"Salta!" grido a Frankie.
Lei salta per prima, poi tocca a Chloe e poi a me. L'ultimo è Ludovic.
"Wow!" urla Chloe.
"Lo so, lo facevamo ogni volta con gli intrepidi." Affermo.
"Ei, un momento, ma ora cosa siamo di preciso? Non abbiamo più una fazione ormai..." dice Frankie.
"Esclusi. Ma penso più un altro tipo di esclusi. Magari con più libertà..." esclamo.
"Beh se la mettiamo su questo piano..." dice Chloe.
"Pensiamo positivo. Cosa sappiamo di questo posto esattamente?" ci chiede Ludovic.
"Nulla, l'unica cosa che so è che Jack è un traditore." Dico.
"Avrei voluto salutare la mia famiglia anche solo per un secondo." Esclama Chloe.
"A chi lo dici..." dico.
Ci sediamo e accendiamo un fuoco e prendiamo qualche provvista per la sera.
"Esattamente quanto tempo è passato dal giorno del test?" ci domanda Ludovic.
"Da parecchio. Non ce la facevo più. Volevo cambiare aria. Mi sentivo in pericolo lì." Esclamo.
"Infatti lo eri...per un pelo. Almeno sei uno dei pochi superstiti." Dice Chloe.
"Chi sono gli altri?" le chiedo.
"Quasi nessuno. Quando ero negli eruditi la prima cosa che fecero fu controllare con un siero se fossimo divergenti. Sembra quasi una loro ossessione." Mi risponde.
"Beh anche Jeanine l'ex capo fazione degli eruditi aveva questa mania." Dico.
"Come fai a saperlo?" mi domanda Frankie.
"L'avrò letto da qualche parte. Oppure me ne avranno parlato i miei genitori. Parlavano spesso di politica." Esclamo.
"Beh è un po' logico." Afferma Ludovic.
"Cosa stavano progettando gli eruditi per la mia divergenza?" chiedo.
"Un siero che potesse resistere a qualsiasi divergenza, anche la più potente. Ma è quasi impossibile, avrebbero concluso poco e niente anche se gli eruditi hanno una fissazione per i divergenti." Esclama Frankie.
"Lo sappiamo tutti. Si diffonde come la peste quella fissazione. Anche per chi non è erudita." Afferma Chloe.
"Già. Jack ha praticamente ricevuto un lavaggio del cervello da Caroline. Hanno voluto fare fuori Alex perché sapeva troppe cose.
Hanno cercato di fare così anche con me, ma tentativo fallito." Dico.
"Ti cercheranno ovunque ma qui, non ti troverà mai nessuno tranquilla." Esclama Chloe.
"Speriamo." Le rispondo.
Arrivata la sera, mangiamo un po' di provviste e subito dopo, distrutti dal lungo viaggio ci addormentiamo sul prato bruciacchiato e un po' umido.
Sotto le braccia di Ludovic, con i pensieri che mi affollano la testa, mi addormento.
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Science FictionPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...