La giornata non è ancora finita.
Nel pomeriggio incontreremo i nostri genitori.
"Starà anche Jack oggi pomeriggio?" mi domanda Ludovic.
"Si, almeno credo." Dico.
Non ci avevo pensato. Non voglio rivederlo.
Non è che non ho il coraggio di rivederlo, ma non voglio rivolgergli la parola.
Torniamo a casa e passate le tre, ci rechiamo nel quartiere degli abneganti.
Appena entro sento un brivido freddo sulla schiena. E' parecchio strano tornare nel posto in cui si è nati e cresciuti.
Ludovic è pallido e freddo come la notte.
Frankie ha un battito del cuore a mille, lo sento persino io che sono a due persone da lei.
Chloe è sempre indifferente, ma oggi è spaventata.
Entrati in casa mamma ci accoglie abbracciandoci uno ad uno.
"Sophie!" esclama piangendo di gioia.
"Mamma! Mi sei mancata!" dico commovendomi.
"Come sei cresciuta! Piccola mia, da quanto tempo!" afferma emozionata.
Papà mi abbraccia con le lacrime agli occhi, è molto più sensibile di mia madre.
I genitori di Ludovic lo baciano come se fosse un peluche, mentre quelli di Chloe la baciano freddamente. I suoi sono sempre stati molto severi, lo stesso quelli di Frankie.
"Ei Sophie." Dice Jack.
"Ciao. Senti possiamo parlare in un altro momento? Ora sono troppo felice per parlare con te." Esclamo freddamente.
"Okay, parliamo dopo." Dice con una faccia triste.
"Ragazzi venite, abbiamo qualcosa da dirvi." Esclama mamma.
"Chicago è in pericolo. E anche voi."
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Science FictionPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...