Si svegliò con le cosce bagnate. Aggrottò le sopracciglia e si raggomitolò su sé stesso, cercando di ignorare la sensazione umida che si era appiccicata alla sua veste da notte.
Fu inutile. Più stringeva le gambe più si rendeva conto di quanto i suoi abiti erano bagnati più si accorgeva di quanto il suo sesso si contraesse alla ricerca di qualcosa che lo rimpisse.
Scacciò le coperte e si sdraiò sulla schiena, una mano appoggiata alla piccola pancia e l'altra premuta contro le sue cosce.
Cazzo, miagolò esausto. Il Maestro lo aveva avvertito che sarebbe potuto succedere, un senso di eccitazione così improvviso da renderlo insaziabile. Simile al Calore, lo aveva definito. Ma Luke non aveva mai sperimentato il Calore, il suo si era bloccato prima che potesse colpirlo.
Forse dovrei ringraziare Aemond, pensò mordicchiandosi le labbra. Solamente pensare ai bianchi capelli di suo marito fece sì che una nuova ondata di eccitazione gli attraversasse il corpo, le sue cosce sempre più umide.
Afferrò la veste e la sollevò fin sopra alla pancia, aprendo le gambe e nascondendo una mano fra le sue cosce. Si morse le labbra mentre un piccolo gemito lasciava la sua gola e le sue dita che lente accarezzavano il suo sesso. Il suo uccello era flaccido, come se non fosse toccato dall'eccitazione che gli riempiva le vene.
Il Maestro lo aveva avvertito anche di quello. La gravidanza avrebbe dato la precedenza a determinate aree del suo corpo.
E il mio cazzo non è una di quelle aree, pensò mordendosi le labbra mentre un altro gemito, questo più alto e acuto, lasciava la sua gola.
Le sue dita si muovevano con maestria acquisita da settimane di allenamento, sprofondando dentro di lui con precisione, accarezzandolo in profondità mentre con il pollice accarezzava la piccola gemma che sormontava il suo sesso.
La sua schiena si inarcò un poco e le dita dei piedi si arricciavano. Le sue dita si muovevano con forza, lo sbattere di pelle contro pelle che gli fece venire i brividi.
Udì uno scricchiolio e subito aprì gli occhi.
Sobbalzò.
Suo marito era immobile ai piedi del letto, i lunghi capelli bianchi che ricadevano lungo il petto nudo e i pantaloni tirati all'altezza del cavallo.
"Che cazzo!" esclamò cercando di coprirsi senza buoni risultati.
"Ti prego! Non lasciare che ti interrompa," commentò Aemond ridacchiando mentre girava attorno al letto, accomodandosi sul materasso per poi stendersi al fianco di Lucerys che si strinse le ginocchia contro il petto, il suo sesso che pulsava, così vicino al piacere e al tempo stesso così lontano.
"Che cazzo ci fai nella mia stanza?" gli domandò cercando invano di abbassare la veste da notte, ma la parte inferiore era ormai così umida da essersi appiccicata alla sua pelle.
Aemond portò un braccio sotto la testa e con la mano libera sistemò il cavallo dei suoi pantaloni.
"Gemevi così splendidamente che non ho potuto stare lontano," gli disse allungando una mano verso di lui, così da stringere con il mignolo l'orlo bagnato della sua veste. L'odore di Lucerys era così forte che si sarebbe accorto di ciò che stava facendo anche se lui fosse rimasto zitto.
"Io non-" Aemond lo interruppe tirandosi a sedere, gli occhi viola e blu fissi nei suoi. Luke non sapeva scegliere quale guardare, se quello vivo o quello morto.
"Tu lo facevi. Ed è chiaro che hai bisogno di me, guardati, così piccolo e tremante," gli disse leccandosi le labbra mentre il suo unico occhio vagava lungo il suo corpo rosso per l'eccitazione.
Luke non disse nulla, preferendo voltare il capo. Pessima mossa perché Aemond ne approfittò per avvicinarsi a lui abbastanza da poter accarezzare il suo collo con il suo respiro.
"Lascia che ti aiuti... metti da parte l'orgoglio," sussurrò Aemond posando una mano sul suo ginocchio, lasciando che questa scivolasse lenta lungo la sua coscia. Luke tenne le gambe strette ma iniziò a cedere quanto sentì le calde dita di suo zio accarezzare la sua piccola pancia.
Alla fine cedette e lasciò che la mano di lui scivolasse tra le sue cosce. Aemond mugugnò per il piacere, il sesso di suo nipote era così umido e caldo che avrebbe voluto sparire al suo interno.
Mettergli dentro un altro bambino, pensò mentre le sue dita sprofondavano dentro di lui, più in profondità di quanto Lucerys avrebbe potuto andare. Il giovane principe lasciò cadere il capo all'indietro mentre le lunghe dita si muovevano dentro di lui.
Aemond si portò alle sue spalle e lo circondò con le braccia, usando la mano libera per stuzzicare la piccola gemma che stava sulla cima del suo sesso, facendolo sibilare per il piacere.
Luke iniziò a muoversi, i fianchi che andavano incontro alle dita di suo marito e le mani che si aggrappavano alle sue braccia e ai suoi capelli bianchi.
Aemond iniziò a baciargli il collo e il marchio prese a pulsare brutalmente, ricordando a Lucerys chi fosse quell'uomo che gli stava dando piacere. L'uomo che l'aveva rapito e imprigionato. Ma Luke non riusciva a dare un senso a quelle voci, tutto ciò a cui riusciva a pensare erano quelle dita abili e le labbra che lo baciavano con amore.
Venne con un gridolino soffocato, aggrappandosi alle braccia di Aemond che si immobilizzò, godendo della stretta delle sue labbra contro le sue dita.
"Cazzo," ansimò Lucerys appoggiandosi completamente al petto dello zio. Poteva davvero provare piacere sapendo chi fosse quell'uomo?
Aemond sorrise contro la sua testa piena di ricci scuri e gli baciò il capo. Scese ancora a baciargli il collo e Luke non si oppose, lasciando che leccasse la pelle che aveva marchiato, parzialmente coperta dalla collana di perle.
"Ti serve un bagno," gli disse con un ultimo bacio. Si alzò in piedi e balzò giù dal letto, il suo cazzo pesante nei suoi pantaloni.
Lucerys si accasciò contro i cuscini, una mano premuta contro il petto e l'altra contro il ventre. Le gambe aperte senza alcun pudore.
Aemond tornò diverso tempo dopo, un cipiglio stampato in viso e l'occhio fisso su Lucerys.
"Le tue guardie non sono al loro posto," disse il principe accomodandosi al suo fianco sul letto.
Luke deglutì, consapevole del proprio errore. Ma dopotutto, Aemond avrebbe dovuto essere morto, non avrebbe dovuto sapere che Cleoden e Harkon non erano al loro posto davanti alla loro porta.
"È colpa mia," gli disse certo che suo marito stesse già cercando un modo con cui poter punire i suoi cari amici.
Aemond sollevò un sopracciglio, posando una mano contro la coscia bagnata di suo nipote che nuovamente non si oppose, troppo inebriato dal piacere per scacciare l'uomo che lo aveva procurato.
"Spiegati," ordinò Aemond mentre il suo unico occhio correva lungo il corpo del nipote e si fermava sulla piccola pancia. I dolci gemiti del suo sposo lo avevano completamente distratto dal suo programma mattutino ma poco importava, avrebbe comunque trovato il tempo di far scorrere il sangue di colui che aveva aiutato suo nipote.
Luke deglutì e gli raccontò ciò che era accaduto la notte prima. La sua piccola fuga e la visita ad Aegon. Evitò di raccontare di averlo preso a pugni.
"Voglio che tu gli dica di lasciarli in pace," gli disse fissando gli occhi nei suoi.
Aemond sbuffò una risata e si accasciò contro il materasso, una mano appoggiata sulla coscia, abbastanza vicino perché potesse percepire il calore della sua erezione ma non abbastanza da poterla toccare.
"Sì beh, io voglio scoparti ogni giorno ma non sempre si ha ciò che si vuole," commentò Aemond ghignando.
Luke aggrottò le sopracciglia e abbassò lo sguardo sul proprio corpo sciolto dal piacere, i muscoli che ancora fremevano per l'assalto di suo zio e il collo che pulsava laddove lo aveva morso, le fredde perle che erano diventate bollenti.
"Se aiuterai le mie guardie scoperemo quanto vuoi," disse Luke fissando gli occhi nel suo.
Aemond voltò il capo e socchiuse l'occhio, come a voler scorgere una bugia sul viso del suo sposo. Non trovò nulla, solamente determinazione.
Aemond ghignò nuovamente e scosse il capo.
"Non sei bravo a mentire," gli disse premendo un braccio sotto la testa.
Luke scattò a sedere, le labbra strette in una linea sottile e gli occhi che promettevano tempesta. C'era un motivo se avrebbe dovuto ereditare Driftmark, suo nonno sosteneva che la sua rabbia fosse peggio di qualsiasi maremoto.
"Non sto mentendo!" esclamò Lucerys inginocchiandosi sul letto, la veste si era appiccicata alla pancia e alla schiena, lasciando scoperte le gambe e le natiche.
Aemond sollevò il sopracciglio e fece correre lo sguardo lungo il suo corpo. Nuovamente si soffermò sulla piccola pancia e il bambino che cresceva al suo interno.
"No?" domandò Aemond leccandosi le labbra. Erano sposati da più di quattro mesi e Aemond aveva goduto del corpo di suo marito solamente per un giorno.
Quale ingiustizia... forse sono troppo buono, pensò nascondendo un ghigno.
"No," confermò Lucerys stringendo le mani contro le ginocchia.
"Dimostramelo," ordinò Aemond accennando poi al cavallo dei suoi pantaloni. Il tessuto era così tirato da sembrare sul punto di strapparsi.
Luke si morse l'interno delle guance.
Ti prostituisci adesso? si domandò e senza pensare oltre si sedette sulle cosce di suo zio, guardando i lacci che tenevano i suoi pantaloni al loro posto. Sciolse il nodo con lentezza, tenendo gli occhi fissi in quelli di Aemond, come se stessero gareggiando e lui avesse paura di perdere.
"Aiutami," gli ordinò mentre scivolava più avanti, lasciando che l'uccello dello zio accarezzasse il suo sesso. Aemond gli posò le mani sui fianchi e delicato lo aiutò a sedersi sul suo cazzo, prendendolo dentro di sé dalla cima alla base.
Aemond sospirò e Luke si morse le labbra, sovrastimolato da quel contatto. Aveva appena preso le dita di Aemond dentro di sé e ora si ritrovava a cavalcare il suo cazzo con gambe instabili e il corpo che andava a fuoco.
Appoggiò le mani contro il suo petto e delicato iniziò a muovere circolarmente i fianchi, sollevandosi solamente di qualche centimetro. Suo marito lo lasciò fare, le mani sempre strette contro i suoi fianchi mentre i pollici accarezzavano la piccola pancia.
Aemond iniziò a muovere i fianchi contro i suoi, l'unico occhio fisso in quelli di Lucerys che ansimò, affondando le unghie nella carne dei suoi pettorali.
Aemond poggiò una mano alla base della sua schiena e invertì le loro posizioni, costringendo la schiena di Luke contro il materasso. Afferrò una delle sue cosce e la premette contro il petto, muovendo rapidamente i fianchi contro i suoi.
Luke si portò una mano alla bocca e l'altra si aggrappò al fianco di Aemond, gemendo a ogni spinta, le sue interiora che andavano a fuoco.
"Ah!" esclamò quando venne nuovamente. Gettò gli occhi all'indietro e strinse il cazzo di Aemond che digrignò i denti.
"Cazzo," sibilò il principe, le spinte così forti da far tremare il letto.
"Aemond! Aemond! Aemond!" gridò Lucerys. Portò le braccia dietro al suo collo e lo spinse contro di sé, unendo le loro labbra e stringendo le cosce attorno ai suoi fianchi.
Aemond venne con un basso ringhio e si accasciò contro il corpo del nipote, troppo esausto per potersi spostare.
Luke ansimava contro il suo orecchio, una mano che gli accarezzava la schiena. Aemond mosse debolmente i fianchi contro i suoi e suo marito strillò.
Il principe Targaryen sorrise contro il suo collo.
"Tieni Aegon lontano dalle mie guardie," ordinò Lucerys contro il suo orecchio.
Aemond annuì, avvolgendogli un braccio attorno ai fianchi.
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Re dell'Ossessione
Fanfiction⚠️Premesse: - La storia segue la Danza dei Draghi per tutta la sua interezza. Ci saranno spoiler enormi, ergo, se non avete letto il libro e volete godervi la serie NON leggetela e tornate tra qualche anno. - Linguaggio e scene per un pubblico +18 ...