Il mondo in un secondo

Parte 1: La mattina tanto attesa

Mi svegliai presto quella mattina grazie al fastidioso suono della sveglia.

Mi infilai un paio di jeans e una T-shirt blu di fretta e furia e mi incamminai per la cucina con l'intento di fare colazione.

Presi due biscotti al volo e mi ritrovai alla fermata del bus in un fottutissimo anticipo di 30 minuti.

Aspettai per più di mezz'ora seduta, con le cuffie all'orecchio quando il telefono squillò.. era un messagio di Federike che mi augurava un buon inizio scolastico, risposi con un semplice "grazie anche a te" e salì sul bus che era appena arrivato.

Federike era la mia migliore amica fino a un mese prima del mio trasloco.

Avevamo litigato per la sua assurda gelosia di me verso il mondo intero.

Lei era la ragazza più dolce e "apparentemente" tranquilla. .

Avevamo passato gli ultimi due mesi a litigare continuamente dopo la notizia del trasferimento in America.

In Italia era tutto piu semplice: La casa, gli amici, la scuola. . ma mia madre decise di andare in America dai nonni che non avevevano mai visto il mio viso in 17 anni di vita.

Salita sul bus mi sedetti accanto a una ragazza piottosto alta, bionda e aveva gli occhi color oceano..

Dopo avermi guardato per alcuni minuti decise di rivolgermi la parola. .

-"Sei nuova qui?"

-"Si, sono italiana! Mi sono traferita a luglio."

-"Io amo l'Italia. Da quale città vieni, esattamente?"

-"Venezia."

Dissi con un tono milinconico..

Lei mi guardò e mi disse:

-"Deve essere stata dura trasferirsi così lontano da casa.."

Era vero, era stata durissima arrivare in America e non conoscere nessuno. Le prime settimane mi mancava il mare, il sole e perfino l'aria italiana.

Mi mancavano gli amici e la mia vita.. ma decisi di guardare la mia nuova città in un modo diverso.

-"Suppongo che tu non abbia molti amici qui.. Ecco questo é il mio numero. Per qualsiasi cosa, un caffe o una chiacchierata chiamami..

Ah dimenticavo Il mio nome é Jesse."