20 (II)

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Ameee scusatemi per il ritardo nell'aggiornare, ma ero partita con la mia migliore amica a Vienna e Budapest🌚

Ennnniente, buona lettura❤️

Carissa

Cazzo, che male!

Ero scivolata sulla pozza di birra e i cocci mi avevano graffiato i palmi. Arricciai il naso in una smorfia per il dolore, sforzandomi di non piangere nonostante sentissi gli occhi farsi lucidi.

Daphne mi aiutò a rialzarmi e, anche una volta che fui in piedi, mantenni lo sguardo basso. Sentivo gli occhi di tutti fissi su di me e mi sentivo terribilmente a disagio, odiavo essere al centro dell'attenzione. Con la coda dell'occhio, lanciai un'occhiata fugace ad Evan. Il petto gli si alzava e abbassava velocemente e soffiava dal naso come un toro imbizzarrito. Non riuscivo a vedergli gli occhi per via degli occhiali da sole, ma ero più che sicura che brillassero per la collera. Era evidentemente incazzato.

Feci appena in tempo a sfilarmi un pezzo di vetro dalla carne del palmo, quando si scatenò il caos più totale.

<<Ora ti ammazzo.>> borbottò lui prima di tirare il pugno che diede inizio all'Inferno.

Dovetti indietreggiare e farmi da parte insieme a Daphne e Anika pur di non prendere anche noi qualche pugno per sbaglio.

Avevo gli occhi sbarrati mentre guardavo Evander, come se avessi davanti un mostro instancabile di prendere e di tirare pugni. Quel tizio gli diede un pugno sui denti e un altro sul sopracciglio, ma non sembrò turbarlo. Sorrise, un sorriso colorato di rosso dal sangue che aveva in bocca.

Mi portai le mani davanti alla bocca, trattenendo a stento un urlo nel vederlo ridotto in quelle condizioni. Sapevo che fosse un pazzo, un idiota che faceva risse, ma non lo avevo mai visto con i miei occhi. Era inarrestabile, niente riusciva a fermarlo, nemmeno il sangue che gli colava dal sopracciglio sull'occhio.

Quando Tyron riuscì a mettere fine alla rissa e a mandare via i Tigers, non ci pensai due volte prima di avvicinarmi a Evan. Aveva cercato di fare il duro e il forte fino alla fine, ma barcollò non appena i Tigers se ne furono andati e Cameron dovette sorreggerlo e aiutarlo a sedersi sul divano.

<<Ti senti bene, amico?>> gli chiese Cam.

Evan annuì e allungò una mano per prendere una bottiglia di birra. La stappò e bevette un sorso, così da ripulirsi i denti dal sangue.

<<Sto bene, ma quel bastardo aveva un tirapugni.>>

<<Si vede, sei ridotto parecchio male per due pugni che è riuscito a darti.>>

Evander ridacchiò. <<Lui era comunque ridotto peggio, e senza l'aiuto di un tirapugni.>>

<<Ho visto.>> gli sorrise Cam, dandogli una pacca sulla spalla.

Evander fece per bere ancora, ma io gli presi la bottiglia dalle mani e la poggiai sul tavolino lì accanto. Recuperai dei tovaglioli e mi sedetti accanto a lui, iniziando a tamponargli sia il sopracciglio che il labbro.

Non sapevo perché lo stavo facendo e onestamente non volevo nemmeno farmi troppe domande.

Aveva dato inizio a una rissa per me dopotutto, era ridotto in quelle condizioni perché aveva voluto difendermi, o almeno così credevo. L'alternativa era che voleva semplicemente fare a gara a chi lo aveva più grosso con quegli idioti dei Tigers.

Lui rimase in silenzio per qualche istante, lasciandomi fare, poi mi posò le mani sui fianchi. Mi sollevò come se fossi una piuma e mi fece sedere sulle sue gambe.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 4 days ago ⏰

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