Capitolo 15

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P.v. Roth

Cammino per i corridoi con passo veloce per raggiungere la stanza di Joy. Lasciarla era stato davvero difficile poco prima, dopo cena, ma mi aveva detto di volere qualche momento per se, per assimilare il tutto ed io l'avevo lasciata andare.
Certo che per un momento ho quasi pensato che mi rifiutasse... Tutto perché non aveva capito che parlavo di lei... Penso scuotendo il capo tra il divertito e il rassegnato, al fatto che la mia mate era davvero ingenua per certi versi.
"Non osare avanzare pretese solo perché adesso lo sa!" Le parole di mamma mi fanno nascere un sorriso sulle labbra poiché mi aveva quasi minacciati, nonostante le avessi detto più volte che non le avrei mai fatto pressioni ma lei doveva assicurarsi di dirmelo... Sono tutti pazzi di lei, è probabile che in famiglia vogliano più lei che me! Penso ma la cosa non mi disturba per niente, anzi mi rende felice.
In poche altre falcare sono davanti alla danza di Joy così busso, aspettando che venga ad aprire, ma dopo qualche attimo di attesa ancora nulla così busso nuovamente ma ancora una volta nulla. Un profondo timore mi colpisce il petto e senza attendere ulteriormente apro la porta e quasi mi si ferma il cuore quando la vedo. È inginocchiata sul pavimento ed ha il viso pieno di lacrime mentre guarda una foto così subito mi inginocchiò accanto a lei. <<Joy>> la chiamo e solo allora lei sembra accorgersi della mia presenza. Volta il viso verso di me. <<Roth...>> Chiama piano con la voce rotta dal pianto ed io la turo a me, stringendola al mio petto. <<Va tutto bene, sono qui, va tutto bene .>> La rassicuro mentre lei si stringe a me e continua a piangere.
Rimaniamo così per qualche minuto finché lei stessa non fa un respiro profondo e si stacca da me. <<Che succede? Tu sei fatta male? Qualcuno ti ha fatto qualcosa?>> Le domanda cercando di mantenere la calma ma l'agitazione si percepisce dalla mia voce. Lei allora scuote subito il capo e un po' titubante mi mostra una foto. <<Ho trovato questa, nel casse>> Dico in tono esitante , così la prendo tra le mani e la osservo, ma non ci trovo nulla di strano. <<Non capisco, che ha che non va queta foto?>> Domanda perplesso ed allora lei dice qualcosa di davvero sconvolgente. <<Quella bambina... Sono io.>> Cazzo, questa proprio non me l'aspettavo. Spalancò gli occhi e guardo meglio la foto e poi di nuovo lei, lo faccio più volte ed effettivamente ha ragione, sembra proprio una versione più giovane di lei. <<Tu sai chi è la donna nella foto?>> Mi domanda chiaramente ansiosa di sapere , giustamente, ma io non me ho idea. <<Purtroppo no , probabilmente è qualche amica di mamma ma io non ricordo proprio quel giorno. >> Le rivelò e la sua espressione si fa dispiaciuta, così le prendo la mano con dolcezza. <<Ma so chi può aiutarci.>> La rassicuro e lei alza lo sguardo curioso verso di me. <<Chi?>> Un sorriso sbuca sul mio volto. <<Mia madre. Lei saprà di sicuro qualcosa.>> Dico incoraggiante e mi alzo in piedi, aiutando anche lei a fare lo stesso. <<Andiamo a cercarla.>> Annuncio ma lei scuote il capo e mi guarda con un espressione strana,indecisa. <<Non vuoi sapere?>> Gli chiedo avvicinandomi a lei così da guardarla negli occhi. <<Si... Ma... Ho un po' paura di sentire ciò che dirà.>> Ammette ed io le accarezzo dolcemente il viso per rassicurarla. <<Cosa ti fa più paura sentire?>> Le domando volendo conoscere ogni angolo della sua mente che sembra così complicata a volte. Lei ci pensa un attimo e poi risponde:<< Che la donna nella foto si mia madre... E che mi abbia abbandonata. >> Rivela e si vede da come le pronuncia che le fanno male solo al pensiero così la stringo a me. <<Va bene piccola seccatura. Quando sarai pronta le parleremo non c'è fretta.>> La rassicuro mentre passo delicatamente le dita nei suoi capelli setosi e poi mi stacco da lei per guardarlo in viso. <<Che vuoi fare allora? Non mi sembri in vena di andare a fare una passeggiata...>> Dico e la sua espressione mi conferma che ho ragione. <<Allora vado e ti lascio riposare.>> Mi rassegno lasciandola andare ma con mia enorme sorpresa lei si aggrappa nuovamente a me con un sono <<No>> cosa che mi fa spuntare un sorrisino. <<Ooh Joy, mi stai per caso invitando a dormire con te?>> Domando utilizzando un tono chiaramente supponente , ma che uso in modo ironico, non le farei mai una proposta seria in questo momento ma lei mi sorprende, mi stringe a se, alza il viso verso il mio e dice:<< Resta con me Roth. Non voglio rimanere sola questa notte. >> E a queste parole non posso che fare il sorrisino che mi caratterizza. <<Certo piccola, non me lo faccio riperete due volte.>>

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