Capitolo 7:

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Non c'era momento della sua vita in cui Rhaena non si sentisse piccola. Eppure, in quell'istante, circondata dai draghi di sua nonna e di sua sorella, si sentì minuscola.
La Regina Rossa era pronta ad accogliere il suo cavaliere, la schiena ricurva, in modo da permetterle di montare in sella.
"Andrà tutto bene. Madre dice che Lady Aemma era una donna buona e gentile, sono sicura che Lady Jeyen sia lo stesso," disse Baela posando le mani sulle sue spalle.
Rhaena si trovò a posare gli occhi nei suoi. Erano gemelle ma non si assomigliavano per nulla. Entrambe avevano preso la carnagione di loro madre, Laena, ma Baela somigliava più a Daemon di quanto Rhaena avrebbe mai potuto. Avevano lo stesso sguardo che poteva mutare da gentile a furente in un singolo istante.
Baela era sempre stata quella ribelle, pronta a iniziare qualcosa e a portarla a compimento. Rhaena era più pacata, dolce. Tendeva a evitare determinate situazioni e forse, ora che ci pensava, questo era dovuto a quella fatidica notte a Driftmark. Dopotutto, la faida tra Luke e Aemond era iniziata proprio allora.
Cosa sarebbe successo se non avessi insistito per andare a cercare Vhagar? si domandò mentre sorrideva timidamente a Baela.
Moondancer era più che grande a sufficienza per portarle entrambe sulla sua schiena ma Rhaena avrebbe viaggiato stretta alle spalle di sua nonna, proprio come quando era bambina.
"Sono sicura che hai ragione," le disse lei lasciando che Baela l'aiutasse ad arrampicarsi su per il fianco di Meleys. Il drago rosso non la degnò della propria attenzione, sapeva che quella piccola giovane non stava tentando di cavalcarla e sapeva che il suo cavaliere era lì con lei.
Rhaena avvolse le braccia attorno alla vita di sua nonna. Le mani si aggrapparono alla cinghia che le stringeva i fianchi, tenendola ben salda alla sella. Non c'era una cinghia anche per Rhaena, la sella non era progettata per portare due persone.
"Tieniti forte," disse Rhaenys, battendole poi una mano contro la coscia. Rhaena sorrise timida e premette la guancia contro la schiena della nonna.
Meleys sbatté le ali e balzò verso il cielo.
"Mi prometti che farete attenzione?" domandò Rhaena parlando contro l'orecchio della nonna. Lei lasciò andare le redini con una mano e la strinse contro quella della nipote, accarezzando con leggerezza le lunghe dita.
"Te lo prometto," le disse voltandosi per lasciarlo un bacio sulla fronte.
Lo promette, pensò Rhaena stringendosi con più forza contro di lei.


Daemon reggeva una pergamena. Era stata scritta da Mysaria sotto dettatura della giovane che si era infiltrata nella Fortezza Rossa. La ragazza non sapeva scrivere ma aveva una memoria eccellente a detta della sua Signora.
Il Consiglio era radunato attorno alla tavola delle mappe. Rhaenyra stava da un lato con Joffrey al suo fianco, l'unico figlio, fatta eccezione per i bambini, che ancora non l'aveva abbandonata.
Daemon stava al capo opposto del tavolo con Lord Corlys al suo fianco. L'uomo sedeva su un'alta sedia, il bastone stretto in una mano e la gamba ferita a riposo. Aveva passato l'intera mattinata in piedi, aiutando la Lady sua nipote a prepararsi per il viaggio. I suoi bagagli avrebbero attraversato il mare e poi la terra mentre lei viaggiava sicura sulla sella di Meleys.
Daemon si schiarì la voce e iniziò a leggere il contenuto della piccola ma lunga missiva.
"Eliza riferisce," disse Daemon immaginando che quello fosse il nome della giovane infiltrata.

I servi sussurrano che il principe Lucerys vaghi nudo per i corridoi di palazzo, rifiutando di indossare gli abiti che la Regina Verde fa fabbricare appositamente per lui. Eliza non ha mai incontrato il principe ma una volta vide camicia e pantaloni verdi precipitare giù dalla balconata della stanza del principe Aemond. Il principe Lucerys era lì affacciato, sorridendo con ghigno bambinesco. I servi le riferiscono che questo spettacolo avviene ogni mattina dal giorno del suo risveglio.

Lesse con le labbra piegate in un sorriso.
Joffrey si strinse nelle spalle, gli occhi bassi e gli angoli della bocca che minacciavano di piegarsi all'insù. Rimpianse che le sue sorelle fossero partite così presto, avrebbero senza dubbio riso di quelle parole.
La stessa Rhaenyra sorrideva, il suo profumo delicato e divertito.
Diceva che avrebbe reso la loro vita difficile, pensò mordicchiandosi l'interno delle guance. Suo figlio era sempre stato un giovane furfante ma con la faccia d'angelo. Inaccusabile su ogni fronte.

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