Capitolo 36:

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Luke ansimò, le mani che scivolarono lungo la schiena di suo marito e le dita che si conficcarono nella soffice carne delle sue natiche. Aemond gli mordicchiò il collo, i fianchi che si muovevano circolarmente contro i suoi.
Stesi a letto, le coperte che li circondavano e tenevano al caldo, le finestre spalancate così da disperdere l'odore di sesso che da più di una settimana avvolgeva la stanza.
Aemond si sollevò sulle braccia e reclamò la sua bocca, succhiando e leccando le labbra rosse. E Luke gli avvolse le gambe attorno ai fianchi, tenendolo vicino a sé e trattenendolo dal aumentare la velocità delle spinte, amava quel sensuale ondeggiamento dei fianchi, l'erezione di Aemond che raggiungeva puntì così in profondità che non avrebbe mai immaginato di possedere.
"Ti amo," sussurrò Aemond contro il suo collo.
Luke gli lasciò uno schiaffo sulla natica e Aemond ghignò contro la sua gola. Strinse le natiche di suo marito con più forza e lui iniziò a muoversi con più rapidità, ignorando le gambe di Lucerys che lo imploravano di continuare con quella dolcezza.
"Aemond," ansimò Luke guardandolo dritto negli occhi, uno viola e uno azzurro. Lui si chinò in avanti e le punte dei loro nasi si toccarono in una sensuale carezza.
Le mani di Luke risalirono lungo la sua schiena coperta di graffi e ne aggiunsero di nuovi.
Il Principe Reggente inarcò la schiena e venne con un gemito gutturale, accasciandosi poi di fianco a Luke, così da non schiacciarlo con il proprio corpo. L'omega sorrise e si strinse contro il suo fianco, sollevò una gamba e coprì quelle di Aemond, appoggiando la testa contro il suo petto.
Aemond gli accarezzava la schiena, l'occhio fisso sul soffitto e il respiro che faticava a tornargli.
"Stanco?" sussurrò Luke baciando la guancia sfregiata.
Aemond ghignò.
"L'abbiamo fatto per tutta la notte," disse leccandosi le labbra. Il sole stava giusto sorgendo in quell'istante.
L'omega ridacchiò e avvolse le braccia attorno al suo petto, accarezzando la sottile, quasi invisibile, cicatrice che gli aveva procurato il giorno delle loro nozze. Era spessa quanto un filo, visibile solamente con una particolare tipologia di luce, ma Lucerys avrebbe saputo dove trovarla anche se fosse stato cieco.
Il silenzio cadde, i loro respiri che tornavano alla normalità e gli occhi che si facevano stanchi per l'assenza di sonno.
"Hai pensato a quello che ti ho detto?" domandò Luke sollevando lo sguardo su suo marito.
Aemond sospirò, l'occhio chiuso e le sopracciglia aggrottate.
"La regina non fa parte del Consiglio," disse Aemond.
Luke gli lasciò uno schiaffo sul petto.
"Principe Consorte e poi, tua madre ha fatto parte del Consiglio per anni," commentò Luke sollevandosi sui gomiti, così da poter guardare suo marito dall'altro in basso, qualcosa che succedeva raramente.
"Era diverso," rispose Aemond.
"Ne fa parte tutt'ora. Perché tua madre può fare parte del tuo Consiglio ma non tuo marito?" domandò Luke accarezzandogli il petto. Passò il polpastrello contro i suoi pettorali definiti e scese lungo il ventre tonico.
Aemond afferrò la sua mano e la portò alle labbra, baciando le nocche.
"Perché tu hai troppo potere su di me. Farei qualsiasi cosa per compiacerti," sussurrò Aemond sollevandosi per premere le labbra contro le sue.
"E che male c'é?" domandò Luke ricambiando il bacio. Poi lo baciò ancora e ancora.
"Hai bisogno di me," gli disse baciandolo ancora. Sollevò una mano e gli accarezzò il viso, poi ci fu un altro bacio e un altro ancora.
"Si?" domandò Aemon avvolgendogli le braccia attorno ai fianchi.
Luke annuì.
"Dovevo essere il futuro Lord di Driftmark. Ho studiato politica. So come gestire una crisi. Che cosa sa tua madre?" domandò lui sfregando la punta del naso contro quella di Aemond.
Aemond sorrise contro le sue labbra.
"E poi... potrei insegnare a Vadir," sussurrò lui, il dito che continuava a tracciare il petto di Aemond. E, proprio come immaginava, parlare di loro figlio sembrò fare la magia.
"E vorresti anche gestire le missive?" domandò Aemond accarezzandogli il fianco.
Luke annuì, il cuore che batteva forte nel petto.
Suo marito sembrò pensarci, l'occhio distante e fisso oltre le spalle di Lucerys.
"D'accordo," sentenziò infine.
Luke si chinò su di lui e unì le loro labbra in un bacio.
"Ma," sussurrò Aemond tra un bacio e l'altro.
Luke aggrottò le sopracciglia.
"Ma?" domandò leccandosi le labbra.
"Ma mi darai un altro figlio. Maschio o femmina, non importa. Quando saprò che aspetterai mio figlio ti concederò il posto nel Consiglio e nuovo ruolo come Maestro dei Corvi," disse Aemond passando una mano contro la sua pancia piatta ma soffice.
Luke arricciò le labbra, le sopracciglia contratte e un profondo respiro a riempirgli il petto. Si lasciò cadere contro il materasso e incrociò le braccia contro il petto, riflettendo.
"Perché? Vadir non ti basta?" gli domandò premendo le mani contro la pancia. Ricordava ancora cosa aveva passato durante la gravidanza. L'aveva nascosta e poi aveva rischiato di dare alla luce suo figlio su una scalinata.
Però ora è diverso, si disse mordicchiandosi le labbra.
Aemond gli baciò la pancia.
"Amo Vadir. Ma voglio che abbia un fratello. E poi un altro," e gli baciò la pancia.
"E poi un altro," sussurrò ancora scivolando verso il basso.
"E poi un altro," si insinuò fra le sue cosce e Luke aprì le gambe senza alcun pudore.
"E poi un altro," disse con la lingua che accarezzava la sua gemma.
Luke affondò le mani fra i suoi capelli.
"E poi un altro ancora," disse con la lingua che scivolò dentro di lui.
Luke inarcò la schiena, il corpo scosso da brividi di piacere. Non era passato abbastanza tempo dal loro ultimo rapporto, il seme di Aemond era ancora dentro di lui.
"Aemond," sussurrò arricciando le dita dei piedi. Venne senza che suo marito si impegnasse, il corpo in preda al piacere e grida di gioia che lasciavano la sua bocca.
"Allora?" domandò Aemond affondando la lingua nella sua bocca.
Luke sospirò contro le sue labbra.
"Mettiamoci al lavoro," sussurrò mordendogli il labbro.

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