Pv Altea
Torniamo a casa quando oramai è sera. La ferita alla mano di mia madre ha richiesto un operazione e, nonostante lei stessa mi avesse detto di tornare a casa, ho aspettato lì con Roth finché non è uscita sana e salva, dopo di che Jared e suo padre ci hanno rispedito a casa ricordandoci che avevamo un altro processo davanti e dovevamo riposare. È tutta colpa mia... Penso entrando a palazzo mano nella mano con Roth. Tutti sembrano soffrire a causa mia, incluso il mio mate che non ha detto una parola lungo tutto il viaggio di ritorno. Lui non vuole ammetterlo ma è preoccupato per suo padre. <<Roth! Altea!>> Primrose ci raggiunge velocemente all'ingresso e ci abbraccia forte. <<Siete stati bravi. Ragazzi.>> Dice stringendoci a se, entrambi nello stesso momento. <<Siamo?>> Dice Roth staccandosi dall'abbraccio. <<Io non ho fatto nulla. Sono rimasto lì a guardare mentre papà ha messo in gioco la sua vita per accusarlo. Ed io che cosa posso fare? Nulla.>> Lo guardo sentendo tutta la rabbia e la frustrazione che sente, come se fossero miei. <<Roth, che cosa stai dicendo figliolo. Tu hai già fatto molto più di quello che dovevi.>> Lo rassicura dolcemente Primrose, tendendo una mano verso di lui, per accarezzargli il capo, ma fa un passo indietro, allontanandosi. <<Si certo...>> sussurra stringendo i pugni. <<Vado a fare una passeggiata.>> Dice e mi lancia un ultimo sguardo prima di girarsi e andare via. Io sospiro sentendo un grosso peso sul petto mentre lo guardo allontanarsi a passo veloce. <<È tutta colpa mia.>> Dico tristemente ma Primrose mi mette una mano sulla spalla, rassicurandomi. <<No, non lo è. Roth ha sempre fatto l'errore di sottovalutarsi. Non vede i suoi pregi e non riesce a capire che tutto ciò che ha fatto, infiltrandosi nell' istituto, trovare le prove, e soprattutto ritrovare te, sono tutte cose fondamentali per il processo di domani... E soprattutto per il tuo futuro e quello degli altri omega salvati.>> Dice con un sorriso. <<Ma lo conosco, si calmerà e capirà.>> Dice mentre i nostri sguardi sono ancora rivolti verso la porta da cui è uscito. <<Adesso andiamo di là, hai bisogno di mangiare qualcosa.>> Dice e come se la sentisse il mio stomaco si riattiva, lamentandosi, dopo una giornata di digiuno, così annuisco e la seguo verso la sala da pranzo.
<<Primrose... Mi dispiace che Ryleight sia in pericolo per colpa mia.>> Alla fine mi scuso quando ci sediamo al tavolo aspettando la mia cena, poiché tutti gli altri al palazzo hanno già cenato. <<Ooh sta tranquilla tesoro. Non è colpa tua. Mio marito è fatto così, fa sempre tutto quello che vuole.>> Sospira ma posso ben leggere la preoccupazione nei suoi occhi. << Sono sicura che vincerà il processo senza problemi. Lui è fantastico... Il problema sarà quando tornerà a casa.>> Dice ed io non capisco così la guardo perplessa. <<Ooh piccola, me la pagherà amaramente per aver preso una decisione del genere senza consultarmi.>> Dice alzando il pugno come a voler precisare cosa intende ed io ridacchiò. <<Si vede che vi amate tanto.>> Dico e il mio sguardo va automaticamente verso la porta. <<Già, non sarei qui senza di lui. >> Ammette nel momento in cui arriva la domestica con la mia cena e la poggia sul tavolo. <<Ehm scusami.>> La fermo io mentre sta andando via e lei si volta a guardarmi. <<Si, signorina.>> Dice in tono gentile mentre Primrose mi guarda curiosa. <<Puoi preparare un piatto da portare a Roth?>> Domando e lei mi sorride annuendo. <<Certo signorina, subito.>> Dice ma Primrose lo ferma. <<Metti il cibo in un cestino da trasporto Janiss, Roth è in giardino probabilmente>> Dice e la cameriera annuisce ed esce dalla stanza. <<Come fai a saperlo? Pensavo fosse nella stanza.>> Ammetto mentre prendo un boccone dal mio piatto. <<Quando è giù di morale Roth si nasconde in giardino, probabilmente è in forma lupina e si starà allenando... Oppure sulla collina.>> Dice facendomi l'occhiolino ed io capisco di quale posto parla. <<Capisco... Dopo allora andrò a cercalo li.>> Dico e arrossisco un po' mentre mi concentro nuovamente sul mio piatto.
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Just My Fate
WerewolfNascere omega, nel Regno di Silvercade, voleva dire solo una cosa: Essere schiavi. Questo è il destino di Joy cresciuta in un istituto solo per omega sin da quanto era una bambina. Il Saint'Ostin si presenta come il migliore degli istituti di for...