Capitolo 40

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 Dopo pranzo, Gary  aveva chiesto ad Adam di raggiungerlo a casa. Non gli sarebbe stato semplice spostarsi con la gamba rotta in più non aveva nessuna voglia di uscire.  Quindi si domandava come o cosa lo avesse convinto a farlo uscire lo stesso di casa, mentre camminava con le stampelle verso il taxi parcheggiato sul ciglio della strada. Adam aveva insistito per vedersi al Blu Bush bridge, era il loro punto di ritrovo dopo la scuola, era il posto dove si rifugiavano quando non entravano in classe per evitare un'interrogazione, era il luogo perfetto per parlare del loro futuro scolastico. Così si era forzato ad uscire di casa per colpa delle fisime di Adam. Arrivò alle sedici, spese venti dollari. Adesso, mentre zoppicava verso il ponte, poteva capire il perché Adam avesse chiesto di vedersi proprio lì con tanta testardaggine. Poteva scorgere la sagoma dell'amico che lo aspettava affacciato al ponte, la stessa posa di sempre, ebbe un attacco di nostalgia. Un brivido gli percorse la schiena. Quante volte erano rimasti lì durante il liceo a chiacchierare del nulla, a guardare quel piccolo corso d'acqua scorrere davanti a loro, cercando di far passare il tempo. Si rese conto che gli anni che erano passati, in fondo, non avevano cambiato nulla delle loro abitudini. Avevano cambiato loro. Perfino il suo amico emanava un'aura diversa. Adam stava fumando una sigaretta, ma la gestualità era maturata. Gary odiava il modo in cui Adam aveva sempre fumato, come se volesse ostentare una maturità fittizia che non gli era mai realmente appartenuta. la sigaretta l'aveva sempre tenuta tra medio e pollice, mentre teneva l'anulare sollevato, ogni tiro era decorato da un leggero sibilo, come per avvisare chiunque altro che lui stesse fumando. Mentre Gary si avvicinava evitando con le stampelle le svariate inside del terreno, come buche o zolle d'erba rialzate, notò che teneva la sigaretta tra indice e medio, e non emetteva nessun rumore fastidioso.  Adam fece un cenno della testa quando si accorse dell'arrivo dell'amico << Bentornato amico mio >> Gary abbozzò un sorriso, raggiunse Adam e si poggiò alla ringhiera del ponte << Potevamo parlare delle stesse cose comodamente a casa mia >> osservò con un tono di leggera disapprovazione. Adam guardò verso l'alto, come se cercasse di raccogliere i pensieri prima di rispondere << Sei rimasto una ventina di giorni in ospedale, volevo che prendessi un po' d'aria, e poi parlare qui ha un qualcosa di diverso, non trovi? >>

<< Adoro questo ponte, tutta Grove town è ricoperta di verde, al massimo ha qualche casa rossa o marrone, invece questo ponte è blu cielo, un pugno in un occhio, mi sono sempre chiesto il perché, ancora oggi non sono riuscito a trovare una soluzione. Ci pensavo per far passare il tempo, magari nemmeno esiste un motivo. >>

<< Era speciale anche per questo, ci passano poche macchine e la vista non è male, la prima volta che ho baciato una ragazza è stato qui...>>

<< Comunque Flia mi ha raccontato tutto quello che è accaduto con Elliot e Luther, Il mio bomber resterà appeso nell'armadio>>

<< Questa volta i Poisoned Flowers sono scomparsi davvero, adesso dobbiamo solo trovare una casa a Clinston, hai già deciso a quale facoltà iscriverti? >> Gary scosse la testa <<  I miei genitori mi hanno consigliato economia, perché era la scelta più sensata. Per questa ragione ho deciso di frequentare qualunque facoltà tranne economia >> gli scappò una risata. 

<< Gary, su, non scherzare. Pensa con la tua testa >>

<<  Sto scherzando, ma non so ancora dove sbatterla, 'sta testa >> 

Adam nascose dietro un sorriso la sua preoccupazione per la scelta futura. Il rancore che Gary provava per i  genitori non era mai stato così intenso.<< Vuoi un consiglio? >>

<< Ne ho abbastanza di consigli, l'ultima volta che ho chiesto un parere a mio padre, mi ha risposto, evidentemente infastidito, di fare "quello che mi pareva", per poi cambiare immediatamente argomento >>  si interruppe per qualche secondo, malinconico << Tu invece, cosa vuoi fare? >>

<<Penso che farò architettura e design, sarebbe stupendo creare dei giardini pieni di fiori >> Gary alzò gli occhi al cielo << Ho fatto una domanda scontata >> sapeva bene che in una qualche maniera Adam avrebbe messo in ballo i suoi maledetti fiori. Tornò serio mentre frugava nella tasca sinistra dei pantaloni, alla ricerca di un accendino << Senti, con Allison invece? Cosa pensi succederà quando partirai da qui? >>

<<  Non ti mentirò. Non succederà nulla. Penso sarà meglio per entrambi >> per pochi secondi, nessuno dei due proferì parola.

<< Mi mancherà Grove town ma... >>Si accese una sigaretta << Adam, spero di trovarmi bene a Clinston, abbiamo sempre vissuto qui, con i nostri amici, le nostre ragazze, adesso cambierà tutto, dovremo pulirci casa, pagare le bollette, cucinare... sarà un ambiente del tutto nuovo per noi >> l'altro gli sorrise, alzò la testa e rimase con lo sguardo fisso sulle poche nuvole nel cielo << Dovresti pensare alle cose belle, non a come fare la lavandaia>>

<< Adam, sono serio, sono preoccupato >>

<< Alcune cose danno il meglio di loro soltanto in ambienti che non ti aspetteresti mai... >> Si interruppe. << Hai mai immerso un soffione in un bicchiere d'acqua? >>.




                                                                                 (  FINE PRIMA PARTE )

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