Daeron venne svegliato da una mano premuta contro la sua spalla. Sospirò e affondò il viso nel cuscino, il corpo rilassato contro i cuscini e i capelli bianchi e ricci che gli ricadevano delicati sulla fronte.
Sentì un corpo premere contro la sua schiena e labbra sottili sfiorare il suo orecchio.
"Daeron," sussurrò Joff scuotendolo ancora per la spalla.
Lo zio sospirò ancora, le mani che afferrarono il cuscino con nessuna intenzione di abbandonare il caldo e soffice letto. L'estate era iniziata da un mese e già l'aria si era fatta irrespirabile, il suo corpo era coperto di sudore e il viso pregava di essere lavato.
"Daeron, svegliati!" ordinò Joff scuotendolo con più forza. Ora inginocchiato sul letto, le sue ginocchia che premevano contro la schiena dello zio e i ricci scuri che gli accarezzavano il petto.
Daeron sbuffò e si voltò sulla schiena, una mano a coprire la fronte e gli occhi socchiusi che cercarono quelli scuri di Joffrey che sorrideva. L'eccitazione visibile sia sul suo viso ma anche percepibile nel suo odore.
"È oggi?" domandò Daeron sbadigliando sonoramente. Sapeva perfettamente che giorno fosse, Joffrey aveva tenuto il conto dal giorno in cui si erano baciati e Daeron si era rifiutato di portare la cosa oltre il semplice sfiorarsi di labbra.
Joff sorrise, i denti bianchi e dritti e si alzò dal letto. Indossava una lunga camicia bianca e pantaloni dello stesso colore. Abiti da notte e Daeron si sorprese che il suo futuro marito non si fosse già preparato per la cerimonia.
Si tirò a sedere e sbadigliò sonoramente, alzandosi a propria volta dal letto.
Joff gli corse incontro e aggrappandosi alle sue spalle unì le loro labbra in un bacio a cui Daeron rispose avvolgendogli le braccia attorno ai fianchi.
"Sei eccitato," commentò l'alpha una volta che si furono separati.
Joff sorrise ancora e annuì distrattamente. In quei mesi aveva cercato di far cambiare idea a Daeron. Più di una volta si era fatto trovare completamente nudo nella loro stanza. Aveva chiesto suggerimento a Luke che non sembrava avere nessun problema nel convincere suo marito a saltargli addosso. Ma nulla, Daeron era rimasto convinto della propria idea nonostante Joffrey percepisse la sua eccitazione e desiderio.
"Ho aspettato cinque mesi," commentò Joff baciandolo ancora, fece correre una mano lungo il suo petto coperto di bianco e quando raggiunse l'orlo dei pantaloni Daeron l'afferrò e portò alle labbra.
"Allora potrai aspettare ancora qualche ora," commentò lui e Joff sbuffò contro le sue labbra.
Le porte delle loro stanze vennero spalancate e uno stormo di serve si fece avanti, portando con sé gli abiti per i due principe che si separarono l'uno dall'altro, venendo condotti agli estremi opposti della stanza, dove c'erano ad aspettarli due tinozze d'acqua bollente.
Joffrey venne lavato e strigliato come fosse stato un cavallo pronto a partecipare a un torneo. Le serve lasciarono la sua pelle rossa e sensibile e i suoi capelli furono salvi solamente perché fu lui stesso a occuparsene, riempiendo i ricci di oli profumati e poi avvolgendoli attorno alle lunghe dita che conferirono a dar loro una forma più aggraziata.
Con la coda dell'occhio, mentre le serve si occupavano di sbarazzarsi della peluria che gli copriva le gambe, osservò Daeron venire sottoposto al suo stesso tratamento, anche se le serve parvero trattarlo con più dolcezza e sfiorarlo con quasi riverenza.
Joff arricciò le labbra, geloso dei tocchi con cui quelle donne sfioravano il suo futuro marito.
"Venite," lo richiamò una delle donne più anziane.
Joff si alzò e l'acqua gli corse lungo il petto e le gambe. Le serve lo coprirono immediatamente con una lunga e spugnosa veste, rivolgendo occhiate al principe Daeron che però dava loro le spalle.
Non sanno che dormiamo insieme? si domandò Joff mentre le donne lo facevano sedere davanti a uno specchio, occupandosi di asciugarlo e truccarlo. Gli infilarono orecchini e gioielli e solo allora lo aiutarono a indossare gli abiti per la cerimonia.
Joff trattenne il fiato quando il corsetto gli venne stretto attorno al busto.
"Non troppo stretto. Voglio che mio marito arrivi vivo a questa notte," commentò Daeron che senza il bisogno di voltarsi aveva percepito il fastidio del suo futuro compagno.
Le due serve più anziane borbottarono ma sciolsero un poco i nodi, permettendo a Joffrey di respirare più liberamente.
Joff lo ringraziò mentalmente e poi guardò le serve ritirarsi, Daeron completamente vestito di verde e nero.
"Affascinante," commentò lui avvicinandosi con passo ondeggiante.
Daeron ghignò e lasciò che Joffrey gli avvolgesse le braccia attorno al collo mentre lui fece altrettanto con la sua vita, tenendolo stretto a sé.
"Non sei nervoso?" gli domandò ora che erano completamente soli.
Joff arricciò le labbra in un'espressione pensierosa, le dita che accarezzavano i corti capelli di Daeron, i ricci che si avvolgevano perfettamente attorno alle sue dita.
"Un po'," ammise infine. Non aveva paura di sposare Daeron, suo zio si era dimostrato più che un galantuomo. Aveva paura di tutti gli uomini che si sarebbero presentati al suo matrimonio. Sapeva che Cregan Stark sarebbe stato tra di loro e per quanto sapeva che Luke avrebbe tenuto suo marito sotto controllo doveva ammettere di temere per la vita del Signore di Grande Inverno.
"Anche io," commentò Daeron unendo la fronte alla sua.
Joff sorrise contro la sua bocca e sfregò insieme le punte dei loro nasi.
"Aemond ci darà davvero Driftmark?" domandò sollevando i grandi occhi scuri neri suoi.
Daeron si leccò le labbra e annuì. Naturalmente, appena aveva saputo quella notizia era corso immediatamente ad avvertire Joffrey che a propria volta lo aveva riferito a Luke che era ancora all'oscuro di quella decisione.
"Sì, e tu sarai il suo Lord," disse Daeron accarezzandogli le guance.
Joff annuì pur mordicchiandosi le labbra. C'era turbamento nella sua espressione e Daeron non mancò di notarlo.
"Cosa c'é?" gli domandò accarezzandogli una guancia.
Joff sospirò e si leccò le labbra già umide.
"Sarò davvero il suo Lord? O governerai tu al mio posto? Sono sicuro che è quello che si aspetta Aemond," commentò Joffrey storcendo le labbra in un'espressione infelice.
Daeron aggrottò le sopracciglia e strinse con più forza le braccia attorno ai suoi fianchi, tenendolo vicino a sé. Con una mano afferrò il suo mento e lo costrinse a tenere gli occhi fissi nei suoi.
"Non mi importa quello che si aspetta Aemond, d'accordo?" gli domandò senza però dargli il tempo di rispondere.
"Tu sei il Lord di Driftmark e io sono il tuo sposo. Potrai chiedermi consiglio quando vorrai ma le decisioni saranno le tue. Aemond può dire quello che vuole ma la sua decisione l'ha presa," disse unendo la fronte alla sua.
Joff annuì, le braccia che da attorno al suo collo scivolarono fino a stringere la sua vita sottile, lì vi affondarono le dita. Daeron sibilò, colpito da una leggera ondata di fastidio e il suo verso bastò per far sorridere il giovane principe.
"Pensi che potremo partire già domani?" domandò ancora Joff.
"Quando desideri," rispose Daeron unendo la sua bocca a quella del nipote.
Joff si strinse contro il suo corpo e iniziò a indietreggiare, ritrovandosi con le ginocchia premute contro il materasso ma prima che potesse lasciarsi cadere all'indietro Daeron lo afferrò saldamente per i fianchi e piantò i piedi a terra.
"No," sussurrò baciandolo un'ultima volta.
"Dovrai aspettare fino a questa notte," disse ancora a un soffio dalle sue labbra.
Joff sbuffò esasperato e avvolse le braccia attorno al suo collo, strofinando la punta del naso contro il suo.
"Devo proprio? Il matrimonio non inizierà certo senza di noi," borbottò accarezzandogli il petto, i fianchi che maligni si muovevano contro i suoi, risvegliando la sua eccitazione.
Daeron si morse le labbra, la prospettiva allettante, le cosce di Joffrey e il loro letto che lo richiamavano con desiderio.
"No, no, dopo le nozze," sussurrò Daeron facendo un passo indietro.
Joff arricciò le labbra scontento ma poi sorrise e si gettò ancora tra le sue braccia, baciandolo ancora e ancora.
"Allora andiamo," sussurrò offrendogli la propria mano e Daeron non esitò nello stringerla. Intrecciarono insieme le loro dita e insieme lasciarono la loro camera da letto, pronti a essere, separatamente, scortati verso la sala del Trono.
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Re dell'Ossessione
Fanfiction⚠️Premesse: - La storia segue la Danza dei Draghi per tutta la sua interezza. Ci saranno spoiler enormi, ergo, se non avete letto il libro e volete godervi la serie NON leggetela e tornate tra qualche anno. - Linguaggio e scene per un pubblico +18 ...