Capitolo 11:

192 12 18
                                    

I muscoli gli facevano male. Era rannicchiato su un fianco, le labbra di Aemond gli sfioravano il collo mentre il braccio destro gli avvolgeva i fianchi, le sue dita che lente scivolavano dentro di lui. Avanti e indietro, accarezzando ogni centimetro di umida pelle bollente.
Aveva sperato che quell'orribile incontro su Vhagar bastasse a dissetare il desiderio di suo zio ma così non era stato.
Ovviamente, pensò mordendosi le labbra. Perché per quanto odiasse l'uomo che stava alle sue spalle le sue dita esperte sapevano come dargli piacere. Scavavano dentro di lui con precisione mentre con il pollice accarezzava la piccola gemma che sovrastava la sua intimità.
Aemond lo aveva preso ancora. Quel pomeriggio e quella notte e ora, il mattino successivo, sembrava intenzionato a farlo ancora.
La mano sinistra andò a stringere uno dei suoi capezzoli e Luke sussultò, mordendo con più forza il labbro. Avrebbe potuto provare piacere ma si sarebbe rifiutato di renderne conto a suo zio.
"Non vedo l'ora che tu guarisca," disse Aemond continuando a leccare la pelle che non era coperta dalle bende.
Luke storse il naso. Non aspettava altro se non il momento in cui avrebbe potuto rimuovere quelle bende e i punti che aiutavano la sua pelle a guarire ma ora che anche Aemond sembrava volerlo non poteva desiderare altro che i restanti dieci giorni durassero il più a lungo possibile.
Quando non rispose, Aemond lo spinse sulla schiena, insinuandosi fra le sue cosce umide. Il membro semi-eretto premeva contro la pancia tonica ma venne completamente ignorato dal principe, troppo occupato ad affondare le dita dentro il corpo del suo sposo, l'unico occhio fisso sul viso di Lucerys, in attesa di una sua reazione.
"Ti farai male," sussurrò Aemond sollevando una mano per liberare il labbro di Lucerys dai suoi denti.
Un piccolo gemito lasciò la gola dell'omega che subito strinse i denti.
"Come preferisci," sentenziò Aemond mentre appoggiava la punta del suo uccello contro la sua intimità.
Luke si aggrappò ai suoi bicipiti. Non aveva nessun desiderio di tenerlo vicino ma avrebbe potuto affondare le unghie nella sua carne, squarciare la pelle bianca e perfetta. La schiena del suo sposo era ricoperta di graffi, un ricordo della notte precedente. Su una spalla svettava anche il segno dei suoi denti, non abbastanza profondo da richiamare il sangue ma abbastanza da lasciare un livido.
"Mio principe," chiamò la voce di Cleoden. La guardia bussò alla porta e l'unico occhio di Aemond si posò sul legno scuro, i muscoli immobili nonostante il desiderio di affondare nel dolce corpo di suo nipote.
"Cosa c'è!?" sibilò per nulla felice di essere stato interrotto.
Luke lo lasciò andare, avvolgendo le braccia attorno al proprio petto, non avrebbe voluto che Cleoden lo vedesse in quello stato.
La guardia continuò a parlare ma rimase fuori dalla porta.
Il nostro odore deve essere così forte... pensò Luke mordendosi le labbra. Ricordava l'aroma che spesso assediava i corridoi di Roccia del Drago quando sua madre e Daemon passavano la notte insieme e dubitava che il profumo fosse troppo differente.
"Re Aegon e il principe Daeron vi aspettano alla Fossa del Drago. Sono pronti a partire," rispose Cleoden. C'era una nota di disagio nella sua voce e Luke sollevò gli occhi su Aemond che ancora lo guardava, le labbra strette in una linea sottile e le sopracciglia aggrottate.
Lo zio si sollevò sulle ginocchia, l'erezione stretta fra le sue cosce e le mani che ancora stringevano i fianchi di Lucerys. Sembrava turbato, come se stesse valutando se rifiutare di incontrare i suoi fratelli per continuare a scoparlo lo avrebbe messo nei guai.
Luke decise per lui.
Si trascinò contro i cuscini e strinse le ginocchia contro il petto, avvolgendosi nelle coperte.
Aemond sospirò e si alzò, i piedi nudi che sbattevano contro il freddo pavimento.
"Dì loro che li raggiungerò a momenti," ordinò Aemond sciacquandosi rapidamente con una tinozza di acqua bollente. Luke sorrise alla vista della sua schiena, i segni lasciati dalle sue unghie erano più che evidenti e in alcuni punti c'erano gocce di sangue secco.
Udì Cleoden allontanarsi e non poté che esserne grato. Lui e Harkon dovevano aver udito tutto ciò che era accaduto il giorno precedente, dallo sbattere di pelle contro pelle ai piccoli mugolii che alle volte, incontrollati, lasciavano il fondo della sua gola.
"Dove andrete?" domandò Luke vedendo Aemond che indossava la sua uniforme di volo. Gli abiti di pelle opposero qualche resistenza quando si trattò di passare contro la pelle ancora umida ma alla fine avvolsero il corpo di Aemond come una coperta.
Se non lo odiassi potrei riconoscere la sua bellezza, pensò mentre Aemond acconciava i capelli in una treccia.
"Sei preoccupato per me?" gli domandò ghignando.
Luke storse il naso, stringendo con più forza le cosce che sussultavano a ogni suo movimento. Era eccitato e non poteva negarlo. Aemond era un bastardo ma le sue dita offrivano grande piacere, piacere che era stato brutalmente interrotto.
"Mai," rispose stringendosi con più forza fra le coperte.
Aemond rise, basso e sensuale. Il gonfiore nei suoi pantaloni era più che evidente e Luke si domandò come avesse fatto a indossarli senza che quelli si strappassero.
"Una semplice missione, nulla di cui tu ti debba preoccupare," rispose Aemond specchiandosi. Sistemò con maggiore cura il lungo cappotto nero ma screziato di verde e si assicurò che la benda fosse al posto giusto.
"Una missione che richiede tre draghi," disse Luke mordicchiandosi le labbra.
Non promette nulla di buono, pensò sospirando grave.
"Ti prometto che non bruceremo Roccia del Drago," disse leccandosi le labbra.
Un brivido corse lungo la schiena di Luke che sollevò i grandi occhi scuri sul viso di suo zio. Aemond sorrideva ma non c'era nessuna traccia di menzogna sul suo viso. Pregò che se davvero i suoi zii fossero diretti a Roccia del Drago la sua famiglia li avrebbe visti arrivare in tempo.
"Quanto starete via?" domandò Luke. Le sue cosce si facevano sempre più umide, un misto tra umori e il seme di Aemond.
Il principe Targaryen sollevò le spalle.
"Temo che passeranno diversi mesi prima che tu possa rivedermi," gli disse accomodandosi al suo fianco sul grande letto. Il cuore di Luke fece una capriola. Il suo stomaco che non sapeva se provare piacere di fronte a quelle parole o orrore.
"Mesi? Aemond, dove state andando?" domandò stringendo una mano all'altezza del petto.
Roccia del Drago era troppo vicina per richiedere così tanto tempo ma quello non era necessariamente un bene.
Il suo sposo sorrise e gli accarezzò il viso, chinandosi per poter unire le loro labbra in un bacio. Luke non fece in tempo a chiudere la bocca perché la lingua di Aemond si avvolse attorno alla sua, le sue mani che lo stringevano al proprio petto e quelle di Lucerys che tentavano ingenuamente di allontanarlo.
"Non preoccuparti," gli disse alzandosi in piedi. Si chinò ancora e questa volta gli baciò la fronte.
"Sarò di ritorno prima che tu te ne renda conto," gli disse con un ultimo dolce sorriso.




Re dell'OssessioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora