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Premessa ameee: non ho revisionato🤪🫶🏻

Buona lettura😈

Carissa

<<Ho finito, finalmente.>> sospirai di sollievo e chiusi il cassetto delle posate dopo aver finito di lavare i piatti.

Mi scostai una ciocca ribelle di capelli da davanti al volto, sfuggita alla coda disordinata che avevo fatto in fretta e furia prima di cominciare le faccende che avrebbero dovuto svolgere le mie sorelle. Avevo trascorso la giornata intera a fare i compiti e a pulire, così che la sera mio padre non trovasse scusanti per rinchiudermi in casa.

Gli avevo detto che sarei andata da Daphne a dormire perché dovevamo studiare parecchio per un compito, e per una volta aveva acconsentito. Evento più unico che raro. Non potevo perdere quest'occasione di assaporare la libertà.

Erano già le sette di sera, il gala sarebbe iniziato alle nove e io ero ancora con la tuta da ginnastica. Era meglio darsi una mossa.

Sentivo lo stomaco come stretto in una morsa mentre salivo le scale, diretta alla mia stanza. Il ricordo di quel gala, di ciò che dissi ai giornalisti per via di Marika, ancora mi tormentava e in quel momento lo sentivo martellarmi il cervello più che mai.

Avevo tanti rimpianti nella vita e avevo commesso troppi errori: avevo cominciato a fumare troppo tardi, non avevo avuto il coraggio di scappare di casa una volta per tutte, mi ero tinta i capelli di biondo a diciassette anni e mi ero pure tagliata la frangia da sola...

Ma quel giorno, il modo in cui avevo ferito Evander dopo aver giurato di amarlo per sempre su quella fottuta spiaggia... Non mi perdonerò mai.

Marika aveva ragione su una cosa: Evander Tristan Jones o ti amava o ti odiava. Aveva smesso di amarmi, quindi in lui era rimasto solo l'odio.

Da quel momento mi aveva mostrato i lati peggiori di sé, quelli che non mi aveva mai fatto vedere o che io non avevo mai visto, perché quando si è innamorati si è anche ciechi. Quello che un tempo era il principe azzurro non era diventato altro che il mostro della favola.

Mi odiava, si comportava in modo cattivo e di conseguenza anche io ero stata spinta a odiarlo di conseguenza. Mi dava il tormento, mi faceva desiderare di non averlo mai incontrato e giurava vendetta. L'attesa di questa "vendetta" era estenuante, continuavo a chiedermi cosa avesse in mente e cosa sarebbe successo senza mai trovare una vera e propria risposta.

Erano trascorsi cinque anni da quella sera, i debiti di mio padre si erano estinti e lui non si era mai chiesto il perché di tanta clemenza. Marika invece non l'avevo mai più rivista, e come potevo? Nemmeno suo figlio la vedeva mai, il che è tutto dire.

Io ed Evan potevamo anche essere due stronzi di prima categoria, ma la mela non cadeva mai troppo lontana dall'albero. Bastava pensare alle famiglie che ci avevano cresciuto.

Salii di sopra e attraversai il piccolo corridoio che conduceva alla mia stanza, ma mi fermai un attimo quando mi accorsi che la porta era aperta e che si sentivano le voci delle mie sorelle provenire dall'interno.

<<Cristo, ma è davvero uno Chanel?>> domandò Corinne.

<<Bah, sarà un falso... Oppure ha fatto sesso con qualcuno d'importante per farselo regalare.>> disse Genevieve prima di scoppiare entrambe a ridere.

Oh, merda. Cazzo. Perché non ho chiuso a chiave?

Corsi fino alla mia camera e spalancai la porta, Cori e Gen erano lì e avevano aperto la scatola rossa contenente i regali di Daphne per il gala. Corinne si stava provando il vestito, che però non le chiudeva, mentre Genevieve stava leggendo incuriosita cosa ci fosse scritto nell'invito.

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