capitolo 15

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"Però io tutto rifarei perché nessuno è come noi.."
Niccol Agliardi

Pov mary

Mia madre con la bottiglia in mano.. Mi sgrida perché ho buttato il latte a terra..
Dice che ora devo fare come i gatti e mangiarlo a terra.. Io non sono un gatto.

Mio padre mi saluta dal vagone del treno promettendomi di venirmi a prendere..

Mia nonna mi abbraccia e mi stringe forte..

Sono alla mia prima festa liceale, ora. Ci sono luci che bruciano agli occhi.. Canzoni assordanti .. Mi avvicino al bancone del bar..
-"acqua tonica al limone, per favore." dico
-"acqua tonica? Prova questo." dice il barman
-"non bevo alcolici.." dico
-"non c'è alcool qui dentro."
Bevo tutto in un sorso e barcollo.. Il liquido caldo scende dalla mia gola.
Inizio a ridere e ballare, sudo e pum.. A terra.

Sono all'ultimo liceo adesso.. Una figura maschile conosciuta mi viene in contro con un cappuccino in mano.. Mi bacia.. Poi si volta e mi grida cose incomprensibili.

In un minuto sono in abito da sposa, con jami che scappa e va via.. Nostro figlio nella carrozzina che ride.
-"Mary. Mary! Svegliati!" grida una voce lontana
-"Lasciatela, fategli aria, dategli spazio." dice una voce dolce femminile.
-"È colpa mia, è colpa mia!" continua a ripetere la voce più bella del monda e in questo momento anche la più disperata.
-"Non dovevo correre così tanto! il secondo nome poi, che assurdità è questa.." dice ancora jami in preda a un pianto disperato.
-"Si." sussurro.
Il trambusto si ferma e una mano morbida accarezza la mia..
-"Tesoro, siamo qui, apri gli occhi." dice Grice.
Questa donna ha più palle di un campo di basket e di cento uomini insieme.
Mi ha accolto dentro casa e mi ha trattato non da figlia.. Ma da sorella. Ed era questo che volevo.
Apro gli occhi e vedo un jami buttato a terra.. Con le mani sulla testa e gli occhi lucidi.
-"Eih." sussurro a jami passando la mia mano debole sulla sua testa..
-"Anastasia è fantastico. Va più che bene come secondo nome." dico.
Mio padre, Grice e il mio ragazzo mi guardando con gli occhi pieni di speranza e commozione.
-"Non ho avuto una buona infanzia.. Ma ho perdinato te.." dico guardando mio padre e continuo
-"E non c'è perdono migliore di questo per mamma.." Non ho mai pronunciato la parola MAMMA in tutta la mia vita..
In realtà qualche anno fa chiamavo la nonna "Má" e a lei non ha mai dato fastidio. Ma non è la stessa cosa.
-"Vi voglio bene.. Dico guardando Grice e i bambini lontani.. E voglio bene anche a te papà.
E Grice, ti ringrazio. In questi giorni non mi hai mai fatto sentire fuori posto e non hai voluto prendere le posizioni da mamma verso di me ma da sorella e questa cosa è speciale..
Ti chiedo scusa se non ti ho accettato e tutto il resto di tre mesi fa..
Grazie." dico ancora a terra..
-"Oh tesoro, grazie a te.. Non scusarti, era normale la tua reazione e io sono contenta che tu l'abbia avuta, ma sono ancora più contenta che tu sia qui oggi.. Buon anno in famiglia Mary."
Ci alziamo e ci incamminiamo verso la sala quando mi viene in mente di non aver risposto alle domande di Jami, non tutte almeno.
Lascio la mia famiglia lì e mi incammino verso il microfono.
-"Per prima cosa buon anno a tutti.. Che sia bello o brutto sarà comunque indimenticabile..
Beh.. Non si vede molto ma sono incinta di tre mesi e sta sera ho deciso insieme al mio ragazzo di mettere il secondo nome delle nostri madri se mai sarà femmina.
Vedete, è tutto diverso quando hai visto il dolore prima della felicità..
Vivi per tanto tempo nel dolore e non sai cosa sia la felicità poi, però, arriva anche per te e tu hai paura di questa nuova cosa.. La tocchi piano piano con le punta delle dita come se ti scottassi..
E quando finalmente realizzi di essere felice è come quando inizi a lavorare e per la prima volta vedi soldi tuoi.. Te li sei sudata quei soldi e sai che anche un solo euro valga tanta fatica..
Beh, la felicità è così e quando l'ho conosciuta c'era lui accato a me..
Mi ha chiesto di sposarlo e di rimanere a Londra a vivere.. Tante cose insieme a cui non ho risposto. Anzi, sono svenuta." dico ridendo con le lacrime agli occhi..
-"E si, jami. Io voglio averla ancora questa felicità.. Non importa quanto ancora io debba sudare per averla.. A me basta averti qui..
E si.. Voglio vivere con te.
E si.. Voglio dare il nome delle nostre madri a nostra "figlia."
E si.. Mille volte si. Ti voglio sposare.." Dico ormai in lacrime.

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Piccolo regalino di perdono. Alla prossima settimana.

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