleva dire solo una cosa: Essere schiavi. Questo è il destino di Joy cresciuta in un istituto solo per omega sin da quanto era una bambina. Il Saint'Ostin si presenta come il migliore degli istituti di for...