Capitolo 12:

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Il vento le scompigliava i capelli mentre sempre più in alto, volava nel mezzo di candide nubi bianche. Solo due giorni prima aveva fatto visita a sua nipote, la dolce Rhaena sembrava gradire la compagnia di Lady Jeyen e soprattutto l'uovo che le aveva donato.
Non dirlo a mio padre, non voglio creargli false speranze, aveva detto lei mostrandole l'uovo dal guscio rosato.
Rhaenys sorrise e scosse il capo.
Oh, quanto sono dolci le mie nipoti, pensò passando una mano contro i capelli bianchi e spettinati, sfuggiti alla crocchia in cui li aveva raccolti.
Erano mesi che sorvolava quella zona di terra e mare, facendo visita alla minore delle sue nipoti. Due mesi esatti. In quei mesi l'uovo non si era né mosso né schiuso, però rimaneva caldo, ustionante come lo era stato in tutti quegli anni.
E ora, volava verso Rook's Rest.
Lord Staunton... Ser Criston lo ha attaccato senza grazia né onore, pensò mentre Meleys scendeva verso il basso, le ali ripiegate contro il corpo e il vento che feriva gli occhi del suo cavaliere.
Le nuvole si diradarono e il campo di battaglia si aprì davanti a lei. Arcieri colpivano dalle alte mura mentre i soldati combattevano in terra, uomini e spade che si scontravano e grida di dolore che raggiungevano le sue orecchie.
Meleys sibilò ma non le fu necessario rivelare la sua presenza, tutti quanti l'avevano già notata. Gli uomini di Lord Staunton sollevarono le spade, esclamando a gran voce il nome della principessa che era giunta a salvarli.
Gli uomini di Ser Criston però non erano sciocchi. Sapevano che se fossero fuggiti, allontanandosi dagli uomini di Rook's Rest, Rhaenys li avrebbe inseguiti e ridotti in cenere e così continuarono a combattere mentre l'enorme drago volava sopra le loro teste, strappandone qualcuno da terra o colpendolo con colpi d'artiglio senza però poter sputare fiamme sul campo di battaglia.
Dannazion! pensò Rhaenyra mentre Meleys divorava l'ennesimo uomo, strappando involontariamente anche il braccio di un alleato.
La Regina Rossa volò verso l'alto mentre il suo cavaliere si guardava attorno, cercava il punto adatto dove colpire.
Chi colpire, pensò mentre i suoi occhi scandagliavano i soldati. Vestivano tutti alla stessa maniera ma Rhaenys non impiegò molto a distinguere Stella del Mattino, l'arma prediletta di Ser Criston Cole.
Batté una mano contro il lungo collo di Meleys e lei si lasciò cadere, i grandi occhi gialli fissi sulla schiena di Criston Cole.
Preso, pensò con le labbra che iniziavano già a piegarsi in un ghigno.
Meleys spalancò le ali, cambiando direzione all'improvviso. Un artiglio dorato sfiorò la sua schiena e Rhaenys si piegò in avanti, evitando che la bestia di Aegon le trapassasse il busto.
La stridula risata del Re Usurpatore le giunse all'orecchio come una colata di lava bollente.
La Regina Rossa volò verso l'alto, allontanandosi dal centro della battaglia e dalla sua vittima prediletta che si era gettata in terra, un cerchio vuoto attorno a lui.
Aegon! pensò lei mentre il ragazzo tornava alla carica, il suo drago piccolo e scattante però non era una minaccia per Meleys che abile schivò il suo attacco, producendo un sibilo secco.
"Sbarazziamoci di loro!" gridò Rhaenys mentre la sua bestia rossa si gettava all'inseguimento di Sunfire.
Una volta per tutte, pensò mentre gli artigli di Meleys si conficcavano nei fianchi del drago dorato e i suoi denti affondavano nell'ala sinistra, producendo un suono umido e nauseante.
Sunfire strillò in preda al dolore mentre Aegon si agitava sulla sua sella, inveendo contro il drago e spronandolo a combattere.
Meleys venne colpita al fianco da una scintilla blu. Tessarion, grande quanto il drago dorato, le mostrò i denti, minacciando di conficcare gli artigli nelle sue squame rosse. La Regina allora perse la presa e si allontanò mentre Rhaenys voltava il capo, osservando Sunfire precipitare e Tessarion che, dopo essersi assicurata della salute del fratello del suo cavaliere, tornò alla carica.
Dannazzione! sibilò Rhaenys mentre Meleys schivava l'attacco di Daeron. Il principe la guardò con occhi grandi e pieni, le labbra strette tra i denti mentre il suo drago si avventava nuovamente su di lei, gli artigli che non avrebbero potuto sfiorarla nemmeno se ne avessero l'intenzione.
Mi sta aiutando? si domandò Rhaenys mentre Daeron la spingeva sempre più lontano, lontano dal campo di battaglia che si faceva sempre più vuoto, gli uomini che approfittando della distrazione causata dai draghi stavano fuggendo oltre le mura.
Daeron sollevò un braccio.
Allontanati! pensò il giovane principe. Ma non fece in tempo a trasmettere quel messaggio.
Il rombo di un tuono e Vhagar si abbatté lu Meleys, le zanne affondante nel suo ventre e il fuoco che bruciava la sua pelle.
Rhaenys gridò, aggrappandosi alla sella del suo drago mentre i suoi occhi incontravano quello triste e solitario del principe Aemond.
Uccisa dal drago di mia figlia... pensò mentre sguainava la spada, pronta a slacciare la cintura per gettarsi sul terzo figlio di suo cugino.
Non ne ebbe il tempo.
Un fiotto di sangue bollente le cadde addosso e quando sollevò lo sguardo trovò Aegon e Sunfire sopra di lei, il drago che a stento riusciva a rimanere in volo, l'ala sinistra ridotta a un ammasso sanguinante.
"Dracarys!" gridò Aegon.
Rhaenys chiuse gli occhi.
Arrivo, Laena. Laenor, pensò prima di essere investita dalle fiamme.


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