La mattina sono molto iperattiva. Pronta per i noiosi e monotoni allenamenti.
"Buongiorno, hai notizie riguardo all'attacco di Core e i suoi uomini?" mi chiede papà sorridendo.
"No. Semplicemente piccole minacce dalla nipote tramite bigliettini come dei liceali innamorati." Esclamo mostrandogli i biglietti.
"Non è granché a minacciare!" ribatte ridendo.
"Già, ma è pur sempre un avvertimento su un presunto attacco. Ho appuntamento con Robert per discutere sul contenuto di questi biglietti. Ti vuoi unire a noi così ci dai una mano?" gli domando.
"Certo se a Robert farà piacere. Verrà anche Ludovic con noi?" mi chiede.
"Si, è arrivato Robert vado a svegliare Ludovic. Tu nel frattempo se vuoi, parlaci. Okay?" gli dico.
"Okay." Afferma.
"Ei dormiglione! Svegliati! Ti dice qualcosa la parola "appuntamento con Robert"?" esclamo.
"Ei. Ma è davvero così tardi?" mi chiede sbadigliando.
"Ehm si caro, altrimenti non sarei qui a svegliarti!" esclamo.
Dopo un po' si alza e con mio padre ci avviamo verso l'alloggio di Robert.
"Allora. Devo comunicarvi una cosa. Caroline mi ha mandato una delle sue minacce tramite biglietti. Ora ve la leggo:
"Caro istruttore. Ti conviene evitare di allearti con quella coppietta rigida, altrimenti ci rimetterai la pelle. Con affetto, Caroline."
Quindi secondo il mio intuito la battaglia vicina. Altre opinioni?" ci chiede Robert.
"Io concordo con te Robert ma penso che stiano allungando i tempi. Aspettiamo che siano loro a fare il primo passo. Non daremo nemmeno un minimo cenno che stiamo tramando questo contro di loro. Gli eruditi sono pronti?" domando.
"Mi ha contattato Kira ieri sera. Secondo lei gli eruditi sono più che pronti con i sieri. E gli intrepidi pronti a combattere." Esclama Robert.
"Perfetto. Manca solo il loro primo passo. Allora stiamo allerta, ci permetterà di essere pronti all'attacco al momento giusto." Afferma Ludovic.
"Bene allora, teniamoci in contatto per l'attacco. A presto." Dice Robert.
"A presto." Dico.
"Allora che ne pensi papà?" gli domando.
"Concordo con quello che avete accordato. Se dovesse esserci un segnale d'allarme, avvertitemi." Esclama.
"Certo." Affermo.
Dopo una cena molto intensa tutti quanti ci rechiamo al letto. Dopo un po' mi addormento mano nella mano con Ludovic.
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Science FictionPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...