Diamine, pensò mentre i suoi occhi incontravano quello lilla di suo zio.
Non esiste un giorno che non mi svegli con lui al mio fianco, pensò mentre gli dava brutalmente le spalle, il viso affondato nel cuscino e gli occhi socchiusi, rivolti verso la porta di duro legno.
Quel giorno Aemond non sedeva sulla comoda poltrona da lettura ma era steso al suo fianco sul letto, la schiena appoggiata a un cuscino ripiegato su sé stesso e i piedi scalzi, le caviglie accavallate e un libro, diverso da quello del giorno precedente, stretto fra le mani.
Non ha i capelli in ordine come ieri, pensò mentre gli rivolgeva un'occhiataccia.
Spero che non faccia sonni tranquilli, commentò mentre si stringeva nelle lenzuola. Quella notte aveva piovuto e le temperature si erano drasticamente abbassate, raffreddando il vento gelido che entrava da una delle finestre aperte.
Lo sta facendo apposta, pensò raggomitolandosi su sé stesso.
Nuvole grigie chiazzavano il cielo e forse quel pomeriggio avrebbe ricominciato a piovere.
"Ti sei svegliato," commentò Aemond girando pagina. La carta gialla sfregò tra le sue lunghe dita, increspandosi sugli angoli segnati dal tempo.
Luke buttò gli occhi al cielo e arricciò le dita dei piedi, cercando di riscaldarle senza mostrare allo zio quanto avesse freddo.
"Non devi rimanere con me anzi, perché non te ne vai a tormentare qualcun altro?" domandò stringendo le ginocchia contro il petto. Un nuovo completo verde era stato appeso alla parete e Luke storse il naso, combattuto tra il girarsi verso suo zio per non vedere quell'orribile colore o continuare a guardarlo per non dover vedere suo zio.
Aemond ridacchiò e voltò una nuova pagina.
"Credo che tu preferisca avermi qui considerando che l'altra opzione è radere al suolo Roccia del Drago," commentò Aemond senza sollevare l'occhio dalla propria lettura.
Luke scattò ancora prima di poter pensare a un piano d'azione, calciò via il libro e si sedette sulle cosce di Aemond, allungando le mani verso il suo collo sottile, l'avrebbe stretto fino a quando gli avrebbe bloccato il respiro.
Ma Aemond fu più rapido di quanto si aspettasse e gli afferrò i polsi, impedendogli sia di strangolarlo che di allontanarsi da lui. Lasciò che l'unico occhio corresse lungo il collo e il petto sottile, i muscoli del ventre non erano definiti ma tonici e lo stesso valeva per le sue cosce soffici che tentavano di sollevarlo dalle sue gambe. Notò i tre lividi che gli segnavano le cosce e ricordò che Aegon ne indossava di simili.
Il marchio di Arrax, pensò mentre abbassava lo sguardo sul proprio ventre. Lui, come tutti i cavalieri di grandi draghi, aveva una cintura che gli fasciava i fianchi e lo teneva in posizione.
"Lasciami!" esclamò Lucerys cercando, invano, di liberare i polsi dalle dita lunghe e fredde di suo zio.
"Mi aspettavo che fossi più bagnato," commentò con occhi fissi sul suo membro a riposo, sulla sua intimità e sulle natiche che sfregavano contro il tessuto dei suoi pantaloni verde scuro, quasi nero.
Luke si immobilizzò, completamente paralizzato da quel commento. Il suo cuore mancò un battito e poi iniziò a battere più rapidamente mentre lui tornava a muoversi, piantando le ginocchia contro il materasso e strattonando le braccia. Bloccato com'era non era in grado di recuperare l'equilibrio e quindi scattò in avanti, colpendo il naso di Aemond con la propria fronte. Un trucco vile, che gli aveva insegnato suo fratello maggiore.
"Cazzo!" gridò Aemond lasciandolo andare.
Luke si alzò in piedi, inciampò nelle gambe di suo zio e rotolò giù dal letto, allontanandosi il più possibile fino a raggiungere la balconata e premere la schiena contro le fredde vetrate.
Aemond aveva una mano premuta contro il viso e sangue scorreva copioso attraverso le sue dita, scivolando lungo il braccio, inzuppando gli abiti verdi.
Avrebbe dovuto preoccuparsi della reazione di suo zio ma tutto ciò a cui riusciva a pensare era stato il suo commento.
Non dovrei nemmeno essere bagnato! pensò posando una mano fra le sue cosce. Le sentì umide e bollenti. La chiazza sui pantaloni di Aemond non mentiva.
"Stammi lontano!" esclamò mentre Aemond gli si avvicinava con passo svelto, la mano premuta contro il naso sanguinante ma non rotto e l'altra che cercava di afferrarlo. Luke scattò verso la porta, rischiò di inciampare nelle lenzuola che erano cadute dal letto mentre lui si alzava in tutta fretta e si aggrappò alla maniglia, aprendola con decisione.
Andò a sbattere contro un petto robusto e mani calde si posarono sui suoi fianchi, impedendogli di cadere in avanti e di fuggire lungo il corridoio.
"Beh! Se questo non è uno spettacolo!" commentò una voce a Lucerys più che conosciuta. Sollevò lo sguardo, certo di incontrare il viso sfacciato di suo zio ma a incontrare i suoi furono un paio di iridi diverse, dolci e sorprese.
Assomiglia a Helaena, pensò mentre distoglieva lo sguardo per concentrarsi su Aegon che stava un passo indietro, una mano appoggiata alla spalla di una delle due guardie e gli occhi che scivolavano languidi lungo il corpo di suo nipote.
Colpì le mani che delicate gli stringevano i fianchi e lo sconosciuto perse immediatamente la presa. Luke indietreggiò, finendo con l'andare a sbattere contro il corpo di Aemond, una goccia di sangue cadde sulla sua spalla, scivolando lungo il suo petto e ventre, finendo con il fermarsi fra i ciuffi scuri del suo inguine.
"Fratello! Non gli permetti nemmeno di vestirsi? Perverso," commentò Aegon tenendo gli occhi fissi sulla virilità di Lucerys che si rifiutò, pur provando il desiderio, di coprirsi.
Che guardi pure, non mi importa, pensò mentre cercava di allontanarsi da Aemond, avvicinandosi alla guardia omega e allo sconosciuto dai capelli bianchi.
"Ha dei vestiti ma si rifiuta di indossarli," ringhiò Aemond con la mano ancora premuta contro il naso che aveva smesso di sanguinare. Quando allontanò le dita Luke provò un forte senso di orgoglio. Il suo viso era macchiato di rosso, il naso era gonfio e un taglio si apriva sul ponte sottile.
"Nipote! Lascia che ti presenti tuo zio Daeron, pensa, ha solo due anni in più di te!" disse Aegon avvicinandosi per poter battere una mano contro la spalla di suo fratello minore.
Daeron... ma certo, che sciocco, pensò sollevando gli occhi su suo zio che si passò una mano contro la fronte, evidentemente turbato e imbarazzato dai suoi stessi fratelli.
"Ha un solo anno in più di Lucerys," lo corresse Aemond e Aegon si portò una mano al mento, riflettendo.
Daeron sospirò ancora e si sfilò il cappotto dalle spalle, porgendolo al nipote.
Luke lo guardò con sopracciglia aggrottate e labbra arricciate alla fine, però, fu costretto ad accettare l'offerta. Il pavimento era freddo contro i suoi piedi e l'aria del corridoio era gelida rispetto a quella della sua stanza.
"Che gentiluomo," commentò Aegon continuando a ghignare. Buttò gli occhi al cielo quando Luke nascose il corpo alla sua vita, le mani che sprofondavano contro le lunghe maniche e l'orlo del cappotto che gli sfiorava le caviglie.
"Qualcuno deve esserlo," disse Daeron accennando alla mano che suo fratello aveva ancora stretta attorno alla spalla della giovane guardie. Aegon sbuffò ma lasciò andare il soldato che rilassò impercettibilmente le spalle.
"Che ti è successo alla faccia?" domandò Aegon fissando i penetranti occhi viola sul naso rosso di suo fratello.
Aemond buttò gli occhi al cielo e fissò l'iride sul viso di Lucerys che ghignò in tutta risposta.
Si domandò se avrebbe potuto tentare la fuga ma dubitava di poter superare i tre fratelli Targaryen e le due guardie in evidente disagio. Gli omega tenevano la testa bassa, l'odore di alpha era così forte che avrebbe potuto nauseare chiunque.
Non Lucerys.
Il principe rimase immobile mentre Aegon scoppiava a ridere, battendo la mano contro la spalla del giovane omega che stava tormentando fino a pochi attimi prima.
Aemond digrignò i denti e prese un profondo respiro dalla bocca. Afferrò Lucerys per un braccio e lo scaraventò all'interno della stanza. Il giovane riuscì a mantenere l'equilibrio ma fu costretto ad aggrapparsi alla parete per non finire in terra.
Stronzo, pensò mentre si stringeva nel cappotto nero di suo zio Daeron. Il minore dei tre fratelli lo guardò con un misto di compassione e curiosità, lo sguardo che passava dal suo viso a quello di suo fratello.
"Perché non vuole indossare i suoi abiti?" domandò Daeron mentre Aegon continuava a ridere. Era mattina inoltrata ma non dubitava che suo fratello maggiore fosse già ubriaco.
Aemond aprì la bocca ma Luke fu più rapido.
"Sono verdi!" esclamò prima di afferrare gli abiti forniti dalla Regina Verde e avvicinarsi a tutta velocità alla balconata.
"Lucerys non osare!" sibilò Aemond con lo stesso tono autorevole del giorno prima. Nuovamente non ebbe alcun effetto sulla mente di suo nipote, riuscì solamente a farlo infuriare di più.
Aprì la porta finestra e uscì sul balcone bagnato. Rischiò di scivolare ma riuscì a reggersi in piedi aggrappandosi al parapetto. Guardò verso il basso, dove la terra fangosa sembrava desiderosa di accogliere il suo verde dono.
Ghignò e lasciò che i vestiti precipitassero al suolo, colpendo una guardia che stava passando di lì. L'uomo sobbalzò e si strappò i vestiti di dosso, guardandoli con un misto di confusione e stupore. Sollevò lo sguardo verso il balcone e Luke lo salutò con un gesto della mano, muovendo ripetutamente e velocemente le lunghe dita.
Aemond lo afferrò per la spalla, lo stesso lato dove stava il suo marchio e Luke sobbalzò. Lo trascinò all'interno della stanza e si chiuse la porta alle spalle. I vetri tremarono sotto l'incredibile pressione.
Aegon era aggrappato alla porta, la schiena piegata e il petto che si sollevava e abbassava rapidamente. Rideva selvaggiamente mentre le guardie si lanciavano occhiate stranite.
Daeron si era azzardato a fare più di qualche passo all'interno della camera di suo fratello e inorridì nel vedere il modo in cui Aemond stava tenendo Lucerys. Sembrava essere completamente ignaro delle bende che fasciavano il collo di loro nipote che si dimenava e sibilava, gli occhi lucidi ma che si rifiutavano di piangere.
"Aemond, lascialo!" esclamò Daeron avvicinandosi ai due.
"Cosa!?" domandò Aemond fissando l'occhio incandescente sul viso di suo fratello che venne immobilizzato da quell'iride lilla.
Daeron fu costretto a reprimere un brivido. Deglutì e accennò alla mano di Aemond.
"Il marchio..." disse con tono più basso di quello che avrebbe sperato.
Aemond strabuzzò l'occhio, abbassò lo sguardo e perse immediatamente la presa, lasciando andare Lucerys che indietreggiò, stringendo fra le dita quella parte di pelle già così tormentata.
Aegon aveva smesso di ridere, gli occhi fissi sulla scena.
"Merda," sussurrò Aemond cercando di avvicinarsi a Lucerys che però lo scacciò con uno schiaffo diretto alla mano destra, sibilando come una piccola vipera stanata dal suo nascondiglio. L'odore di omega in difficoltà fuoriusciva a ondate dal corpo di Luke che si morse le labbra, rifiutandosi di piegarsi su sé stesso per vomitare la bile che gli ribolliva nello stomaco.
"Stammi lontano!" sibilò respirando affannosamente.
"Procuragli degli abiti neri," borbottò Daeron prima di allontanarsi con la coda tra le gambe e gli occhi bassi. Passò al fianco di suo fratello maggiore che ghignò, rimanendo appoggiato alla porta.
"Attento... potrebbe decidere di rubartelo," commentò Aegon mentre suo fratello minore si allontanava a passo svelto lungo il corridoio deserto.
Aemond emise un basso ringhio e Aegon ghignò ancora.
"Nostra madre ti cerca," disse prima di allontanarsi dalla porta, accarezzò il mento di una delle due guardie e si allontanò fischiettando allegro.
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Re dell'Ossessione
Fanfiction⚠️Premesse: - La storia segue la Danza dei Draghi per tutta la sua interezza. Ci saranno spoiler enormi, ergo, se non avete letto il libro e volete godervi la serie NON leggetela e tornate tra qualche anno. - Linguaggio e scene per un pubblico +18 ...