Daphne
Era domenica e quella mattina mi ero svegliata particolarmente di buon umore. Scostai le lenzuola con un sorriso che proprio non riuscivo a cancellare, mi sedetti sul letto e controllai l'ora sul display del mio cellulare.
Le otto e mezza del mattino. L'aereo di mio fratello doveva atterrare per le sette, ciò significava che sarebbe stata solo una questione di tempo prima di riabbracciarlo.
Colin aveva frequentato il college a Londra, a Cambridge. Aveva deciso di scappare il più lontano possibile da Los Angeles dopo la morte del suo migliore amico, Christoffer. Ne era stato devastato.
Si era laureato con il massimo dei voti ed era l'alunno migliore del suo corso, poi aveva deciso che fosse arrivato il momento di tornare a casa. Quando al telefono mi aveva detto che sarebbe tornato a LA e che non si trattava di una semplice visita di cortesia, mi ero quasi messa a piangere. Mi era mancato così tanto!
Talvolta però tornava a Cambridge sia perché si era fatto degli amici e andava a trovarli, sia perché gli chiedevano di presenziare ad alcune lezioni. Era una sorta di mito per gli studenti di Cambridge e io non potevo che essere orgogliosa di lui.
E quella era appunto una delle tante volte in cui era tornato a Cambridge. C'era rimasto per più di una settimana, ma la cosa che mi rendeva felice era che avevo la certezza che sarebbe sempre tornato da me.
Il bene che voglio a mio fratello non si può quantificare o esprimere a parole.
Mi alzai dal letto e uscii dalla mia stanza ancora in pigiama, scesi le scale di corsa e mi fiondai in salotto. Trovai il tavolo da pranzo apparecchiato, ma non c'era nessuno, così andai in cucina, dove vidi le cuoche che stavano terminando di preparare la colazione.
<<E' già qui?>> non c'era bisogno di precisare a chi mi riferissi, loro sapevano già. Tutti sapevano che era di Colin che parlavo.
Maggie distolse lo sguardo dalle fragole che stava tagliando a cubetti e mi rivolse un sorriso. <<Sì signorina, è nello studio con suo padre.>>
<<Fantastico!>> feci per uscire dalla cucina, quando Maggie mi richiamò.
<<Stiamo preparando i pancakes, ne gradisce qualcuno per colazione?>>
Arricciai il naso in una smorfia e scossi il capo. <<Una fetta di pane tostato andrà più che bene, grazie lo stesso.>>
<<So io cosa piace alla signorina, Maggie.>> si intromise Theresa mentre mi porgeva un vassoio. <<Biscotti con gocce di cioccolato, i suoi preferiti fin da quando era piccola.>>
Lo stomaco mi prese a brontolare alla vista di quei biscotti. Quando ero più piccola, ne mangiavo a dozzine fino a sentirmi male. Erano costretti a nasconderli per non farmeli mangiare. Theresa sapeva davvero cosa mi piaceva, mi conosceva da quando ero una bambina.
Solo uno. Ne mangio uno e basta, non succederà niente.
Feci per allungare una mano e prendere solo quell'unico biscotto, ma poi mi bloccai e scossi il capo.
No, avrei ceduto. Mi conoscevo, sapevo che non ne avrei mangiato solo uno. Ne avrei mangiato un'altro e un altro e un altro ancora.
Non posso cedere. Mi sono pesata ieri, in un paio di giorni ho già perso un chilo. Sono stata brava, non posso mollare adesso e mandare tutti i miei sacrifici al diavolo.
<<Ti ringrazio Theresa, ma preferisco il pane tostato.>>
<<Signorina, ma sono i suoi biscotti preferiti. Li abbiamo preparati apposta per lei.>>
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Heartless
Romance[Dark Romance] "Ti sbagli, io non ho un cuore." "Nemmeno io ho un cuore, ma ti assicuro che ci sono momenti in cui mi sembra quasi di sentirlo battere." ---- Tre semplici ragazze che vogliono vivere la loro vita. Tre ragazzi ricchi e viziati che ha...