Sento Robert svegliarci con un rullo di tamburi. Salto dal letto e mi vesto in fretta. In quel dormitorio non c'è privacy.
Mentre mi vesto Robert ci fa cenno di seguirlo.
Ci porta sul tetto del palazzo e davanti a me vedo dei manichini.
Mentre cammino calpesto per sbaglio una pistola.
"A cosa servono le pistole?" chiedo.
"Sei molto curiosa, ragazzina. Queste armi servono per esercitarvi a sparare." Dice Robert.
"Perché dovremmo?" chiedo.
"Ragazzina, sei troppo insistente, gli intrepidi mantengono la pace a Chicago attraverso le armi." Mi dice Robert.
Annuisco. Non mi va di discutere anche perché devo fare una buona impressione.
"Bene ora prendete le armi ed esercitatevi. In base al vostro rendimento i risultati saranno messi in classifica. Non tutti però diventerete intrepidi. Alla fine del vostro addestramento quattro di voi non supereranno il percorso e diventeranno esclusi."
Mi esercito con calma e sangue freddo. Vicino a me c'è Ludovic che con precisione mira e spara.
Jack lo vedo un po' imbranato ma se la cava. Io invece, sbaglio tutti i colpi di pistola ma non mi abbatto. Supererò quella classifica, me lo sento.
Alla fine della giornata Robert ci indica la mensa. Mi siedo con Ludovic e Jack in un tavolo isolato.
Da lontano vedo una ragazza che si avvicina verso il nostro tavolo. Ha i capelli lisci color biondo cenere ed è alta e snella.
"Posso sedermi?" ci chiede.
"Ehm...no." Dice Ludovic.
"Certo che puoi!" dice Jack.
"Grazie! Mi chiamo Caroline ed ero un'erudita. Voi invece?"
"Abneganti." Rispondo.
Mentre Caroline parla vedo un altro ragazzo che si avvicina.
"Potrei sedermi qui o è occupato?" chiede con un sorriso.
Ha i capelli neri e occhi azzurri con una corporatura alta e non molto massiccia.
Ludovic lo guarda male. Sembra geloso.
"Okay" dico.
"Sono Alex e fino a qualche giorno fa ero un candido." Dice sorridendomi.
Ludovic mi stringe e gli lancia una frecciatina.
Tutto questo è imbarazzante ma non dico nulla per il momento.
"Avete conosciuto altri intrepidi?" ci chiede Caroline.
"No per il momento." Risponde Jack.
"Vi piace questa fazione?" ci domanda Alex.
"Molto, anche se alcune cose le trovo ingiuste." Esclamo.
Ludovic annuisce. Jack lo vedo titubante mentre Caroline è distratta.
Dopo cena ci rechiamo al dormitorio.
"Ei Sophie, ti va di uscire con me e Caroline?" mi chiede.
"No grazie, sono stanca ma, grazie del pensiero." Gli rispondo sorridendo.
"Di nulla!" dice Jack sorridendomi.
In lontananza noto che Robert sta venendo verso di me.
"Rigida, come mai non esci?" mi chiede.
"Non chiamarmi Rigida. E non esco, preferisco riposare." Gli dico con una risposta secca.
"Di solito gli intrepidi bevono o si fanno fare un tatuaggio." Dice.
"Beh, magari un'altra volta." Rispondo.
"Allora buonanotte..." mi dice.
"Buonanotte."
"Ei Sophie, tutto bene?" mi chiede Ludovic baciandomi.
"Si tranquillo." Gli rispondo sorridendo.
"Hai notato che quel Alex...ci prova con te?". Chiede preoccupato.
"No Ludo, anche se ci provasse, non abboccherei." Esclamo rassicurandolo.
"Okay, buonanotte." Dice abbracciandomi e baciandomi.
"Buonanotte..." gli dico.
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I'M A WARRIOR NOT A WORRIER
Science-FictionPROLOGO Io sono Sophie, ho sedici anni e vengo da Chicago: città divisa da fazioni dove la gente cerca di svolgere il proprio ruolo al meglio; io sono un’abnegante e nonostante abbia passato tutta la mia vita in questa fazione mi sento insoddisfatta...