Capitolo 22:

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Maledetto Borros! Mi ha rallentato e basta, pensò digrignando i denti. Aveva sperato di arrivare prima che la battaglia iniziasse ma sembrava che i Lupi fossero creature mattiniere.
Neri e Verdi si stavano già dando battaglia, gli schieramenti confusi l'uno con l'altro, decisamente una strategia di Cregan Stark per evitare che Daeron utilizzasse il potere di fuoco del suo drago.
Aemond si morse le labbra. La presenza di Vhagar fece sollevare qualche testa ma presto i Lupi tornarono a combattere più agguerriti di prima, combattendo con i denti e con le unghie.
Non aveva timore di uccidere tutti quegli uomini ma sapeva che là in mezzo c'erano Gwayne e Joffrey.
Cazzo, pensò pronto a far atterrare Vhagar per unirsi personalmente alla battaglia.
Un fulmine nero sfrecciò davanti ai suoi occhi e Vhagar emise un verso stupito. Un lampo blu lo seguì e solo quando si furono allontanati Aemond riuscì a distinguere il piccolo drago di suo nipote e la bestia blu di Daeron.
Suo fratello lo guardò con occhi sorpresi, come se non si aspettasse di vederlo lì.
Aemond batté una mano contro il collo di Vhagar e la spinse ad avanzare.
Se ammazzo il piccolo drago, Joffrey sarà fuori combattimento, pensò mentre Vhagar partiva all'inseguimento dei più piccoli draghi.
Ho ucciso Arrax senza ferire Lucerys. Posso farlo ancora, si disse superando Tessarion e inseguendo Tyraxes.
Joffrey sgranò gli occhi ma diede segno di voler cedere, spingendo il suo piccolo drago a muoversi ancora più rapidamente.
È veloce! si disse mordendosi le labbra, l'eccitazione dell'inseguimento a scorrergli nelle vene. Si domandò se anche Arrax, tolta la tempesta, avrebbe potuto sfuggirgli. Scosse il capo. Lucerys era suo di diritto. Non gli sarebbe mai sfuggito.
Mai! esclamò mentre Vhagar spalancava le zanne, pronta a strappare una delle ali di Tyraxes.
Una fiammata la colpì al muso, facendola gemere e perdere la concentrazione. Joffrey ne approfittò per precipitare tra gli alberi e nascondersi per un breve periodo, permettere a Tyraxes di riprendere fiato.
"Che cazzo stai facendo!" gridò Aemond quando Vhagar si fu calmata e Tessarion lo raggiunse, tenendosi a una certa distanza della mastodontica bestia verde.
"Lui è mio! Lucerys lo è stato per te e lui lo è per me!" gridò Daeron di rimando, gli occhi iniettati di sangue e le labbra strette tra i denti.
Merda, pensò Aemond stringendo con più forza le redini di Vhagar.
Tessarion sibilò come una piccola bestia infuriata e Aemond desiderò ardentemente spezzarle il collo.
Tyraxes ricomparve dal bosco e dopo qualche istante di esitazione Daeron tornò all'attacco, inseguendo il suo piccolo compagno nel cielo nuvoloso. Il sole quel giorno non aveva fatto la grazia di baciare la terra e nuvole cariche di pioggia e neve minacciavano di scuotere il mondo.
Aemond scosse il capo e si premette una mano contro il viso.
Joffrey era lontano dal campo di battaglia ma Gwayne Hightower era ancora là in mezzo.
Che senso ha avere un drago se non posso sfruttare tutta la sua forza? si domandò mordendosi le labbra.
Vhagar planò alle spalle dell'accampamento, abbastanza lontano da non rischiare di danneggiare le tende o l'equipaggiamento. Quando il suo corpo toccò l'erba la terra tremò e molti degli uomini caddero in ginocchio.
Cregan Stark e Gwayne Hightower rimasero in piedi, continuando a sfidarsi.
Si sollevò dalla sella di Vhagar e dalla sua cima poté vedere Lord Borros Baratheon e il suo esercito entrare in battaglia, armati e freschi dal viaggio. La spada del Signore di Capo Tempesta sfiorò la testa di Cregan che si abbassò un istante prima di essere decapitato, venendo ferito di striscio alla tempia.
"Ritirata!" esclamò il Lupo del Nord che non era sciocco al punto da mettere a rischio i suoi uomini.
Medrick e Roderick richiamarono gli uomini più lontani e insieme, inseguiti dai Cervi, si ritirarono oltre la metà del campo di battaglia, con Joffrey che coprì loro le spalle sputando una colonna di fuoco che divise in due la prateria.
Benjicot fu l'unico a trattenersi sul campo di battaglia ma infine anche lui fu costretto a retrocedere, spinto via delle fiamme di Tyraxes.
Daeron ignorò il piccolo drago e volò verso l'accampamento dei Verdi.
Aemond aggrottò le sopracciglia e scivolò giù dalla sella di Vhagar.
Che cazzo sta facendo? si domandò incamminandosi verso la tenda di suo fratello.


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