La mattina qui diventa sempre più tranquilla.
Finalmente ho trovato la pace, almeno credo.
Faccio la solita colazione e mi reco in camera prendendo appunti su quali domande posso fare al ministro.
Ah, dimenticavo, oggi è il compleanno di Frankie.
Ieri sera tardi, mi sono svegliata e le ho preparato una torta crema e cioccolato, come piace a lei.
Ok, lo ammetto non sono di certo la migliore pasticcera ma devo dire che in quanto alla presentazione non è mica male...spero.
Ho ricoperto la torta con la pasta di zucchero bianca, con dei fiorellini rosa e celesti come piacciono a lei, spero solo che sia buona!
Quando torna in camera, la accolgo con un abbraccio molto caloroso gridandole "TANTI AUGURI!"
Lo stesso fanno Ludovic e Chloe, ma con più freddezza. Si sa che quando si tratta di feste sono molto allegra!
Le porgo il regalo, e lei, con le lacrime agli occhi lo apre.
"Grazie Sophie è stupendo!" esclama contenta.
"Di nulla, è anche da parte di Ludovic." Affermo girandomi verso di lui.
"Oh, grazie anche a te!" dice.
"E di che!" esclama.
Chloe le regala una borsa carina e Frankie la ringrazia accennando un sorriso.
"Ragazzi, andiamo! Ci aspetta il ministro!" esclama entrando Aisha.
"Okay." Rispondo annoiata, anche se in realtà non lo sono.
Dopo un'ora arriviamo a casa del ministro, il quale ci accoglie in una sottospecie di laboratorio-sala sorveglianza.
"Perché ci ha portati qui?" gli chiedo.
"La riconosci quella persona?" mi chiede Core.
"Oh! Ma è Robert!" esclamo.
Ma che diamine significa? Ci hanno provato anche due anni fa resettando l'intera città compresa me. E adesso di nuovo? Che avranno intenzione di fare?
"Da qui vi osservavamo tutti." Esclama Core.
"Lo vedo." Dico disgustata.
Ma come? Ancora? Sento un brivido freddo.
"Stermineremo tutti coloro che abitano a Chicago." Afferma il ministro.
Disgustati tutti quanti scappiamo, senza meta, senza destinazione, a salvare la nostra città.
Corriamo verso il municipio per prendere il treno. Chicago deve salvarsi. Da loro. Vogliono uccidere tutti.
Salpiamo verso il treno di Indiana per raggiungere la recinzione.
Chicago stiamo arrivando!
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Bilim KurguPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...