Flashback

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#SPAZIO AIUTRICE
Ame buonasera❤️ come state?

Allora, questo non è il capitolo ma il Flashback relativo a 5 anni prima su Carissa ed Evan.

Alla fine ho deciso di separarlo dal capitolo vero e proprio perché mi piaceva di più inserire una parte solo per questo AHAHAH

E quindi eccolo qua✨

Ah, PS: indovinate chi non ha revisionato?
This bitch right here🤪🤪

Comunque, spero vi piaccia e buona lettura🫶🏻

Comunque, spero vi piaccia e buona lettura🫶🏻

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Carissa

5 anni prima

<<Cenerentola, la tua carrozza è arrivata.>> borbottò Corinne mentre era affacciata alla finestra del salotto.

La mia carrozza?

Mi affacciai anche io alla finestra: parcheggiata accanto al marciapiede c'era una limousine e l'autista mi stava aspettando, ma non c'era nessuna traccia di Evan. Credevo che sarebbe venuto a prendermi lui.

Lisciai la gonna del vestito che Daphne mi aveva prestato e m'inchinai solo un istante per legarmi i lacci di una Air Force, che si erano slacciati.

<<Ti pareva, prima fa la puttana con quel figlio di papà e poi va ai gala.>> l'asprezza di Genevieve mi fece digrignare i denti, ma non ero intenzionata a lasciare che la loro cattiveria mi rovinasse la serata.

Però quelle sue parole mi fecero pensare all'articolo di giornale di cui io ed Evan eravamo i protagonisti. Non ci eravamo accorti dei giornalisti che ci stavano fotografando, appostati e nascosti dietro alcuni scogli, e il giorno dopo eravamo sulle copertine di diverse riviste.

Per fortuna io ero di spalle e non si vedeva la mia faccia, ma solo quella di Evander. A ogni modo, le mie sorelle sapevano che quella ero io, mi avevano riconosciuta.

Sbuffai rumorosamente e recuperai la pochette dentro cui avevo messo il telefono, un pacchetto di sigarette e un accendino rosa fluo.

<<Io vado, ci vediamo domani mattina.>>

Uscii dal nostro appartamento, scesi di corsa di scale facendo attenzione a non calpestare la gonna lunga e varcai la soglia del palazzo, poi raggiunsi l'autista. Lo salutai con un sorriso e lui ricambiò con un cenno del capo.

Mi aprì lo sportello e feci per entrare, ma m'immobilizzai quando vidi sul sedile diversi bouquet di girasoli e una confezione colma di fragole ricoperte di cioccolato.

<<E'... per me? Tutto questo è per me?>> domandai confusa e sorpresa, voltandomi a guardare l'autista da sopra la spalla.

Lui annuì. <<E' per lei. Prego, si accomodi.>>

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