Mi sveglio di soprassalto. Dopo un incubo.
Mi sento molto meglio. Pronta per vedere cosa mi ha lasciato Smith.
Ludovic si presenta davanti a me tardo, verso ora di pranzo.
Sgranocchiamo qualcosina e poi ci avviamo.
"Pronta per scoprire cosa ci ha lasciato Smith?" mi domanda.
"Ma certo!" esclamo.
Prendiamo il treno e alla fermata degli intrepidi, Ludovic mi prende in braccio e ci buttiamo sul tetto.
Lo stesso facciamo per la rete. Ho un dolore al braccio, ma non gli dico nulla per non farlo preoccupare.
Sulla mia chiave c'è scritto un numero. Sembrerebbe un quattro.
"Cosa sta scritto sulla tua chiave?" gli chiedo.
"Numero cinque." Esclama.
"Okay andiamoci. Bisogna girare a destra." Dico.
Ci rechiamo in delle camere tutte impolverate, simili a delle cantine dove i topi e la polvere sono in abbondanza.
"Oddio. Ho i brividi." Esclamo.
Entriamo prima nella stanza numero quattro. Trovo solo una lettera. Leggo la scrittura quasi indecifrabile. Si vede che era una scrittura frettolosa.
"Sophie, Caroline è pericolosa, sicuramente lo saprai che è la nipote di Simon Core, ministro dell'Indianapolis. Sappi che vogliono uccidervi mandando una bomba molto potente che distruggerà tutta Chicago. Vorrà rapirti e portarti di nuovo nei laboratori ma ho una soluzione. Scappa con tutte le persone che conosci, oppure combatti per Chicago alleandoti con gli eruditi. Hanno sei sieri molto potenti. Robert è già in contatto con alcune persone che possono aiutarvi. Non dovete fare altro che ascoltarlo. Addio. Smith."
Subito dopo controlliamo quella di Ludovic. Le stesse identiche parole.
"Non ci resta che andare." Esclama.
"Si infatti." Dico.
Alle nove in punto ritorno in ospedale. Ludovic mi rimbocca le coperte e con un suo bacio mi addormento.
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Science FictionPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...